Ti sei mai chiesto come coltivare i fagioli?
Sapevi che il fagiolo è uno dei prodotti con maggior contenuto proteico e vitaminico utile al nostro organismo?
In questo articolo potrai trovare tutto ciò che ti interessa sapere su come coltivare i fagioli.
Indice
Il fagiolo
Esistono tanti tipi di fagiolo ma quello più coltivato in Italia e nel mondo è il Fagiolo comune (Phaseolus vulgaris, L. 1758). Le regioni italiane maggiormente interessate alla coltivazione del fagiolo sono Campania, Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
I fagioli vengono coltivati per ricavarne 3 tipi di prodotto:
- Fagioli secchi: quelli che compriamo per poi bollirli.
- Fagioli immaturi: sono quelli che vengono anche detti “da sgranare”.
- Fagiolini: non sono altro che i baccelli della pianta di fagiolo con dentro i semi (fagioli) appena formati. A questa categoria appartengono i comuni fagiolini (detti “cornetti”) e i “fagiolini mangiatutto”.
Esigenze ambientali
Il fagiolo è una pianta molto esigente dal punto di vista della temperatura. Può crescere solo a partire dai 13-14 °C, infatti se la temperatura scende a 1-2 °C la pianta muore. Per questo motivo, se vuoi sapere come coltivare i fagioli, devi ricordarti che le regioni italiane più adatte sono quelle centrali e meridionali. In queste zone, la semina viene effettuata solo nel periodo primaverile-estivo o estivo.
Per quanto riguarda l’acqua, il fagiolo teme molto la siccità quindi, nel caso di una stagione secca, deve essere annaffiato con regolarità. Questo è dovuto al fatto che il fagiolo non ha una radice molto profonda e quindi non riesce ad esplorare più in basso per cercare l’acqua. Un buon rimedio a questo inconveniente è l’utilizzo della pacciamatura.
Il terreno, invece, deve essere sciolto, fresco e molto fertile se si vogliono ottenere buone produzioni di fagioli. Non deve essere troppo calcareo, altrimenti i fagioli che si raccolgono saranno più duri e di difficile cottura. Bisogna assolutamente evitare i terreni salini e argillosi che tendono a forma crosta in superficie: bloccherebbero gravemente la germinazione del seme.
Come coltivare i fagioli
La semina del fagiolo può essere fatta in un lungo periodo di tempo che va da aprile ai primi di agosto. Di solito in agosto, però, si seminano i fagioli destinati a diventare fagiolini. Di solito la semina viene fatta a file, distanti tra loro circa 45-50 cm se si tratta di fagiolini o 50-60 cm se di fagioli da granella.
La densità di semina deve essere di circa 25-30 piante a metro quadro nel caso di fagiolo da granella e di 35-40 piante nel caso dei fagiolini. Le quantità di semi da interrare variano molto a seconda della densità desiderata, delle dimensioni dei semi stessi e dello stato di preparazione del letto di semina: generalmente si va dai 100 ai 200 Kg di seme per ettaro. La profondità ottimale di semina, inoltre, si aggira intorno ai 4-6 cm in terreni di grana media, 6-8 cm in terreni sciolti.
Per una miglior probabilità di germinazione del seme e per evitare potenziali avversità, è meglio eseguire la concia del seme.
La concimazione si deve basare, come tutte le leguminose, sul fosforo e, se vi è il bisogno, sul potassio. Le quantità indicate sono generalmente di 60-80 Kg per ettaro di concime fosforico (P2O5) e di 50-100 Kg per ettaro di concime potassico (K2O).
Raccolta
Dopo aver visto come coltivare i fagioli adesso passiamo alla raccolta. Questa è diversa a seconda che si tratti di fagiolini o di fagioli da granella. I primi vengono raccolti a mano uno per uno, gli altri, invece, vengono raccolti insieme a tutta la pianta quando questa comincia a seccarsi. In alcuni casi le piante estirpate vengono lasciate in campo fino a completo essiccamento.
Con l’agricoltura moderna, la genetica ha portato le piante di fagiolo ad essere sempre più simili tra loro in modo da poter meccanizzare la raccolta e poter avere in quel momento delle piante mature in modo uniforme, così da risparmiare tempo e passaggi. I fagioli secchi, infatti, si raccolgono con le normali mietitrebbiatrici facendo attenzione a regolare in modo appropriato.
Valori nutrizionali
In un mondo che sta prendendo una tendenza sempre più vigorosa verso la dieta vegetariana o vegana, il fagiolo risponde in modo ottimale alle carene proteiche nella nutrizione delle persone che adottano questi particolari regimi alimentari.
Conoscere come coltivare i fagioli è tanto importante quanto conoscere i valori nutrizionali che questa coltivazione può fornire al consumatore. Mi riferisco in particolar modo alla quantità di proteine contenenti in 100 g di fagioli, che ammonta di media a 22 g. Anche se la soia, ad esempio, ha un contenuto proteico più alto, il fagiolo contiene meno lipidi (grassi) rispetto ad essa: 100 g di soia infatti possiedono circa 19 g di lipidi, mentre 100 g di fagioli solamente 1-2 g.
Un’alimentazione in cui sono presenti i fagioli non solo può prevenire tumori, ma favorisce anche la stabilità del livello glicemico del sangue (caratteristica molto interessante per i diabetici) ed abbassa il tasso del colesterolo. Oltre a questo, i fagioli sono utili alla cura delle malattie reumatiche in quanto svolgono, all’interno del nostro corpo, un’azione depurativa e diuretica.
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