Tutti pazzi per il chinotto! In questa guida completa scoprirai come coltivare il chinotto per ottenere ottimi frutti di chinotto, l’agrume amaro più amato in Italia.
Il chinotto (Citrus myrtifolia Raf.) è un agrume della famiglia delle Rutaceae di provenienza asiatica. La pianta di chinotto ha infatti origine nella Cina meridionale, ed è oggi diffuso in tutto il mondo, specialmente nelle zone a clima mite e fresco.
In Italia la pianta di chinotto è coltivata soprattutto in Liguria, godendo di un clima fresco che favorisce sia la fioritura che la produzione dei suoi ottimi frutti.
Il chinotto è diffuso anche in Toscana, in Calabria e in Sicilia; proprio in Sicilia il frutto del chinotto è alla base di una bibita analcolica, il Chinotto di Sicilia, dal gusto amaro e frizzante.
Indice
Come coltivare la pianta di chinotto
Prendersi cura di una pianta di chinotto non è semplicissimo.
L’albero di chinotto può raggiungere i tre metri di altezza con una crescita molto lenta. E’ caratterizzato da radici profonde e sviluppate, un tronco abbastanza sottile, una chioma folta dalla forma rotonda e foglie lucide ed ellittiche, simili a quelle del mirto.
A differenza con le altre piante di agrumi del genere Citrus, i rami del chinotto sono gli unici ad essere privi di spine.
Il chinotto, oltre ad essere una pianta da frutto, è spesso utilizzata anche nei giardini privati per la bellezza dei suoi fiori.
Nel periodo di fioritura, solitamente nel periodo primavera-estate, la chioma dell’albero si riempie di piccoli fiori raccolti in grappoli, dai petali bianchi e stami gialli. Il profumo è simile a quello della zagara.
I frutti del chinotto, raggiunta la maturazione completa, sono di colore arancione acceso. La buccia viene impiegata anche in settore cosmetico poiché ricca di oli essenziali dalle proprietà idratanti e nutrienti.
Come coltivare il chinotto: tutte le tecniche
La coltivazione del chinotto richiede tempo e pazienza. La pianta del chinotto, come detto prima, ha una crescita lenta e ha bisogno di particolari condizioni climatiche per potersi sviluppare correttamente.
Come coltivare il chinotto: esposizione
Il chinotto predilige le temperature miti e alte. La temperatura ideale per coltivare il chinotto va dai 18 ai 32 gradi. Soffre molto le basse temperature; il freddo è nemico della pianta di chinotto, e le temperature al di sotto dello zero possono uccidere la pianta. Piantare il chinotto in postazioni soleggiate e ventilate è ideale per uno sviluppo ottimale della pianta.
Come coltivare il chinotto: terreno
Il miglior terreno per coltivare il chinotto deve essere sciolto, ricco di sostanza organica, ben drenato e leggermente acido. Sono sconsigliati i terreni argillosi perché è sensibile ai ristagni d’acqua. Il terreno deve essere inoltre lavorato in profondità per permettere la crescita delle radici.
Il terreno va preparato concimando la buca d’impianto con impianto maturo per la coltivazione in giardino. La concimazione, negli anni successivi, va effettuata in inverno, con letame maturo o sostanza organica.
La potatura del chinotto si effettua a fine inverno, tra marzo e aprile, eliminando i gruppi di rametti troppo affollati. La pianta del chinotto ha bisogno di ventilazione, quindi è necessario lasciare spazio interno per far circolare bene l’aria dentro la chioma. Vanno eliminati anche i rami malati, quelli che partono direttamente dalla base e quelli secchi.
Come coltivare il chinotto: annaffiatura
L’irrigazione è una componente importante per ottenere ottimi frutti di chinotto. La pianta va annaffiata frequentemente nei primi anni di vita, specialmente nel periodo estivo, facendo sempre attenzione a mantenere ben drenato il terreno ed evitare ristagni.
Chinotto fatto in casa: piantare il chinotto in vaso
Viste le sue dimensioni modeste, la pianta di chinotto può essere tranquillamente piantata in casa seguendo particolari accorgimenti, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione al sole e la ventilazione.
Il migliore periodo per acquistare e piantare l’agrume è in primavera, scegliendo un terreno poroso e drenante. Il vaso, preferibilmente in terracotta, deve essere di dimensioni doppie rispetto alla terra che va ad accogliere la pianta, per favorire la crescita delle radici.
Mai utilizzare il sottovaso! Appunto per evitare il ristagno di liquidi, al chinotto va data la giusta quantità di acqua, permettendo al terreno di essere umido, ma mai troppo pieno d’acqua.
La pianta non sopporta le temperature fredde: in inverno va riparata, tenendola sempre a temperature sopra lo zero, ed esposta al sole quanto più possibile.
In inverno va innaffiata ogni 8-10 giorni, in estate ogni 2-3. La concimazione si effettua a metà marzo con letame e di nuovo ad aprile, luglio e settembre con concime granulare per agrumi.
Il rinvaso si effettua ogni uno o due anni (non più di due anni!) in un vaso più grande del precedente, cambiando completamente il terriccio con uno fresco.
Frutti del chinotto: proprietà e usi
Dopo quattro anni di attenta coltivazione del chinotto, finalmente vedrete nascere i piccoli agrumi arancioni sui rami degli alberi. La raccolta di quelli più maturi avviene a dicembre, quelli semi-maturi tra giugno e novembre.
Le varietà più diffuse sono quella del chinotto piccolo, alta poco più di un metro ma ricca di fiori e frutti che la rendono molto ornamentale; quella del chinotto grande, la varietà più nota; quella del chinotto di Savona, con foglie più grandi e frutti molto succosi.
Come abbiamo già visto, il frutto del chinotto è utilizzato come base per una bevanda analcolica siciliana. In cucina, il chinotto è anche ingrediente principale di ottime marmellate, canditi e sciroppi.
Oltre a questo utilizzo, al frutto del chinotto vengono riconosciute anche proprietà digestive e immunitarie (come tutti gli agrumi, è ricco di vitamina C).
Le foglie possono essere impiegate per preparare tisane e infusi, ottimi anch’essi contro il raffreddore. Dai fiori viene estratta l’essenza di chinotto, impiegata in trucchi e profumi.
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