Il mais è uno dei cereali più coltivati al mondo.
Sebbene sia una coltura facile da gestire, ci sono tante nozioni che bisogna conoscere per farlo prosperare. Per avere una conoscenza a 360° delle cure colturali del mais, ti consigliamo di visitare la pagina dedicata sul sito di Agronotizie.
Se, invece, ti chiedi quali sono i metodi migliori per ottenere una resa eccellente e mantenere il suolo sempre fertile coltivando mais, non temere.
Oggi parliamo proprio di questo. Ecco quindi che in questo articolo ti spieghiamo come coltivare il mais.
Indice
Mais (Zea mays, L. 1753)
Prima di conoscere tutti i segreti su come coltivare il mais, vediamo la storia di questa pianta. Il mais è chiamato anche granturco. Fu una delle colture conosciute da Cristoforo Colombo quando scoprì l’America. Era una pianta che cresceva nelle terre di Cuba. Piacque subito molto e arrivò in Europa nel 1600. Il clima europeo era particolarmente adatto alla crescita del mais e per tale motivo si diffuse presto anche in Italia.
Produzione di mais in Italia
Su una resa mondiale di circa 850 milioni di tonnellate all’anno, gli USA ne producono circa il 37%. A livello mondiale, l’Italia produce solo lo 0,7%. Nel 2017, il nostro paese ha ottenuto una resa di 60.484.989 quintali di mais (ISTAT, 2017). Le regioni più produttive sono Lombardia, Veneto e Piemonte, con rispettivamente 16 milioni, 14 milioni e 13 milioni di quintali.
Esigenze ambientali del mais: la temperatura ideale
Come abbiamo detto, il mais è una pianta originaria delle zone tropicali. Per tale motivo, è definita macroterma, ha bisogno quindi di temperature piuttosto elevate per sopravvivere. In linea di massima, però, il mais è stato una delle piante più soggette a modifiche genetiche nel corso degli anni. Grazie a queste, oggi, si possono trovare varietà anche abbastanza resistenti a temperature più rigide, ma senza esagerare. Il mais, infatti, non resiste a freddi troppo prolungati e quindi è meglio evitare di coltivarlo oltre i 500-600 m di altitudine, se si vuole ottenere una resa decente.
Con temperature inferiori a 10 °C, il seme di mais non riesce a germinare. Si consiglia quindi di seminare quando la temperatura del terreno ha raggiunto stabilmente una temperatura di 12 °C anche durante la notte. Temperature intorno ai 4-5 °C uccidono le piante o le lasciano irrimediabilmente stressate. La temperatura ottimale per l’accrescimento è di 22-24 °C, per la fioritura di 26 °C. Per quanto riguarda invece le temperature massime, possono essere dannose per la fioritura e l’allegagione quelle superiori a 32-33 °C, accompagnate da bassa umidità relativa e ovviamente da stress idrici.
Esigenze ambientali del mais: esigenze idriche e tipo di terreno
Per conoscere bene come coltivare il mais, bisogna anche conoscere le sue esigenze idriche e di terreno. Le regioni più adatte alla coltivazione del mais, sono quelle in cui le estati sono calde e piovose. In Italia, queste corrispondono alle stesse regioni dove c’è più produzione di questo cereale: Lombardia, Veneto e Piemonte. Nelle altre regioni, dove il clima è prettamente mediterraneo e quindi con piogge estive scarse e irregolari, le produzioni senza l’ausilio dell’irrigazione hanno rese basse e non significative.
Il mais si adatta a molti tipi di suolo. Con le giuste condizioni climatiche, tutti i terreni possono essere ottimi ad una buona coltivazione. La cosa importante da tenere in conto è che non si verifichino mancanze di elementi minerali. Soffre un po’ sui terreni troppo compatti.
Come coltivare il mais
Ecco che entriamo nel vivo del nostro argomento su come coltivare il mais. Bisogna innanzitutto effettuare una lavorazione profonda, circa 40-45 cm, meglio se fatta con il sistema a due strati: scarificatura profonda e aratura leggera. Dopo di questa, bisogna eseguire una buona erpicatura e possibilmente una estirpatura per eliminare le erbacce. Il seme, grazie alle sue grandi dimensioni, non ha bisogno di zolle molto fine ma di essere posto ad una profondità di circa 5-10 cm.
Per quanto riguarda la concimazione, la migliore sarebbe quella fatta con letame di cavallo. Vanno bene comunque tutte le concimazioni organiche, in quanto la mineralizzazione della sostanza organica viaggia di pari passo con le esigenze nutritive del mais (il contrario succede per il frumento). Per un’ottima concimazione si consiglia di seguire i dati seguenti.
Azoto: 250-300 Kg/ha
Fosforo: (P2O5): 80-120 Kg/ha
Potassio: (K2O): 50-100 Kg/ha
Se posto in successione a prato di leguminose, la quantità di azoto può essere ridotta a 150-200 Kg/ha. Nel caso, invece, la coltura di mais non venga irrigata può risultato inutile o addirittura dannosa la concimazione.
Avvicendamento del mais
Se una volta si considerava il mais come coltura miglioratrice del terreno, ad oggi si è notato il totale contrario. Attualmente si coltiva il mais solo in condizioni ambientali favorevoli, in modo da incrementare l’efficienza delle pratiche agricole, del lavoro manuale, dei prodotti fitosanitari utilizzati e dei concimi impiegati.
In genere, non si notano fenomeni di “stanchezza del terreno”, tuttavia le infestazioni delle malerbe resistenti ai diserbanti (come ad esempio il sorgo d’Aleppo) possono intensificarsi se il mais coltivato in monocoltura. In questo caso, la soia si è rivelata un’ottima coltura da alternare al mais, in quanto molto simile a questo per esigenze ambientali ed agronomiche.
Come seminare il mais
Non è importante solo sapere come coltivare il mais, ma anche come seminarlo. Le semine primaverili, infatti, devono essere eseguite il prima possibile. La temperatura del terreno deve essere stabile almeno a 12 °C anche durante le ore notturne. Di solito si raggiunge questa temperatura nel mese di aprile.
Se posto a intercalare, può essere seminato dopo il taglio di un erbaio (fine maggio), dopo aver raccolto il frumento (primi giorni di luglio) oppure dopo orzo da insilamento o pisello (prima decade di giugno).
Per quanto riguarda, invece, la densità di semina deve considerare anche le possibili fallanze. Di solito si calcola 10-15% di fallanze. Per tale motivo segue la scheda seguente:
- Coltura principale irrigua per la produzione di granella: da 6 a 8 piante a metro quadro.
- Coltura principale asciutta per granella: fino a 4 piante a metro quadro.
- Coltura intercalare per granella: da 7 a 10 piante a metro quadro.
- Coltura principale da foraggio o maturazione cerosa: da 7 a 9 piante a metro quadro.
- Coltura intercalare da foraggio per raccolta alla fioritura (granturchino): da 30 a 50 piante a metro quadro.
La raccolta del mais
La raccolta del mais avviene nella seconda o terza decade di settembre, quando la temperatura arriva intorno ai 17 °C. Può essere fatta in spiga o in granella. La prima si esegue a mano e spesso le spighe (comunemente chiamate pannocchie) vengono destinate al consumo alimentare tal quale. Nel secondo modo, la raccolta avviene con macchina combinata che esegue contemporaneamente anche la sgranatura.
Le mietitrebbiatrici da mais sono di solito delle normali mietitrebbie che vengono munite di testata spannocchiatrice. Il momento ottimale per la mietitrebbiatura del mais è quando la granella ha un contenuto d’acqua del 24-26%. Una pannocchia più secca si scompone con più facilità e quindi si perde granella inutilmente. Una pannocchia più umida si stacca con difficoltà e si spacca facilmente.
Se vuoi tenere aggiornate le tue competenze sulla coltivazione del mais e rimanere al passo con tutte le tecniche più moderne, ti consigliamo di visitare la pagina dedicata sul sito di Agronotizie.
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