Ti stai chiedendo come coltivare il porro perché vuoi avviarne una coltivazione?
Oppure sei interessato semplicemente a piantare il porro nel tuo orto ma non sai come fare?
Puoi stare tranquillo perché in questo articolo ti spieghiamo come coltivare il porro e tutto quello che devi fare dalla semina alla raccolta.
Indice
Il porro (Allium ampeloprasum var. porrum, Linneo 1753)
Per capire come coltivare il porro, bisogna conoscere dove questa pianta è nata spontanea. Il porro, infatti, è originario dell’Europa centro-meridionale. Veniva coltivato nel bacino del Mediterraneo già all’epoca degli antichi Egizi, che lo coltivavano nei loro orti. È un ortaggio facile da coltivare e ognuno di può farlo nel proprio orto.
Per coltivare il porro ci vuole molta pazienza
il porro ha una germinazione piuttosto lenta. Dopo la semina, devi aspettare circa 15-20 giorni prima di vedere la piantina spuntare dal terreno. La temperatura ottimale per la germinazione è di 23-25 °C. Sotto questa temperatura, il seme potrebbe morire. Anche la crescita successiva è lenta e comunque dipende soprattutto dall’andamento stagionale.
Le esigenze ambientali per coltivare il porro
Il porro si adatta bene a molti ambienti e per questo può essere considerato un ortaggio piuttosto rustico. Il clima migliore per la sua crescita è comunque di tipo mite o temperato-caldo. Il terreno ideale ha una tessitura media (franca), ma va bene anche un suolo tendenzialmente sabbioso purché dotato di sostanza organica. il ph del terreno deve essere neutro.
Come coltivare il porro: terreno, concimazione, semina e trapianto
La preparazione del terreno deve essere accurata. È bene procedere con un’aratura o, nel caso di un orto, una vangatura profonde circa 35-40 cm. Le zolle devono essere ben sminuzzate e per tale motivo, nel caso di coltivazione in campo aperto, bisogna ricorrere ad una vigorosa erpicatura. Contemporaneamente all’aratura, o alla vangatura, devi effettuare la concimazione. Ti consiglio di interrare 3-4 Kg di letame maturo, meglio se letame di cavallo.
La semina sarebbe preferibile effettuarla in contenitori appositi per poi proteggere le piantine in luogo protetto dalle intemperie e dalle possibili avversità climatiche sfavorevoli. In questo modo si può ricorrere poi al trapianto. Questa operazione va fatta quando sono passate circa 11-12 settimane dopo la semina. In questo periodo le piantine sono alte circa 15 cm. Per eseguire il trapianto, devono essere scavate buche profonde 12-13 cm e distanti 8-12 cm tra loro. Una volta portate le piantine a dimora, ricordati di annaffiare abbondantemente.
La coltivazione del porro richiede alcune pratiche importanti
Ora che sai come coltivare il porro, devi anche sapere come mantenere la pianta sana e forte. Con una buona sarchiatura puoi mantenere arieggiato il terreno ed eliminare le erbacce. Con la rincalzatura, invece, si favorisce l’imbianchimento della parte inferiore del porro. I consumatori, infatti, comprano più volentieri i porri con i fusti (parte commestibile) più bianchi perché più teneri. La tecnica dell’imbianchimento si basa sul fatto che la parte di pianta in oggetto, non essendo raggiunta dalla luce, non produce più clorofilla per avviare la fotosintesi e quindi diventa bianca.
Anche l’irrigazione non è da sottovalutare, se vuoi conoscere tutti i segreti su come coltivare il porro. È bene annaffiare solo subito dopo il trapianto e durante l’estate (nei periodi più siccitosi). Oltre questi periodi non devi annaffiare perché altrimenti esponi la pianta a un peggioramento della qualità e all’esposizione al gelo.
La raccolta dipende dalla varietà di porro che hai seminato
I porri estivi si seminano da gennaio a marzo. Questi sono il Gigante precoce, pronto per la raccolta all’inizio di maggio, e il Lungo d’estate, più tardivo del precedente.
I porri autunnali si seminano da febbraio ad aprile. Sono poco resistenti al freddo e non sopportano le gelate tardive. Tra le cultivar principali troviamo il Mostruoso di Carentan, piuttosto rustico, e l’Elefante, pronto per essere raccolto a fine luglio.
I porri invernali si seminano da aprile a maggio. Sono molto resistenti al freddo e per questo motivo riescono a superare l’inverno senza danni. Le varietà più importati sono il Gigante d’inverno, rustico e molto produttivo, il Mercato di Copenaghen, anch’esso molto produttivo, e l’Olaf, particolarmente resistente al freddo e adatto alle regioni più settentrionali del nostro paese.
I porri bastoncini, invece, vengono chiamati così perché sono piuttosto sottili e hanno lo spessore di un dito. Si seminano da fine agosto a tutto settembre. Le varietà più importanti sono il Porro di Liegi, produttivo e abbastanza resistente al freddo, e il Blu di Solaise.
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