Sei curioso di sapere come coltivare la fava? Vuoi sapere di che tipo di terreno ha bisogno e quando si semina?
Scopri tutto su come coltivare la fava, dalle caratteristiche della pianta ai nostri consigli pratici.
Indice
La fava (Vicia faba, sin. Faba vulgaris, Moench)
La fava è una pianta alimentare molto antica, adottata dall’uomo già nel VI secolo a.C. La fava viene coltivata soprattutto per la sua granella che, secca o fresca, viene utilizzata come alimento sia per l’uomo che per gli animali. Molto spesso viene coltivata anche per essere utilizzata come foraggio o come coltura da sovescio.
La fava rientra nella famiglia delle Leguminose e per tale motivo è una pianta miglioratrice del terreno, in quanto lo rende più fertile per la coltura successiva lasciandole a disposizione una gran quantità di azoto.
Esistono molteplici varietà di fava, di cui le più importanti sono:
- Major: fava grossa che produce semi appiattiti e grossi, impiegati per l’alimentazione umana.
- Minor: detta anche favino o fava piccola, i cui semi sono rotondi e relativamente piccoli. Vengono impiegati soprattutto per il foraggio e i sovesci, in quanto sono degli ottimi concentrati proteici.
- Equina: detta anche favetta o fava cavallina, ha semi appiattiti di media grandezza che si impiegano soprattutto per l’alimentazione del bestiame ma anche per l’uomo come cibo in scatola o surgelato.
Caratteristiche
Per sapere come coltivare la fava, è importante innanzitutto conoscere le sue caratteristiche.
La fava è una pianta annuale a rapido sviluppo. La radice è fittonante e per questo adatta ai terreni più difficili. Viene definita una pianta microterma in quanto sopporta molto bene le basse temperature per germinare e fiorire. Infatti, se ti stai chiedendo cosa coltivare a novembre, ecco che la fava è la risposta che stai cercando.
La fava germina già con una temperatura del terreno di circa 5 °C, in modo da emergere in 15-20 giorni. Bisogna fare attenzione quando le temperature scendono sotto zero! La fava ha resistenza massima al freddo quando la piantina ha 4-5 foglie: in questo caso, le temperature sotto i -6 °C sono fatali. Solo certi tipi di favino resistono fino a -15 °C.
Necessità
In molti si chiedono come coltivare la fava a seconda delle sue necessità, quindi è bene fare un quadro di tutto ciò di cui questa pianta ha bisogno.
Per quanto riguarda la temperatura durante la fioritura, la fava deve trovarsi in un ambiente che non superi i 25 °C, in quanto le temperature superiori a questa possono provocare la “colatura” dei fiori.
Per quanto riguarda l’acqua, invece, la fava ne consuma parecchia. Proprio per questo motivo, se coltivata in primavera rischia di risentire della carenza idrica e questo può compromettere la resa del prodotto a fine coltura.
Il momento in cui la fava ha più bisogno d’acqua è durante la fase di granigione, cioè il periodo in cui si vengono a formare i frutti, le fave. La siccità, quindi, è il fattore più limitante affinché si abbia una cospicua produzione di prodotto.
Per quanto riguarda il terreno, la fava si adatta bene a terreni pesanti, argillosi e argillo-calcarei. Non può stare su terreni sciolti, su terreni poveri di sostanza organica e su terreni soggetti a ristagni d’acqua. Il pH del suolo migliore per la fava è quello subalcalino, cioè compreso tra 7,3 e 8,0.
Per quanto riguarda la concimazione, essendo una leguminosa la fava è abbastanza autosufficiente dal punto di vista nutritivo. L’unico elemento di cui è particolarmente sensibile è il fosforo. Per tale motivo, è bene ricorrere a concimazioni solamente fosforiche con prodotti contenenti P205. Per il Potassio, invece, il discorso è a parte: solitamente i terreni argillosi ne sono molto ricchi, ma dipende da caso per caso. Consulta il tuo agronomo.
Riguardo l’aratura, la fava ha bisogno di scavare in profondità. Per questo motivo è bene eseguire un’aratura profonda circa 40-45 cm in modo da favorire la pianta ad esplorare la profondità del suolo e prendere così gli elementi nutritivi di cui ha bisogno.
Semina
La semina autunnale deve essere programmata in modo che, all’arrivo dei primi freddi, la piantina abbia 3-5 foglie.
Nelle regioni dell’Italia centrale, il periodo migliore è ottobre-novembre, al Sud, invece, può essere fatta anche a fine novembre.
La semina primaverile, in realtà, non è molto consigliata. Infatti, sarebbe bene coltivare la fava al massimo a fine inverno, verso febbraio-marzo, in modo da proteggerla dalle temperature più calde indicate in precedenza. Questo tipo di semina è più adatta alle regioni del Nord Italia.
La quantità di seme da interrare dipende dalla varietà di fava adottata:
- Fava grossa: 12-15 semi per metro quadro.
- Favetta: 25-35 semi per metro quadro.
- Favino: 40-60 semi per metro quadro.
Le quantità di seme vanno calcolate in base al peso medio dei semi stessi: in genere si calcolano 200-300 Kg di seme ogni ettaro di terreno. Io consiglio di arrivare anche a 400 Kg, in modo da rendere la piantagione più fitta. Questo è conveniente perché obbliga le piante a crescere in altezza (a causa della competizione intra-specifica) e quindi a non avere rametti con baccelli vicino al terreno: questo rende vantaggiosa la raccolta con la mietitrebbia in quanto, essendo la barra falciante alta circa 10-20 cm, si avrebbe così meno spreco di prodotto.
Nel caso dell’orto, invece, la fava può essere seminata “a postarella”, cioè facendo 4-5 buchette ogni metro quadro e mettendo, in ogni buchetta, 3-5 semi.
Il seme va sempre trattato. Una buona concia è quindi la premessa necessaria per ottenere un’ottima produzione di fava e proteggerla dalla maggior parte degli attacchi parassitari.
Cure colturali
Al di là del diserbo, che può essere fatto in pre-semina (pirodiserbo), in pre-emergenza e in post-emergenza, le tecniche agronomiche più favorevoli su come coltivare la fava sono la sarchiatura e la rincalzatura.
È importante anche eseguire la cimatura, in quanto, con l’asportazione della parte terminale dei fusti, sembra che si ottenga una miglior fruttificazione e si riduca il danno degli afidi (questi infestano proprio quella parte del fusto).
Raccolta
La raccolta viene eseguita quando la pianta è completamente secca. La fava grossa di solito non si riesce a raccogliere con la mietitrebbia perché spesso provoca la rottura dei semi. Ciò non avviene col favino, a patto che la mietitrebbia sia opportunamente regolata.
I semi vengono raccolti immaturi nel caso in cui vengano inscatolati o surgelati. In questo caso si possono utilizzare macchine sgranatrici fisse o semoventi.
La raccolta viene fatta solitamente nel periodo compreso tra giugno e luglio, a seconda di quando è stata seminata.
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