Perché concimare con letame di cavallo? Quali sono le sue proprietà a livello di fertilizzazione?
Noi di Noi Siamo Agricoltura vi riveliamo ciò che non vi hanno ancora detto su come e perché concimare con letame di cavallo.
Indice
Letame
Il letame di stalla, detto anche stallatico, è l’insieme delle deiezioni solide e liquide mature (cioè che hanno subito una fermentazione) degli animali allevati in stalla, mescolate a materiali di vario tipo che costituiscono la lettiera.
Il letame è ancora oggi uno dei fertilizzanti organici più utilizzati sia perché si produce facilmente ed in notevole quantità all’interno delle imprese agricole zootecniche, sia perché possiede un indiscutibile alto valore agronomico.
Le caratteristiche del letame dipendono essenzialmente da:
- Tipo e quantità di lettiera
- Tipo di animale che l’ha prodotto (specie, età, stato di salute e tipo di alimentazione)
- Tecnica di produzione e di conservazione
- Fermentazioni intervenute durante la conservazione
Lettiera
La lettiera può essere di vario tipo a seconda di ciò che la compone: paglia, stocchi di mais, torba, erbe palustri, segatura di legno, ecc.
Tutti questi tipi di lettiera sono diversi tra loro, oltre che per la composizione chimica anche per la capacità di assorbimento delle urine e la facilità con cui possono favorire la fermentazione del letame.
Di conseguenza, la scelta di una buona lettiera è molto importante perché essa può influenzare positivamente o negativamente molte caratteristiche del letame.
La lettiera più comunemente impiegata è comunque quella di paglia, spesso di cereali autunno-primaverili come il frumento tenero (presente in quasi tutte le aziende agricole fin dai tempi più antichi).
Se guardiamo però le caratteristiche chimiche della paglia, essa è povera di Azoto (N) e Fosforo (P2O5) ma è molto ricca di Potassio (K+) e ha un’eccellente capacità di assorbimento delle urine.
Concimare con letame di cavallo
Fin dai tempi più antichi, il cavallo è sempre stato un animale nobile che solo i più ricchi si potevano permettere. Questo ci fa capire che non tutti i contadini o proprietari terrieri possedevano un cavallo e i lavori di aratura venivano fatti principalmente con i buoi. Nella piccola stalla di famiglia potevano essere presenti anche una mucca (o poco più di una) e un asino (o un mulo) per spostamenti brevi ma quasi mai facili e veloci.
Questa condizione agricola del passato ha favorito l’usanza di utilizzare soprattutto il letame bovino per concimare i terreni agricoli. Ma il letame bovino è veramente il migliore?
Ad oggi, con i migliori strumenti di ricerca chimica che l’essere umano possiede, possiamo in effetti dire che il letame di vacca è certamente un buon compromesso tra prezzo e facilità di approvvigionamento ma non è certamente il migliore.
Il migliore è senza dubbio quello equino e per questo voglio approfondire l’argomento sul perché conviene concimare con letame di cavallo.
Innanzitutto voglio mostrarvi la seguente tabella, in modo da avere un’idea della quantità dei nutrienti (più importanti per le piante) presenti nel letame di alcuni tipi di animali allevati.
I numeri rappresentano i Kg di elemento presenti in 1000 Kg di letame.
Animale |
Azoto (N) | Acido fosforico (H3P2O4) | Potassio (K+) |
Quintali annui prodotti per capo adulto |
Equini |
6,7 |
2,3 | 7,2 | 100 |
Bovini |
3,4 |
1,3 | 3,5 |
120 |
Suini |
4,5 |
2,0 | 6,0 |
15 |
Ovini | 3,2 | 2,1 | 8,4 |
6 |
Come puoi vedere dalla tabella, il letame equino ha i valori più alti. Questo vuol dire che concimare con letame di cavallo permette di dare più nutrienti al terreno e quindi alle piante.
Concimare con letame di cavallo permette di assicurare alle nostre colture un’ottima quantità di azoto, elemento fondamentale per la loro crescita, la loro bellezza, l’allegagione, i fiori e i frutti.
Il letame di cavallo, oltre a essere ricco di elementi nutritivi, è anche molto asciutto. Infatti, un letame asciutto è migliore rispetto ad uno più ricco di urina perché permette di apportare al suolo una migliore struttura e di mantenere gli elementi nutritivi nel terreno per più tempo.
Il letame di cavallo sviluppa anche molto calore durante la fermentazione. Questo è molto interessante se si vuole effettuare una semina autunnale o se si vuole procedere a coltivazione in serra. La semina in letto caldo, infatti, è una tecnica agronomica che favorisce le prime fasi di crescita delle piantine perché alza la temperatura del suolo dove queste vengono seminate o trapiantate, in modo da proteggere dal freddo l’apparato radicale.
Un altro vantaggio del concimare con letame di cavallo è quello di poter effettuare una pacciamatura. Per gli orticoltori e per coloro che producono piante da vaso, è possibile realizzare la pacciamatura con letame equino in modo da mantenere l’umidità del terreno, evitare la crescita delle erbacce e apportare allo stesso tempo anche elementi nutritivi (per altri tipi di pacciamatura vedi questo articolo).
Conservazione
Brevemente, voglio ricordare l’importanza della conservazione del letame (che sia esso equino, bovino o altro). La conservazione del letame è molto importante perché da essa ne dipende la maturazione e quindi l’efficienza in campo per il rilascio dei nutrienti alle nostre colture.
È fondamentale ammucchiare bene il letame nel letamaio, in modo che non passi l’aria. Il letame così maturano sarà ancora più ricco di nutrienti, grazie ai processi chimici che sono avvenuti e questo ne favorisce la sua efficacia.
Inoltre, un letame ben maturato uccide i semi delle erbe infestanti, prevenendo così l’infestazione, e conserva i nutrienti più a lungo, fino a 3-4 anni.
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