La concimazione fogliare si può rivelare un ottimo aiuto in caso di mancanza di sostanze nutrienti nella pianta.
Vediamo insieme in cosa consiste e come praticarla per ottenere buoni risultati.
Come tutti sappiamo, il processo di concimazione delle piante avviene attraverso le radici, che assorbono le sostanze nutritive del concime dal terreno e rafforzano la crescita della pianta.
A volte, però, per varie ragioni correlate soprattutto al terreno e malattie fitosanitarie, l’assorbimento attraverso le radici della pianta può risultare limitato.
E’ in questo caso che la concimazione fogliare può rivelarsi un aiuto validissimo.
Di fatto, la concimazione fogliare serve proprio come terapia eccezionale da utilizzare solo nei casi in cui la pianta presenta serie carenze nutrizionali.
In questo modo, tali sostanze nutrizionali possono essere assorbite dalla pianta anche attraverso le foglie. Non tutti questi principi, però, sono correttamente sintetizzati dalle foglie: è importante conoscere quali sostanze vengono così assorbite e quali no.
Perché la concimazione fogliare è una tecnica da utilizzare soltanto in casi eccezionali?
Se la pianta gode di ottima salute e la concimazione classica attraverso il terreno avviene correttamente, non è necessario integrare con la concimazione fogliare.
Anzi, quest’ultima può rivelarsi addirittura dannosa. Questo perché un eccessivo apporto di sostanze nutritive quali zinco, potassio, ferro e altri potrebbe danneggiare la pianta in egual modo, non consentendo il giusto assorbimento.
Indice
Il concime fogliare
Per utilizzare la concimazione fogliare si utilizza un concime fogliare specifico, comunemente venduto nei vivai e nei negozi specializzati.
Una regola madre per riconoscere un buon concime fogliare è quella di studiare gli elementi che lo compongono. Tra questi, non deve mai figurare il fosforo. Benché sia uno dei microelementi più importanti per la crescita di una pianta, il fosforo non viene in alcun modo assorbito o sintetizzato dalle foglie, quindi sarebbe del tutto inutile.
Altri elementi che sono solitamente contenuti sono invece ferro, rame, zinco, boro, manganese, molibdeno. Questi vengono correttamente assorbiti dalle foglie.
Il concime fogliare si presenta in forma liquida o micro cristalli solubili. Le confezioni sono già dotate di nebulizzatore per poter spruzzare il concime direttamente sulle foglie.
Come utilizzare il concime fogliare
Un paio di consigli sono necessari affinché il concime fogliare possa svolgere efficacemente il suo lavoro.
Innanzitutto, il concime viene assorbito meglio dalle foglie più giovani e più attive. Spruzzandolo su queste foglie, la probabilità che i nutrienti vengano assorbiti è molto più alta.
Si consiglia, inoltre, di effettuare la concimazione fogliare nelle ore meno calde della giornata, quindi dopo il tramonto. Se la pianta ha sofferto di malattie e parassiti legati alle foglie, la concimazione fogliare risulta più efficace se effettuato nel periodo vegetativo della pianta.
Un altro buon momento è invece all’alba, o poco prima, poiché la rugiada favorisce la penetrazione dei macro e microelementi.
Attenzione, però: la rugiada aiuta, poiché è un’idratazione molto blanda, ma non aiutano affatto né la pioggia né un’irrigazione eccessiva.
Se si vuole procedere con la concimazione fogliare ci si deve prima assicurare di non incappare in una giornata di precipitazioni e si deve eventualmente irrigare la pianta almeno 24h prima.
Il concime 20 20 20
Uno dei concimi fogliari più noti è il cosiddetto 20 20 20, diffuso in commercio da diversi marchi.
Il concime 20 20 20 è un concime idrosolubile concentrato sotto forma di micro cristalli solubili. Contiene azoto, potassio, boro, rame, ferro, zinco, manganese, anidride fosforica.
Ognuno di questi elementi apporta specifici vantaggi alla pianta:
- l’azoto permette di sviluppare il fusto e le radici, favorendo la disponibilità di clorofilla per migliorare il processo di fotosintesi;
- il potassio aumenta le difese immunitarie delle piante proteggendole dalle malattie e incide sulla bontà dei frutti e sulla quantità della produzione;
- l’acido fosforico favorisce la fioritura;
- i microelementi incidono sul processo metabolico delle piante.
Concimazione fogliare olivo: il caso specifico
La concimazione fogliare si è rivelata un alleato potente per la produzione e la fioritura dell’olivo.
L’olivo è una delle piante più soggette a malattie parassitarie o fungine, nonché a cali di produzione imprevisti dovuti ai cambiamenti di clima.
Negli scorsi anni, tra i tentativi di riparare alle perdite della produzione, la tecnica della concimazione fogliare ha avuto esiti importanti e inattesi, tanto da rendersi una pratica anche oggi molto utilizzata su questa coltivazione.
I trattamenti fogliari più indicati come concime fogliare per l’ulivo contengono soprattutto boro e azoto.
Il boro è spesso carente in terreni calcarei e dal pH alto. Questo influisce negativamente sulla fioritura e sulla germinazione del polline. In questo caso, è meglio intervenire con la concimazione fogliare almeno due settimane prima della prevista fioritura.
L’azoto, oltre ad essere anch’esso coinvolto nel processo di fioritura, è associato alla crescita vegetativa e alla crescita dei frutti. Quando si verificano carenze di azoto si può intervenire con concimazione fogliare in due tempi: una settimana prima della fioritura e subito dopo l’allegagione.
D’altro canto, studi recenti pubblicati sul giornale scientifico internazionale LWT hanno dimostrato come la concimazione fogliare influisca negativamente sui polifenoli e sulle proprietà nutrizionali delle olive, proprio in correlazione all’utilizzo di concime fogliare.
Ciò ribadisce ancor di più la necessità di ricorrere a questa tecnica solo in caso di reale carenza.
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