Il corineo del susino, un bel problema!
Per la cura delle piante si rende fondamentale ricorrere a stratagemmi e a volte rimedi per evitare o sistemare possibili aggressioni da parte di agenti patogeni.
In particolare, per quanto riguarda le drupacee, è sovente possibile che queste subiscano un attacco da parte dell’agente patogeno nominato in frutticoltura come stigmina carpophila, un fungo anche conosciuto come corineo del susino e che da vita ad una malattia chiamata anche vaiolatura, gommosi o impallinatura.
Il corieno del susino, comunque, può attaccare anche alberi diversi che anno sempre parte della famiglia delle drupacee, nello specifico il pesco, il mandorlo, il ciliegio e l’albicocco: tutta frutta che si appresta a maturare ed essere raccolta visto l’imminente arrivo della stagione estiva e dell’attuale primavera.
In questa guida verranno analizzati i danni del corineo del susino, avendo cura inoltre di analizzare come prevenire l’attacco di questo fungo in modo da evitare la malattia correlata, mettendo al riparo la produzione grazie a trattamenti consentiti anche in agricoltura biologica, in modo da mantenere inalterata la qualità del prodotto.
Indice
Quali sono i danni che rendono riconoscibile una pianta attaccata dal corinaceoo del susino?
La malattia derivante da questo fungo, che è molto diffusa in tutta Italia e aggredisce l’albero anche quando molto giovane ovvero durante i periodi della fioritura ma anche quelli di riposo, indifferentemente, provoca danni su quasi tutti gli organi dell’albero, rendendosi di fatto facilmente riconoscibile anche se spietata.
I bersagli preferiti, comunque, sono sopratutto le foglie, i rami e i frutti; solo sporadicamente la Stigmina carpophila attacca il fusto o le radici, solitamente quando la malattia entra in uno stato avanzato dove l’albero di susino non è più recuperabile o non può più produrre frutti validi sia per il consumo che per altri scopi.
Prima di parlare di come prevenire o curare il corineo del susino, dunque, di seguito vengono esemplificati e descritti i danni provocati e il loro sviluppo sulle diversi parti dell’albero
Effetti del corineo del susino sulle foglie
Quando la malattia comincia a esplicare i suoi effetti sull’albero, solitamente ad essere colpite per prime sono le foglie, che cominciano a manifestare delle alterazioni cromatiche più o meno evidenti a seconda dell’esperienza o della competenza dell’osservatore o del proprietario dell’albero.
Il progressivo disfacimento delle foglie comincia innanzitutto creando dei danni punti formi che hanno un colore brunito tendente al rosso, la cui accertata dannosità è attestata dall’alone giallo rilasciato; nel corso del tempo ad infettarsi è tutta la lamina fogliare, facendo diventare tondi i puntini, disseccandosi infine e lasciando dei buchi molto evidenti sulla foglia, da cui deriva appunto la denominazione impallinatura.
Man mano che crescono i punti di necroticità, la foglia andrà infine completamente distrutta.
Gli effetti del corineo del susino sui rami dell’albero
La Stigmina carpophila può attaccare la drupacea anche sul ramo che andrà ad ospitare sia foglia che frutto, con un risultato molto più dannoso per la vita e produttività della pianta.
Il danno si mostra con delle tacche su tutto il fuso del ramo, dall’aspetto tondenggiante e un colorito brunito.
L’accumulo di questi segni comporta l’insorgenza di una necrosi sull’albero – come se fosse un tumore – portando alla trasformazione del fibre in altro materiale e comportando la fuoriuscita dalla pianta di una materiale gommoso, da cui deriva appunto la nomenclatura popolare gommosi.
A seconda che la necrosi sia superficiale o profonda, si verrà a creare un duplice scenario che comporta più o meno il danno o un pericolo per l’esistenza in vita del susino:
- Nei casi più lievi di gommosi, la malattia della Stigmina carpophila causa il disseccamento dei rametti giovani, i quali periscono ma possono essere sostituiti se la malattia viene debellata in tempo, permettendo dunque alla pianta di tornare a produrre frutti dopo un periodo più o meno lungo di riposo, atto a ripristinare la naturale funzionalità;
- Se la malattia scende invece in profondità si parlerà di indebolimento diffuso del susino, dove la massa tumorale dell’albero si espande sempre di più permettendo allo stesso di entrare direttamente nel legno dell’albero, segnando di fatto la probabile insorgenza di nuove fitopatie con la probabile morte totale dell’albero da frutto.
Effetti del corineo del susino sui frutti
Nei frutti, soprattutto nel caso in cui l’infezione o la propagazione della stessa avvenga durante il periodo del raccolto, la sintomatologia su susine, pesche, albicocche e varie è uguale: la stigmina carpophila attacca innanzitutto la buccia, creando tacche che sono tondeggianti del classico colore brunito e rossastro, rendendoli di fatto immangiabili.
Lo stato più avanzato della maturazione, nel caso in cui i frutti siano colpiti in questa fase, crea delle spaccature su tutti il frutto, facendo fuoriuscire una sostanza essudata e gommosa che, insieme alle macchie cromatiche presenti lungo tutto il corpo del frutto, sanciscono quella che è l’infezione da corineo in maniera definitiva, arrecando grossi danni.
La stigmina carpophila che provoca questi danni si conserva solitamente durante il periodo invernale, sia sotto forma di micelio insidiato all’interno delle lesioni cancerose dell’albero ovvero come spora direttamente all’interno dei frutti, rendendosi difficilmente osservabile fino a quando la malattia non dimostra i suoi effetti in maniera esplosiva.
Prevenire i danni da corineo del susino è quindi la scelta migliore piuttosto che lasciarlo correre e pensare a curare i danni.
Come si previene il corineo del susino?
Le misure precauzionali per evitare l’insorgenza del corineo del susino, oltre a permetterne una più facile eradicazione in caso di attecchimento, sono diversi:
- Se la coltura non è ancora stata impiantata, è una buona idea scegliere piante di susino o drupacee resistenti a questa malattia, in modo da renderle meno agevole la proliferazione;
- I sesti di impianto che permettono all’albero di susine di vivere in un ambiente illuminato e arieggiato, inoltre, permettono una minore possibilità di sopravvivenza e proliferazione dei funghi di qualsiasi tipo;
- La concimazione con prodotti appositi è una buona idea in quanto impedisce alla pianta di esporsi alla contaminazione del fungo: questa strategia, unita ad un sistema di irrigazione sotto chioma eliminerà quasi del tutto il rischio di corineo del susino.
- Infine potare con moderazione, eliminando i rami colpiti da qualche patologia, ovvero esporre bene la pianta alla luce solare, renderanno il susino forte e difficile da infettare.
Come si cura il corineo del susino?
Per quanto riguarda invece la cura del corineo del susino, è possibile trattare le foglie con rimedi naturali adatti a rinforzarli, fra cui si annoverano sicuramente macerati di equiseto, ad uso topico, ovvero ricorrere a prodotti basati sulla propoli: questi rimedi hanno la possibilità di far mantenere al frutto la provenienza biologica.
Altri trattamenti possibili sono quelli rameici, che hanno un effetto di copertura, agendo sul micelio senza entrare all’interno della pianta.
Un trattamento molto apprezzato e funzionale è quello di applicare trattamenti autunnali o invernali, il momento in cui questa pianta ha un maggior rischio di essere infettata.
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