Un allevamento di pecore può diventare un’attività molto redditizia per chi intende produrre il ricercatissimo latte di pecora o rivendere carne di pecora.
Abbiamo già visto nel nostro articolo “Allevamento di pecore da carne: tutti i consigli per iniziare ad allevare” come dar vita ad un allevamento di pecore, distinguendo le varie tipologie di allevamento e dando indicazioni precise su come gestire un allevamento di pecore.
In questa guida approfondiremo invece l’alimentazione delle pecore, poiché, a seconda della finalità d’allevamento, anche cosa mangiano le pecore va studiato con attenzione.
Indice
Apparato digerente delle pecore
Con il termine generico pecora indichiamo tutte le razze di animali appartenenti al genere Ovis aries.
Le pecore sono ruminanti, ossia in grado di far tornare il cibo dallo stomaco alla bocca per una ulteriore digestione.
Ciò è possibile grazie ad un particolare apparato digerente poligastrico, composto da ben quattro sacche che compongono complessivamente lo stomaco.
La digestione di una pecora inizia dal pascolo: l’esemplare ingoia quasi sana l’erba, senza masticarla, e la accumulano nella prima sacca, il rumine. Qualche ora più tardi, generalmente mentre riposano, l’erba passa dalla prima alla seconda sacca, il reticolo. Qui l’erba viene trasformata in tante pallottole spinte di nuovo verso la bocca dell’animale.
Solo dopo questo passaggio l’erba viene masticata, e quindi ingoiata di nuovo, stavolta per completare il processo digestivo. Passa alle due ultime sacche, l’omaso e l’abomaso, andando infine verso l’intestino.
Razze di pecore e usi
Ai tre maggiori scopi di un allevamento di pecore (produzione di lana, produzione di latte e produzione di carne) sono generalmente associati alcune razze di pecore specifiche, che si prestano meglio ad adempire alla rispettiva finalità d’uso.
Tra le razze migliori per la produzione di lana troviamo la Merino e la Ramboullet.
Per la produzione di latte sono invece più indicate la pecora Sarda in Italia, il cui latte dà origine al pecorino romano, e, dal resto del mondo, le razze Latxa, Churra e Manchega (Spagna); Basco-Bemaise e Laucane (Francia); Awassi e Assaf Sarda (Israele).
Per la produzione di carne le pecore più adatte risultano essere Dorset, Hampshire, North County Cheviot, Texcelk e Suffolk, molte delle quali di origine inglese.
Alimentazione delle pecore: cosa mangiano le pecore
Qualsiasi sia il loro utilizzo, tutte le pecore hanno qualcosa in comune quando si parla della loro alimentazione.
Le pecore hanno infatti bisogno di carboidrati strutturali, ossia il foraggio, da cui traggono la maggior parte dell’energia a loro utile.
La miglior soluzione per offrire alle pecore tutti i carboidrati di cui hanno bisogno è lasciarle quanto più possibile libere al pascolo. Consideriamo che il tempo medio che le pecore dovrebbero passare al pascolo è di circa otto ore al giorno.
Per una corretta alimentazione delle pecore non dovrebbe mai mancare del fieno di buona qualità, da integrare ad esempio con un mix di cereali e mais che alcuni allevatori forniscono al loro bestiame.
Attenzione all’idratazione, soprattutto nel periodo estivo: se normalmente una pecora può aver bisogno di quindici litri di acqua al giorno, in estate tale bisogno può arrivare a superare i 20 litri.
Se non avete a disposizione un ruscello vicino al vostro campo di pascolo, munitevi di grandi abbeveratoi da controllare più volte al giorno.
Cosa mangiano le pecore da carne
Le pecore destinate al macello sono spesso messe all’ingrasso con mangimi artificiali contenenti additivi che aumentano il volume degli animali.
Benché questi mangimi siano assolutamente controllati, la qualità della carne che ne deriva non è mai la stessa di quella data dalle pecore che vengono lasciate al pascolo per più ore al giorno e che seguono un’alimentazione naturale fatta di foraggio, fieno e cereali da integrare al bisogno.
La scelta finale è dell’allevatore, e se si ha la possibilità di garantire alle pecore un’alimentazione naturale, la qualità della carne sarà sicuramente più alta.
Cosa mangiano le pecore da latte
L‘alimentazione delle pecore da latte segue, in linea di massima, gli stessi principi di quella delle pecore da carne, con la differenza che l’ingrasso non è necessario ma resta importantissimo mantenere in salute la pecora con una buona alimentazione.
Spesso si verifica, infatti, che il solo pascolo non è sufficiente, sia perché l’erba non è ancora del tutto sviluppata, sia perché, per supplire alla necessità di produrre latte, le quantità di pascolo da ingerire sono più alte rispetto a quelle di una pecora da allevamento di altro tipo.
Non solo: consumare erba troppo giovane potrebbe causare problemi metabolici derivati dall’eccesso di proteine, poiché l’erba di questo tipo, da poco coltivata, è ricca di proteina solubile.
Un eccesso di proteine nella dieta delle nostre capre può portare a patologie legate al fegato, disturbi gastrointestinali, nonché a mastiti, zoppie, edemi mammari. Se si verificano nel periodo della monta potrebbe influenzare anche la fertilità in maniera negativa.
Inoltre, la digestione delle proteine a livello del rumine, la prima sacca dello stomaco, può causare la produzione di ammoniaca, che per essere smaltita dal corpo della pecora viene trasformata dal fegato in urea.
Questa urea in eccesso viene trasmessa anche nel latte, rovinandone il profilo nutrizionale.
Come risolvere, allora, le eventuali carenze nutrizionali? E’ pratica comune quella di integrare il pascolo con foraggi conservati, come gli insilati e i fieni, e con altri alimenti concentrati.
In determinati periodi dell’anno come l’inverno e l’inizio della primavera, quando l’erba è ancora giovane e nelle pecore aumenta il bisogno di nutrimento, va ben gestito il pascolo e va valutato se alternarlo con degli alimenti conservati, così da evitare tutti i problemi legati all’eccesso di proteine.
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