Creare plastica dagli scarti di frutta e verdura? Da oggi è possibile. Nasce il packaging ecosostenibile.
Ecco l’ultima invenzione presentata al Fruit Logistic di Berlino, la grande fiera sulla frutta nella capitale tedesca.
Il progetto è stato creato ed è nato grazie a una collaborazione tutta italiana. La collaborazione in questione è tra la Società gestione mercato di Genova, ovvero la “SGM” e l’Ascom Confcommercio.
La SGM è stata fondamentale poiché ha fornito le materie prime per poter realizzare questo innovativo progetto.
Per quanto riguarda il campo tecnologico, il tutto è stato coordinato dagli studiosi del centro di ricerca Smart Materials dell’ilt, dove il capo squadra era Athanassia Athanassiou.
Ad illustrare il particolare e straordinario packaging, durante la fiera berlinese è stato Giovanni Perotto, all’interno dell’area riservata alle scoperte italiane, denominato proprio: Spazio Italy.
Indice
In che cosa consiste il nuovo packaging ecosostenibile?
Vi starete chiedendo quindi da cosa sia realizzato questo nuovo ed innovativo contenitore.
Il contenitore in questione è stato realizzato interamente a partire dallo scarto dei carciofi invenduti e lasciati a marcire nel mercato ortofrutticolo di Genova.
Per arrivare a questo straordinario risultato, i ricercatori in questione hanno sviluppato diversi processi per arrivare alla bioplastica e quindi alla realizzazione di questo packaging ecosostenibile.
Sono partiti dalla conversione diretta del vegetale, in questo caso il carciofo con un processo acquoso. Hanno effettuato poi una preparazione di compositi derivati completamente da fonti sostenibili, termoplastici e termoformabili.
Qual’è quindi il vantaggio di questa nuova scoperta?
Innanzitutto queste nuove tecnologie si muovono in diverse direzioni e al tempo stesso riescono ad agire su alcuni punti molto sensibili. In primis riescono a prevenire lo smaltimento dei rifiuti vegetali.
In secondo luogo, riescono a recuperare materia prima direttamente dal rifiuto considerato organico.
Come terzo punto riescono a ridurre in maniera significativa l’utilizzo di plastica non biodegradabile.
Questa nuova invenzione riesce così a ridurre gli sprechi alimentari, grazie alle novità realizzate in laboratorio, da questo team di esperti. Non è una cosa da poco, riuscire a produrre un imballaggio di plastica partendo da materie prime come appunto i carciofi, che risultano tra l’altro essere tra gli ortaggi più spinosi e difficile da lavorare.
Per continuare a lavorare in questa direzione bisogna concretamente trasformare questo progetto in una realtà concreta. Ciò che vorrebbe fare l’Iit è quello di avviare una serie di contratti con potenziali ed interessanti investitori, intenzionati ad investire in questo progetto anche sotto forma di Start Up.
Questo progetto di fatto, è stato definito come un vero e proprio progetto di economia circolare.
Questo significa che lo scarto derivato direttamente dal mercato ortofrutticolo viene trasformato nel luogo di origine e alla fine della sua vita viene poi biodegradato e impiegato nella realizzazione di altro, e in questo caso appunto in plastica.
I dati sul consumo di plastica in Europa parlano chiaro e questo potrebbe essere e diventare un’alternativa valida. Di fatto in Europa si conta si producono 25,8 milioni di tonnellate di spazzatura plastica, di cui il 31% finisce in discarica.
Questo è un dato allarmante che di fatto fa allarmare la Commissione europea , che proprio nel rapporto ‘A European Strategy for Plastics in a Circular Economy’, spiega l’importanza nel creare e progettare nuove strategie per la produzione di bioplastiche ecosostenibili.
Che sia la strada giusta per trovare una soluzione a questo problema che sembra agli occhi di tutti irrefrenabile?!
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