Diradamento del melo in frutticoltura

diradamento del melo

In frutticoltura, il diradamento è un’attività di primaria importanza per mantenere costante la qualità del prodotto nel corso dell’anno e per consentire alle piante di portare frutto nella stessa misura anche l’anno seguente. Anche diradare il melo è indispensabile al fine di normalizzare il carico di frutti e contenere così lo spreco di energie della pianta.

Ma perché ricorrere al diradamento e a cosa serve nello specifico?

Indice

Perché diradare il melo

Il diradamento dei meli è costituito da un insieme di operazioni che consentono di selezionare i frutti migliori e rimuovere quelli in eccesso, che tra le altre cose toglierebbero eccessive dosi di energia alle piante.

In particolare, il diradamento è la chiave per ottenere mele di maggior qualità, sia in termini di gusto che nell’aspetto. Ogni pianta dovrebbe produrre non più di 18 kg di mele per ciclo di fioritura. Lasciare quindi che il melo produca più frutti comprometterebbe l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta, proprio a causa dell’eccesso di energia impiegata per nutrire le mele.

Il dirado del melo serve anche a mantenere costante la qualità dei prodotti negli anni e quindi ad ogni nuovo ciclo fiorale. Svolte in maniera adeguata, queste operazioni permettono di ottenere delle mele di un buon calibro, assicurandolo anche negli anni successivi.

diradamento del melo

Come funziona il diradamento del melo

Rimuovere le mele in eccesso è un’operazione minuziosa e complessa che richiede dai 30 ai 40 giorni. Può essere condotta in maniera differente a seconda della tipologia di meleto a cui è applicata. Gli impianti intensivi ricorrono in genere a sostanze chimiche in una prima fase e ad un lavoro meccanico o all’ausilio di una macchina diradante nell’ultima fase.

Aziende agricole di grande calibro nel settore consigliano di avere non più di 100 mele per albero. Il range di riferimento dovrebbe tenersi tra le 80 e le 100 unità per pianta.

Per eseguire al meglio il diradamento del melo è utile togliere le mele che permangono troppo all’ombra oppure quei frutti che sono rovinati o non soddisfano il calibro desiderato.

I fruttini infatti dovrebbero avere un calibro di circa 20 mm massimo. Mentre il resto può essere rimosso così da permettere all’albero di concentrare le energie per una determinata quantità di mele.

Quando si stacca il frutto dal melo, bisogna lasciare il picciolo intatto, così da evitare che il grappolo vada incontro a degrado o si possa rovinare. Inoltre, per portare a termine un lavoro efficiente, bisognerà intervenire sul meleto con almeno 300 ore di lavoro per singolo ettaro di frutteto.

Ma qual è il momento ideale per effettuare il diradamento del melo?

Il periodo migliore per il diradamento

Il periodo migliore per eseguire questa attività è in genere durante il mese di giugno. Ma può anche variare di qualche settimana, portando il periodo del diradamento ad estendersi tra fine maggio e metà luglio.

Se la pianta nutre troppi frutti, sprecherà troppe risorse ed energie che potrebbero invece essere confluite su mele selezionate. Attendere o non intervenire in tempo può compromettere l’intero ciclo di fioritura delle piante e quindi la stessa qualità del prodotto finale. Per questa ragione, si ricorre a diversi tipi di interventi nel dirado.

Diradamento del melo in impianto intensivo

Come già accennato, nei meleti intensivi si ricorre di norma a due pratiche principali:

diradamento del melo

  • Diradamento chimico
  • Diradamento manuale

Diradare le mele passa quindi per una prima fase che prevede l’utilizzo di una miscela in grado di ridurre la capacità fecondativa dei fiori. Nella seconda invece necessita di un’azione in prima persona per selezionare e rimuove i frutti in eccesso sulla pianta. Ma le soluzioni oggi prevedono anche l’impiego di una macchina, in grado di effettuare l’operazione di dirado senza l’uso di sostanze chimiche e migliorando l’approccio del lavoro.

Macchina diradante

In frutticoltura da qualche tempo un’alternativa alle sostanze diradanti è stata trovata nella macchina per il diradamento fiorale che in questo caso è impiegabile anche per il diradamento del melo.

Il diradamento meccanico, seppur ancora poco utilizzato, sta riscontrando sempre maggior interesse a causa dell’incostanza del dirado chimico. Le condizioni atmosferiche avverse che potrebbero verificarsi in seguito all’intervento possono infatti limitare l’azione delle sostanze impiegate. Mentre, un errore nel dosaggio della miscela o altre variabili di natura operativa potrebbero comprometterne in parte l’efficacia.

diradamento del melo con macchina diradante

In questi casi, il lavoro da svolgere manualmente per ovviare al problema sarebbe consistente e le spese a cui ricorrere ingenti. Ma la soluzione ha un nome e nel 2008, proprio in Trentino Alto Adige, anche patria delle mele, è nata un’attrezzatura meccanica in grado di asportare una percentuale dei fiori sui meli con un sistema innovativo e mai provato in precedenza.

La prima macchina era munita di una spazzola rotante e consentiva di eseguire un diradamento fiorale senza ricorrere alle sostanze chimiche. La macchina diradante in questione però con il tempo non ha subito le interessanti evoluzioni che ha invece sperimentato la nuova macchina diradante prodotta da Rinieri e Agroxx: la Florix. Questa attrezzatura meccanica oggi ha raggiunto infatti un livello prestazionale di alta qualità e standard di tutto rispetto che vale la pena approfondire.

Macchina diradante Florix

Florix è un macchinario agricolo ideato dall’azienda Agroxx che rispetta gli alberi da frutto e lavora nel pieno rispetto dell’ambiente.

Florix è ideale per una frutticoltura biologica e consente di limitare o perfino azzerare l’uso di sostanze chimiche per il dirado. La macchina è costituita da braccetti mobili brevettati agganciati ad un cilindro verticale.

Al contrario delle vecchie macchine, il prodotto meccanico nato dalla collaborazione di Rinieri e Agroxx riesce a penetrare con maggior facilità all’interno delle piante per effettuare un diradamento fiorale più in profondità e quindi più efficace. I braccetti snodabili ruotano e lavorano in maniera automatica risultando più efficienti rispetto alle macchine standard, muniti invece di braccetti fissi agganciati su un cilindro verticale mobile.

dirado del melo

La macchina diradante è un accessorio da montare sull’anteriore della trattrice. Operare con l’attrezzatura meccanica montata sul posteriore del mezzo agricolo infatti risulterebbe svantaggioso e poco produttivo dato che non si avrebbe pieno controllo sull’operazione.

Il segreto per svolgere un lavoro ottimale è quello di trovare il giusto compromesso tra la frequenza di giri al minuto della spazzola diradante e la velocità di movimento della macchina agricola. Maggiore la precisione tra i due fattori e migliore sarà anche l’efficacia del diradamento dei fiori del melo.

Ad oggi, grazie alle nuove tecnologie utilizzate e alle conoscenze applicate nel settore, con questa forma di diradamento fiorale si riesce a limitare il carico produttivo delle piante anche solo con questa operazione.

Florix Agroxx

Parte delle piante infatti riescono a raggiungere già il carico desiderato con la prima operazione, limitando gli eventuali interventi secondari al minimo indispensabile; cosa che come ben noto, con un diradamento chimico non sortirebbe gli stessi effetti.

Il Florix per il diradamento fiorale presenta le seguenti caratteristiche:

Telaio Florix

  • Distributore elettroidraulico proporzionale con joystick 4+1
  • Alzata idraulica 90 cm
  • Brandeggio idraulico colonna +/- 15”
  • Movimento laterale idraulico

Telaio Florix Plus

  • Distributore elettroidraulico con joystick 4+1

  • Alzata idraulica 50 cm

  •  Brandeggio idraulico colonna +/- 5”

  •  Movimento laterale idraulico 40cm

Vantaggi Florix

Florix è una macchina munita di braccetti mobili in grado di adattarsi alla pianta e operare rispettandola. I vantaggi si esprimono principalmente in termini di riduzione del tempo, qualità del prodotto finale e ritorno fiorale per l’anno successivo.

È evidente che abbattendo il tempo di lavoro, l’attrezzatura meccanica riesce anche a contenere i costi di gestione dell’intero impianto. L’azione diradante con macchina consente di rimuovere i fiori istantaneamente, senza dover aspettare che i prodotti chimici facciano il loro corso. Ma soprattutto, essendo certi di aver portato bene a termine l’operazione.

frutticoltura

Un dirado meccanico inoltre permette di eseguire delle operazioni con tecniche eco-sostenibili e quindi nel pieno rispetto dell’ambiente. Eliminando l’uso di sostanze chimiche si favorisce anche un’agricoltura biologica.

Il Florix è disponibile in due versioni: Florix e Florix Plus. In entrambi i casi, i prodotti sono ideati per svolgere le stesse operazioni e quindi presentano caratteristiche simili. L’unica differenza sostanziale tra le due macchine è l’opzione trasportabilità.

Il Florix Plus infatti, diversamente dal Florix standard, è fabbricato con un telaio ripiegabile che permette quindi di trasportare l’attrezzatura anche in condizioni difficili o su vie aspre.

Un esempio possono esserlo i frutteti in Val di Non dove gli appezzamenti dedicati alla coltivazione di piante da frutto sono di dimensioni ridotte e su superfici scoscese. In tali condizioni, questo punto bonus può giocare un buon ruolo per meglio operare tra le fila.

La Florix è quindi ideale per il dirado e può aiutare aziende agricole ad ammortizzare i costi, perfezionare le tecniche di diradamento e favorire il ciclo di fioritura ogni anno. Per maggiori informazioni, scopri la macchina per il diradamento fiorale Florix sul sito web.

Diradamento chimico melo

Ad oggi resta un’opzione ampiamente impiegata per diradare chimicamente in frutticoltura. Nello specific, per il meleto, la componente chimica usata è un concime fogliare a base di zolfo e azoto. Questi composti, in elevate quantità, consentono di disidratare i fiori, limitandone la fecondazione e quindi agendo da primo agente di controllo sui meli.

La norma vuole che si effettui un solo intervento o al massimo due, seguendo la fioritura scalare dei fiori sia nel centro che nella parte laterale della pianta. È consigliabile eseguire la concimazione nel momento in cui iniziano a cadere i primi petali di fiori.

Il diradamento fiorale chimico tuttavia non è privo di rischi. Una stagione troppo piovosa o condizioni atmosferiche avverse nel periodo successivo all’operazione di dirado possono portare il processo ad essere inefficace. Circostanza che costringerebbe quindi l’azienda agricola a intervenire in un secondo momento con un costo di manodopera oneroso.

Diradamento manuale melo

Il dirado del melo passa alla sua seconda fase, prolungata e di maggior intensità, in particolare nel mese di giugno. Effettuato manualmente, il diradamento è fondamentale per sovvenire alle imperfezioni lasciate nella fase precedente. Questa tecnica è particolarmente efficace soprattutto per la possibilità di selezionare e individuare in prima persona le mele da staccare dall’albero.

In questa fase, l’esperienza e la conoscenza del meleto possono avere un ruolo vitale per ottenere il massimo dalle piante e dall’impianto più in generale.

Tuttavia, il costo di impiego di operai specializzati affiancato alle spese di gestione dell’impianto può rendere l’intero processo difficile da ammortizzare, specie se il diradamento fiorale è stato eseguito con sostanze chimiche e per ragioni meteorologiche o di tipo operativo non abbia ottenuto gli effetti sperati. Per questa ragione, il Florix rimane un’ottima soluzione non solo per ottimizzare l’intero processo di diradamento, ma anche per contenere i costi di gestione dell’impianto.

Per maggiori informazioni, scopri la macchina diradante Florix di Rinieri sul sito web.

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Diradamento del melo in frutticoltura ultima modifica: 2023-01-24T16:01:37+00:00 da Fabio Guarino

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