Il fiore della pazienza è uno dei fiori che ha bisogno di più tempo per sbocciare ed è proprio da questa sua lentezza e dall’estrema pazienza necessaria all’attesa di vederlo fiorire che deve il suo nome.
Infatti, i suoi bulbi impiegano ben 7 anni per poter germogliare e quindi fiorire, generalmente attorno al mese di agosto, per poi sfiorire poco dopo di una settimana, sette lunghi anni di attesa per soli sette miseri giorni di bellezza.
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Fiore della pazienza: conosciamolo meglio
Il nome scientifico di questa affascinante pianta è Cardiocrinum giganteum e fa parte della famiglia delle Liliacee, che a sua volta è imparentata con quelli che vengono comunemente chiamati gigli, ossia il Lilium.
Proprio per questa parentela con i gigli, il fiore della pazienza viene anche chiamato giglio gigante dell’Himalaya, nonostante la sua atipicità rispetto alla maggior parte dei fiori che si possono trovare in natura. Questa pianta venne descritta scientificamente per la prima volta nel 1824 da Nathaniel Wallich.
Il fiore della pazienza venne poi introdotto dopo alcuni anni nella produzione commerciale (con il nome tecnico di Lilium giganteum) in Gran Bretagna nel 1850.
Nel corso della sua crescita, il fiore della pazienza si sviluppa producendo un gambo che può arrivare fino a 3 metri e mezzo di altezza, se il fiore si trova nelle giuste condizioni climatiche, con uno stelo che può raggiungere fino ai 5 cm di diametro.
I fiori, sbocciati dopo sette lunghi anni, possono avere diversi colori, che vanno dal bianco al viola e che talvolta possono avere anche delle sfumature sul verde. Il gambo, una volta che il fiore sboccia, si deteriora molto velocemente, proprio a causa dell’enorme dispendio di energie necessarie alla fioritura.
Di conseguenza, dopo appena una settimana, non rimane più nulla di questo meraviglioso fiore, se non i bulbi caduti sul terreno, che tuttavia permetteranno a nuovi germogli di sbocciare nella primavera successiva, per poi fiorire nuovamente dopo altri sette lunghi anni e proseguire il ciclo della vita.
Il fiore della pazienza ha anche proprietà medicinali: le sue foglie vengono utilizzate per essere applicate sulle ferite e lividi, allo scopo di portare sollievo raffreddandole. Inoltre, è possibile trattare la radice in modo tale da farne una pasta da applicare come un impiastro per trattare le ossa lussate.
Come si coltiva il fiore della pazienza?
Il fiore della pazienza è conosciuto come giglio gigante dell’Himalaya proprio perché è qui che è più facile trovarlo nel suo stato naturale, tuttavia non è l’unico luogo in cui cresce. Lo si può trovare crescere naturalmente, infatti, anche in paesi come Cina, Pakistan,India, Nepal e Buthan, ma, con le dovute accortezze e un’abbondante dose di pazienza è possibile farlo crescere anche nelle serre.
Proprio come per gli altri membri della sua famiglia, questo genere di fiore non è in grado di tollerare di essere esposto in ambienti caldi e soleggiati (non va dimenticato, infatti, che il suo ambiente naturale è il monte dell’Himalaya), dove il fogliame può essere soggetto a bruciature.
Deve, invece, essere piantato in un luogo dalle condizioni boschive riparate, dove può essere riparato da una fresca ombra screziata e dove il terreno è fertile e profondo, ricco di humus e di nutrimenti che permettano alla pianta di svilupparsi in tutta la sua altezza. Necessita, inoltre, di crescere in un luogo ben protetto dai venti troppo forti, che altrimenti lo abbatterebbero o lo piegherebbero tanto da determinarne la morte.
Di conseguenza, per riuscire a far crescere il fiore della pazienza, è necessario preparare con cura il terreno ancor prima di piantarne i semi, aggiungendo compost e terriccio, così da renderlo più fertile e pronto a nutrire una pianta che ha bisogno di tante cure.
Durante il periodo della fioritura è bene nutrire il terreno con farina di ossa, per evitare che i nutrimenti scarseggino, ed è inoltre necessario prestare attenzione all’umidità del suolo ed innaffiarlo nei periodi che possono essere soggetti a una maggiore siccità.
Molto importante per la sopravvivenza del fiore della pazienza è prestare attenzione a tutti gli insetti e parassiti che ne potrebbero essere attratti e difenderlo da essi. Infatti, in quanto membro della famiglia dei gigli è un polo di attrazione per il coleottero del giglio, mentre in quanto bulbo può attirare lumache, topi e arvicole.
I fiori della pianta
Il modo più rapido per ottenere la fioritura del fiore della pazienza è rimuovendo i bulbi naturali dal bulbo genitore verso il mese di ottobre. Il bulbo va successivamente piantato nel vaso e a partire da quel momento per raggiungere la fioritura impiegherà tra i tre e i cinque anni.
Tuttavia, le piante che vengono fatte crescere in questo modo non riusciranno mai a raggiungere l’estensione di una pianta fatta crescere fin dal seme, e non saranno in grado di superare 1 m o 1.5 m.
Per coltivare piante in grado di raggiungere altezze notevoli, tra gli 1.5 m e fino addirittura ai 4 m, è necessario piantare il seme e dunque attendere molto più tempo, proprio come è possibile aspettarsi essere richiesto da un fiore che porta nel suo nome la parola “pazienza”.
I semi del fiore della pazienza vanno seminati nel periodo di tempo che va da febbraio fino a luglio, sulla superficie di un vaso di compost.
Il seme va poi ricoperto da un ulteriore strato di compost di circa 1.5 mm. A questo punto è necessario prestare moltissima attenzione, perché il terreno deve essere sempre essere umido, ma senza mai essere bagnato. Per la geminazione i semi hanno bisogno delle calde temperature estive, seguite successivamente dal fresco dell’autunno per poter sviluppare gli embrioni.
I semi vanno, dunque, esposti al ciclo naturale delle temperature e non è possibile sperare nella loro geminazione prima che sia trascorso un intero ciclo solare.
La geminazione, come ci si aspetta da un fiore che necessita di ben sette anni per sbocciare, è molto lenta e delicata, prestare attenzione alle condizioni del terreno e della temperatura è fondamentale per riuscire a far germogliare il seme, che avrà bisogno di almeno un anno di tempo. Inoltre, nonostante siano molto profumati, i fiori si trovano molto in alto, quindi per ottenere il beneficio di un profumo inebriante, è necessario che diverse piante fioriscano allo stesso tempo.
Tuttavia, nonostante i duri sforzi e l’enorme dose di pazienza necessaria per far sbocciare il Cardiocrinum giganteum, il risultato rende degna l’attesa.
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