Dopo aver parlato, nelle settimane precedenti, di come allevare capre da latte, allevare maiali per uso familiare e dell’allevamento vacche Charolaise, oggi vogliamo dedicare questo articolo ai bovini della razza Frisona e dei sistemi di allevamento che vengono utilizzati per allevare questa razza con alte capacità produttive.
Vi auguriamo buona lettura.
Indice
Storia e selezione della razza
La Frisona è una razza bovina, specializzata nella produzione di latte, originaria del Nord dell’Olanda, oggi definita razza cosmopolita perché è diffusa in tutto il mondo. Le sue origini risalgono al 1200-1300, con il passare del tempo si è iniziato a capire che da questo animale poteva ottenersi una razza con spiccate attitudini lattifere. Nella seconda metà 1800 iniziò la diffusione della Razza Frisona in tutti i paesi del mondo e ognuno di questi intraprese la propria selezione. Inizialmente, in Europa, la razza si presentava a duplice attitudine ,con orientamento produttivo 50% latte e 50% carne, questa assunse nomi diversi in base allo stato in cui fu selezionata(Frisona Italiana, Frisona Tedesca, Frisona Olandese, Frisona Francese, Frisona Danese e Frisona Britannica). Invece negli USA la selezione si basò solo sulla produzione di latte, per questo i bovini assunsero forme più spigolose e fu denominata razza Holstein Friesian in America e Canadien Holstein Friesian in Canada.
Oggi i ceppi Europei non si presentano più a duplice attitudine ma hanno assunto anche essi la caratteristica tipica di una razza specializzata da latte, questo in quanto sono stati incrociati con i ceppi Holstein Friesian e Canadien Holstein Friesian.
Caratteristiche morfologiche e produttive
La Frisona è una razza con mantello pezzato nero o pezzato rosso (carattere che deriva da un gene recessivo) la consistenza della pezzatura può variare dal totalmente bianco, al totalmente nero o leopardato (carattere del ceppo Canadese). Le vacche hanno un altezza al garrese che può variare da 130 cm a 150 cm e raggiungono pesi di 550 kg fino a 800 kg. I tori invece hanno un altezza compresa tra i 138 cm e i 155 cm e un peso 900 kg 1100 kg. Le produzioni di latte della vacca Frisona sono molto alte infatti questa in un periodo di lattazione di 305 giorni riesce a produrre 9.200 kg di latte con un tenore in grasso e proteico del 3.3%. I vitelli alla nascita pesano circa 30/45 kg con una resa alla macellazione che è circa del 55-60% se vengono macellati come vitelli da latte, o del 58-60% , se vengono macellati come vitelloni. L’associazione che in Italia si occupa della gestione del Libro Genealogico della Frisona Italiana è l’ANAFI.
Sistemi di allevamento
In Italia gli allevamenti di bovini di razza Frisona, nella maggior parte dei casi, sono allevamenti di tipo intensivo. In questi le vacche infatti vengono allevate per tutto l’anno all’interno di stalle in stabulazione libera. Le stalle utilizzate posso essere di due tipi: stalle a cuccette suddivise in tre zone ( alimentazione, esercizio e riposo a cuccette) e stalle a lettiera permanente in cui non viene fatta nessuna distinzione tra zone di esercizio e zona di riposo;
Gestione dell’allevamento della razza Frisona
All’interno delle stalle di Frisona solitamente sono presenti diversi settori, ognuno destinato ad essere occupato da gruppi di bovini nelle diverse fasi di produzione.
Il settore lattazione
È il settore che è destinato a contenere tutte le vacche Frisona, durante tutta la fase di produzione del latte che dura circa 300 giorni, periodo in cui verranno munte due volte al giorno nelle apposite sale mungitura. A circa 60 giorni dal parto in corrispondenza del 2° calore le vacche vengono fecondate nuovamente attraverso l’inseminazione artificiale o naturale (anche con tori da carne di razza Limousine). L’alimentazione durante il periodo di lattazione è molto importante perché da questa dipende il giusto funzionamento dell’organismo dell’animale e la quantità e la qualità di latte prodotto. La razione in questa fase deve essere composta da 60% di foraggio e 40% di concentrati.
Il settore asciutta
È un settore in cui le vacche permangono nei due mesi antecedenti al parto in modo da poterle preparare. La preparazione al parto consiste nel sottoporre gli animali a piani alimentari (insilati, foraggi grossolani, farine e integratori vitaminici-minerali) che non provochino l’eccessivo sviluppo muscolare del feto e che tengano in considerazione la produzione di latte solo nelle ultime due settimane di gestazione.
Il settore parto e periodo colostrale
Solitamente è formato da box individuali, all’interno dei quali le vacche Frisone trascorrono circa una settimana. Da 2/3 giorni prima del parto a 4/5 giorni dopo del parto, periodo in cui la vacca produce il colostro (essenziale per il vitello appena nato). Non appena la vacca non produrrà più colostro verrà spostata nel settore lattazione dove verrà munta. Il vitello invece verrà spostato subito dopo la nascita all’interno della vitellaia.
Il settore vitellaia
È destinato a contenere i vitelli Frisona subito dopo la nascita nei quali vengono alimentati per circa 2/3 settimane con farine di latte. Durante questo periodo viene fatta una valutazione dei singoli vitelli dei quali una parte verrà destinata all’ingrasso per la produzione del vitello a carne bianca o del vitellone ed un’ altra , che presenterà le giuste caratteristiche, verrà destinata o alla vendita come riproduttori o andrà a formare la rimonta aziendale.
Il settore rimonta
È il settore che andrà ad ospitare tutte le bovine che saranno future produttrici di latte. All’interno di questo settore le giovani Frisona vengono suddivise per età in diversi box, qui trascorrono la fase che va dallo svezzamento al primo parto . Lo svezzamento delle vitelle avviene a circa 60/70 giorni di età, in questa fase bisogna integrare gradualmente al latte del concentrato e del fieno. Quando la rimonta ha raggiunto circa 400 kg cioè all’età di 15-18 mesi può essere fecondata. In questa fase l’alimentazione è molto importante perché da questo può dipendere la facilità al parto, non bisogna adottare regimi alimentari molto energetici in quanto possono provocare l’eccessivo accrescimento del feto e difficoltà soprattutto nelle primipare.
Se sei interessato all’argomento, qui trovi la nostra guida su come avviare un allevamento di bovini.
Del Dott. Salvatore Lombardo
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