Realizzare un impianto di irrigazione a goccia è oggi molto semplice ed economico.
Non hai esperienza? Non temere, la costruzione di un impianto a goccia per vasi è davvero alla portata di tutti.
L’irrigazione localizzata, a goccia o anche detta microirrigazione è sicuramente una delle tecniche più rivoluzionaria ed anche più apprezzate nel modo agricolo per svariati motivi.
Tra tutti, l’irrigazione a goccia permette risparmio idrico, evita gli sprechi, non ci dimentichiamo che l’acqua è il bene più prezioso che abbiamo, si parla sempre più frequentemente di siccità per cui usiamola con parsimonia.
I cambiamenti climatici hanno portato crisi idriche, siccità e desertificazione, facendo dell’acqua una risorsa sempre più preziosa.
Oltre al risparmio idrico, localizzare l’acqua favorisce un migliore stato di benessere della pianta ed anche, per i motivi già elencati, un maggior rispetto dell’ambiente.
L’irrigazione a goccia è attuabile e praticabile in ogni sistema: giardino, vaso, serra, pieno campo, nell’orto, senza limiti anche per le tipologie di colture, sia adatta a tutte.
Questa forma di irrigazione si è diffusa rapidamente, partendo da Israele, con il perfezionamento tecnologico, oggi trova largo utilizzo.
Vantaggi, applicazioni, funzionamento e realizzazione, cerchiamo di capire come opera un sistema irriguo a goccia per vasi.
Indice
Impianto a goccia e vasi
L’irrigazione a goccia, consiste nell’erogare acqua sotto forma di goccia, con lentezza, cosa importante però è localizzata vicino all’apparato radicale.
Il funzionamento di un impianto a goccia si basa su pochi componenti, occorre un tubo per l’irrigazione (detto anche gomma), a bassa densità, perfetto per l’irrigazione di superficie, con diametro compreso tra 16 mm per le line corte, fino a 25 mm per le linee più lunghe.
Solitamente il materiale di cui sono costituiti i tubi è il polietilene.
Altra componente dell’impianto, è l’ala gocciolante, si tratta di tubi dotati di gocciolatori preinstallati, posizionati a 30-40 cm.
I gocciolatori, di diverse tipologie, regolabili, con un comodo picchetto per il posizionamento nel terreno o nel vaso, auto-compensanti.
Per poter forare il tubo, ed inserire successivamente i gocciolatori a pressione è necessario l’utilizzo di una fustella o punzone.
Raccordi a innesto (o per compressione) e valvoline, sono entrambe elementi essenziali ai fini della realizzazione dell’impianto a goccia.
Spaghetto, conosciuto anche come micro-tubo o tubo capillare, non è altro che un tubo sottile, con diametro di 4mm, perfetto per l’irrigazione capillare dei vasi, e perché no in serra, nei balconi permettendo di portare ovunque il gocciolatore.
Anche lo spaghetto ha bisogno però di raccordi, di vari tipi, al fine di realizzare tutte le derivazioni di cui si ha bisogno.
Ed in fine programmatore per irrigazione, al fine di automatizzare l’impianto, la centralina è indispensabile!
Ed ora cerchiamo di montare tutti i pezzi.
Sistema irriguo a goccia: come costruirlo
La prima cosa da fare, consiste nello stendere e posizionare i tubi per l’irrigazione, cominciando dalla linea principale, tagliando il tubo direttamente sul terreno.
Si procede poi con la realizzazione delle deviazioni che arrivano ai singoli vasi, utilizzando il microtubo (spaghetto), connesso a sua volta alla tubazione principale tramite innesti da micro-tubo.
A questo punto alla linea principale, va montata la presa a staffa, nei pressi del punto di partenza delle linee di derivazione. Una semplice chiava a brugola, permetterà di avvitare la presa a staffa.
Con l’aiuto di un raccordo a compressione di tipo maschio, è possibile procedere ad avvitare alla presa a staffa il tubo della linea di derivazione.
Se non si sceglie di operare con l’ala gocciolante, si procede al montaggio dei gocciolatori.
Il tubo va forato, ed entra in gioco qui lo strumento con il nome più simpatico, la fustella o punzone, dotato di un estrattore che tenuto premuto espellerà la plastica tagliata dal tubo.
Il gocciolatore, in questo modo, attraverso una leggera pressione, viene facilmente inserito nel buco ricavato con il punzone, senza che ci sia bisogno di ricorrere a raccordi.
È possibile ora chiudere la linea principale con un raccordo a tappo o più semplicemente piegando il tubo in due e bloccandolo con una chiusura ad anello.
Altro accorgimento da adoperare sta nell’utilizzare un filtro per l’irrigazione, il cui scopo sarà quello di permettere l’eliminazione delle impurità e mantenere pulito i gocciolatori.
Ora si! Ora è possibile collegare, in definitiva, l’impianto alla presa dell’acqua.
Un esempio pratico
Ci troviamo di fronte ad un orto che consuma 200 litri al minuto: scegliere un tubo da 20 mm non è consigliabile, in quanto il tubo sarebbe fisicamente inadatto a trasferire l’acqua necessaria.
Di solito si opera in questo modo se si ha un tubo dal diametro esterno di 16 mm, la potata che riesce a supportare è di 15 l/min.
Un diametro 20 mm, regge portate di 25 l/min, e via via crescendo, maggiore è il diametro del tubo esterno, maggiore è la portata che riesce a sostenere.
Impianto a goccia con vasi: accorgimenti
La realizzazione di un impianto a goccia per i vasi di terrazzi e balconi permetterà di risparmiare tempo e acqua, al tempo stesso deve funzionare correttamente.
Per un impianto che funzioni correttamente è necessario dimensionarlo, per operare nel modo giusto è opportuno chiedersi di che diametro deve essere la linea principale e che diametro devono avere le linee a goccia.
La risposta è frutto della considerazione di diversi fattori: pressione, perdite di carico, lunghezza delle linee, solo per citarne qualcuno.
I problemi dell’irrigazione manuale, con questo sistema, rappresentano solo un lontano ricordi, non servirà più stendere la gomma ed irrigare vaso per vaso, inondando anche il balcone.
Diversi sono i benefici che ne derivano, con un corretto utilizzo dell’impianto a goccia: risparmio idrico, eliminazione dei rischi di eccessivo adacquamento (causa di marcescenza delle radici), che facilmente può avvenire con l’irrigazione manuale.
Consente, inoltre, di irrigare contemporaneamente più piante, essendo fornito, anzi no, essendo stato studiato per poter portare più linee di irrigazione.
Se gestito in autonomia, con timer o programmatore da rubinetto, sarà possibile irrigare in momenti più indicato e addirittura anche in nostra assenza (pensiamo a quando siamo fuori per le vacanze), trovando al nostro ritorno le piante in ottime condizioni di salute
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