Non solo piante ornamentali o alberi da frutto: nel tuo terreno c’è spazio anche per la coltivazione della luffa, una pianta molto particolare dal cui frutto puoi ricavare delle spugne vegetali e naturali.
Questo tipo di spugna è un vero e proprio alleato della pelle e della casa. Può essere usato sia sotto la doccia, sia per effettuare massaggi (grazie al suo effetto peeling), ma anche per lavare le stoviglie della tua cucina.
Se sei dunque interessato ad avere tra le tue mani un prodotto naturale e ipoallergenico, ecco tutto quello che devi sapere sulla pianta della luffa.
Indice
Pianta della luffa: caratteristiche principali
La luffa è una pianta originaria dell’Asia e appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Tra le specie più conosciute ricordiamo la Luffa Acutangola, la Luffa Cylindrica e la Luffa Echinata.
A livello botanico è simile alla zucca, alla zucchina o ai cetrioli.
È una pianta rampicante con semi lisci e neri e i suoi fiori sono di un giallo brillante.
Il suo frutto, una volta maturo, si disidrata e si riduce alla sua struttura fibrosa. Per ottenere poi la spugna, devi sbucciare il frutto e trattarlo con acqua distillata.
Coltivazione della luffa: primi passi
Innanzitutto, è fondamentale sapere che la luffa non ama i climi freddi e, anzi, predilige climi miti e posizioni soleggiate. Il suo ciclo di coltivazione è di circa sei mesi, ragion per cui ti consigliamo di coltivarla in primavera o, al più tardi, in estate non oltre giugno.
Per quanto riguarda invece il terreno, questo deve essere ricco di sostanze organiche: quest’esigenza nasce dal fatto che la luffa è una pianta che si sviluppa molto e che produce dei frutti molto grandi.
Ecco quali altre caratteristiche deve avere il tuo terreno:
- deve essere profondo e fresco
- l’impasto deve essere medio
- deve avere un ottimo drenaggio idrico
- il ph deve essere neutro
Nella cura del terreno che andrà a ospitare la luffa è essenziale la concimazione (il letame di cavallo è un’ottima soluzione). Così facendo, infatti, sarai sicuro di avere sempre un ottimo apporto di sostanze organiche.
Questi i passaggi da seguire per svolgere correttamente la concimazione:
- in autunno lavora il terreno in profondità
- in inverno concima il terreno con del letame maturo e lascialo riposare
- a fine inverno o all’inizio dell’estate (comunque quando il terreno sarà ben asciutto) ammenda il concime con una lavorazione superficiale
Oltre al letame maturo puoi utilizzare anche il compost domestico, l’humus di lombrico e anche la stessa spugna vegetale.
Essendo infatti quest’ultima organica e degradabile ti consigliamo di usarla, dopo l’utilizzo personale, per andare ad arricchire il tuo compost.
Coltivazione della luffa: la semina
Se è la prima volta che vi cimentate con la coltivazione della luffa, recatevi da un contadino di fiducia o in vivai specializzati per acquistare i semi.
Se invece avete già coltivato la luffa potete riutilizzare i suoi semi, come vedremo più avanti.
Per procedere con la semina aspetta che il clima si stabilizzi su temperature primaverili: da marzo a maggio dovresti poter procedere. I semi della luffa possono essere seminati in due diverse modalità:
- in vasetti di 12 cm di diametro, per poi andare a trapiantare le piante tra aprile e maggio
- con la semina diretta a postarelle, cioè interrando tre semi a una profondità di 2 cm per poi ricoprirli di terra. Delle tre piantine che germoglieranno, lascia a dimora solo la più forte ed elimina le altre due. Con questo tipo di semina presta attenzione alle distanze: 60 cm tra una postarella e l’altra e 120 cm tra le file
Essendo la luffa una pianta rampicante, devi creare dei sostegni per sostenerla e agevolarne la crescita in verticale, tenendo presente che i frutti prodotti dalla luffa sono abbastanza pesanti. Ecco come puoi fare:
- utilizza pali in legno e reti di plastica
- sistema un palo ogni metro e mezzo e a una profondità di 50 cm nel terreno
- fissa la rete ai pali disposti in linea
Se avete invece un pergolato, la luffa seguirà il tracciato della pergola; se decidi di coltivare la luffa sul tuo balcone, assicurati che possa avere come sostegno muri e inferriate.
Cura della luffa
L’irrigazione è fondamentale per la tua luffa:
- ricorda di aumentare l’apporto idrico durante i mesi estivi
- dotati di un impianto di irrigazione a goccia
- evita i ristagni idrici del terreno
- ricopri la fila con uno strato di pacciamatura naturale (vanno bene sia la paglia sia le foglie secche)
- se non vuoi effettuare la pacciamatura ricorda di sarchiare il terreno per liberarlo dagli infestanti
Quando la luffa inizia a svilupparsi, effettua una seconda concimazione: questa è importante perché continuerà a dare apporto di sostanze nutrienti, essenziali per una pianta così esigente da questo punto di vista.
Per quanto riguarda invece le malattie e i parassiti da cui devi proteggere la tua pianta, questi sono simili a quelli delle altre cucurbitacee. Devi dunque prestare attenzione agli afidi, alla mosca bianca e al ragnetto rosso. Puoi cercare di tenerli lontani usando questi piccoli accorgimenti:
- il macerato d’ortica
- il macerato di felce
- l’infuso o il macerato d’aglio
- il macerato d’assenzio
- in caso di infestazioni gravi usa il sapone di Marsiglia e, in seconda battuta, l’olio di neem
Attenzione anche al mal bianco, malattia crittogamica che puoi combattere con lo zolfo, con il bicarbonato di sodio ed eliminando dalla pianta le parti colpite, in modo da evitare il diffondersi della malattia.
I frutti della coltivazione della luffa
La raccolta del frutto della luffa avviene quando questo si è ormai seccato: puoi accorgertene perché il colore della buccia passa dal verde al marrone. Dopo la raccolta, lascia ancora il frutto a seccare per qualche giorno, poi elimina la buccia, taglia il picciolo e pulisci l’interno dai semi e dalle impurità.
Per liberarti dai semi puoi scuotere il frutto oppure lasciarlo macerare in acqua, schiacciandolo leggermente. I semi non vanno buttati: puoi infatti conservarli per la semina dell’anno successivo.
Una volta sbucciate, immergi le spugne di luffa in una miscela di acqua tiepida e bicarbonato di sodio per almeno 12 ore. In questo modo, le sbiancherai al meglio.
Ora che hai scoperto tutti i segreti per coltivare la luffa, divertiti a goderne i frutti: puoi utilizzarli sia per la pulizia del corpo sia per i massaggi esfolianti.
Divertiti non solo con il tuo orto, ma anche nel ricavare una spugna ipoallergenica, naturale ed ecologica.
Per gli stomaci più forti e curiosi: provate il frutto della luffa fritto oppure nella minestra.
Buon divertimento, buona cura del corpo e buon appetito!
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