Ci sono molte storie curiose che riguardano l’albero di fico: la leggenda narra che suoi frutti fossero talmente prelibati che se ne potessero cibare solo le divinità dell’Olimpo; le sue foglie invece erano talmente ampie da venire usate come copertura da Adamo ed Eva dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre.
In questo articolo, tuttavia, parleremo di qualcosa di molto concreto, ovvero delle tecniche di potatura più indicate per incrementare la produzione di fichi e aiutare l’albero a crescere nel modo più rigoglioso possibile.
Indice
Potatura del fico & caratteristiche della pianta
Il fico è una pianta della famiglia delle Moraceae e ne esistono circa 800 specie, diffuse in tutto il mondo. Nel Mediterraneo e nell’Asia Minore la specie più diffusa è il fico domestico, o ficus carica, coltivato soprattutto nel sud Italia per la produzione del frutto del fico, da consumare fresco oppure essiccato. Il frutto si presta anche ad altre preparazioni, come il miele di fichi o le crocette di fichi secchi (queste ultime particolarmente diffuse nel cosentino).
È una pianta molto longeva e in grado di dare molte soddisfazioni in termini produttivi: inizia infatti a produrre i frutti dopo cinque anni dal suo impianto, ma raggiunge il suo picco massimo tra i trenta e i quarant’anni d’età. Dopo questa età la produzione inizia a decrescere rapidamente.
Il ficus carica ha un legno particolarmente debole e di conseguenza i rami possono spezzarsi con una certa frequenza, senza scricchiolii anticipatori.
La specie del ficus carica si distingue in due forme botaniche: il caprifico e il fico vero.
Il caprifico
Questa forma botanica è conosciuta anche come quella selvatica o maschile.
Il suo scopo è produrre il polline e inseminare gli esemplari femminili. L’impollinazione avviene tramite una piccola vespa, la Blastophaga psenes, che trasporta il polline alle piante femminili. Questo processo porta alla produzione di frutti non commestibili.
Il fico vero
Questa forma botanica è anche conosciuta come quella coltivata o femminile.
In natura è il fico vero a ricevere il polline. L’uomo ha però nei secoli selezionato delle piante di fichi veri e dunque commestibili, i quali non hanno bisogno della vespa per produrre il frutto.
Albero di fico: dove impiantarlo
Il ficus carica predilige il clima caldo e resiste bene alla siccità.
Arresta i suoi processi vegetativi e subisce la caduta delle foglie solo a temperature che superano i 46 gradi.
Per quanto riguarda invece i climi freddi, il fico inizia ad andare in sofferenza con temperature che raggiungono i -10 gradi.
Per avere una buona produzione di frutti, oltre alla temperatura, ricorda di tenere in considerazione questi fattori:
- il terreno deve essere sciolto e ricco di sostanze organiche
- l’esposizione privilegiata è quella in pieno sole
- per la concimazione si possono usare letame molto maturo, ma anche del compost domestico
- l’irrigazione è indispensabile solo nei primi anni di vita della pianta (successivamente l’albero sarà indipendente anche in casi di siccità)
Ti basterà recarti nei vivai specializzati della tua zona per acquistare delle piantine già cresciute con pane di terra. Una volta impiantate, prestando attenzione al terreno e all’esposizione, diventeranno produttive a partire dal terzo anno.
Albero di fico: quale varietà?
Prima di parlare nel dettaglio della potatura, dobbiamo fare dei brevi accenni alle due varietà di fichi: quelli biferi e quelli uniferi.
Per quanto riguarda i fichi biferi, essi producono due tipi di frutto:
- i fioroni, a giugno
- i fòrniti, anche chiamati fichi veri, ad agosto e settembre
La varietà unifera invece produce solo i fòrniti durante l’estate.
I frutti sono simili tra le due varietà, ma le gemme hanno invece caratteristiche diverse:
- nei fichi biferi la gemma all’apice dei rami germoglia in primavera; alla base di questo germoglio si formano poi i fòrniti, pronti per essere raccolti durante l’estate. Alla punta di questo germoglio troviamo invece i primordi dei fioroni, che produrranno i fioroni nell’estate successiva.
- nei fichi uniferi non troviamo invece i fioroni, ma dalla gemma nascono solo le foglie che portano ai fòrniti.
Ora che conosci tutte le caratteristiche del fico, non ci resta che entrare nel vivo nelle tecniche di potatura.
La potatura del fico: allevamento
Questo tipo di potatura deve essere effettuata dall’inizio della coltivazione, perché è volta a mantenere la forma globosa della pianta (cioè quasi sferica). Per ottenere questo risultato è essenziale guidare la vegetazione dell’albero in modo che abbia:
- un’impalcatura bassa
- una ramificazione in 3 o 4 branche principali
Qualora tu avessi più file di alberi da gestire, ricorda che la distanza ideale tra le file è di 6 metri. In questo modo i tuoi alberi di fico non si ostacoleranno a vicenda e potrai impiantarne di nuovi con più facilità.
Questi i passaggi della potatura di allevamento che, per evitare il rischio di gelate, dovrai effettuare sempre a nel periodo autunnale o comunque a fine inverno:
- nel momento della messa a dimora, il primo astone dell’albero deve essere tagliato a un metro di altezza
- il secondo anno cima tutti i rami tranne i tre più robusti, la cui lunghezza dovrà essere comunque dimezzata (ricorda: è importante che i rami siano distanti abbastanza da non disturbarsi l’un l’altro)
- nei successivi 2-3 anni la pianta può essere lasciata libera di crescere
Se hai delle varietà bifere, ricorda di rimuovere le gemme all’apice dei rami al primo anno d’età. Questo ti permetterà di aumentare e stimolare la crescita dei germogli e, di conseguenza, porterà all’aumento dei fioroni estivi.
La potatura del fico: produzione
Questa seconda fase della potatura è più limitata e volta a mantenere una buona produzione.
Ecco gli interventi richiesti:
- elimina i rami secondari, quelli piccoli e in cattiva posizione o quelli danneggiati
- dimezza i rami troppo alti e senza foglie
- dimezza o elimina i rami che rendono la chioma disordinata ed eccessivamente rigogliosa
- accorcia di un terzo i rami che hanno già portato frutti: in questo modo l’albero produrrà più germogli
- rimuovi i polloni, ovvero tutti quei rami che nascono e si sviluppano dalla base del fico o dalle sue radici
- pulisci i rami dalle foglie in aggiunta (ricorda: cinque o sei foglie per ramo sono sufficienti)
Non dimenticare di munirti dell’attrezzatura adatta: tronchesi da potatura, guanti da lavoro e occhiali protettivi.
Bene, ora non hai che da mettere in pratica i nostri consigli.
E, come ci ricorda il Libro dei proverbi, «chi ha cura del suo fico ne mangia i frutti». E più sono dolci e succosi, meglio è.
Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!