La natura è una forza che l’uomo non può domare; per quanto la nostra specie sia riuscita a sfruttarla a suo piacimento, ciclicamente questa incredibile forza ci ricorda che, nonostante tutto, non saremo mai capaci di controllarla pienamente come meglio vogliamo e che non possiamo provare di piegarla affinché si adatti meglio alle nostre esigenze.
È per questo motivo che oggi vi racconteremo la storia di Timothy Treadwell, un esploratore statunitense che per 13 estati ha vissuto con i grizzly del parco nazionale Katmai, in Alaska e la cui tragica morte è tristemente nota.
Indice
Chi era Timothy Treadwell?
Timothy nasce nel 1957 a New York dove tenta di realizzare il suo grande sogno di diventare un attore di successo senza mai riuscirci.
Questo fallimento lavorativo lo getta in una spirale di droghe e alcol da cui decide di uscire facendosi salvare dalla natura: nel 1990, infatti, decide di iniziare una nuova fase della sua vita e di passare l’estate a studiare gli orsi bruni che popolavano il parco Katmai.
La natura diventa una vera e propria ancora di salvezza per l’esploratore che decide di passare le successive estati, fino alla sua tragica scomparsa nel 2003, a studiare e osservare questi grandi e affascinanti mammiferi.
Dato il suo carattere chiuso (potremmo dire da vero e proprio orso), le esplorazioni di Timothy sono state condotte prevalentemente in solitaria: è solo dal 2000 che si unisce all’avventura anche la sua compagna, Amie Huguenard.
Insieme, la loro storia giungerà a uno spaventoso epilogo.
In cosa consistevano le esplorazioni di Timothy Treadwell?
La prima parte dell’estate di Treadwell veniva passata nella pianura erbosa conosciuta come Big Green ad Hallo Bay, sulla costa Katmai, per poi spostarsi a Kaflia Bay nell’ultima parte della stagione.
Questa zona era particolarmente ricca di grizzly, tanto che avvistarli era facile e frequente.
Il metodo dell’esploratore era piuttosto singolare: aveva, infatti, una notevole confidenza con gli animali, tanto da toccarli e giocare con i cuccioli.
Secondo lui, come scrive nella sua autobiografia, si era creato un vero e proprio rapporto di fiducia tra lui e gli orsi, tanto che, racconta, aveva addirittura iniziato a dar loro dei nomi.
Treadwell, forse fin troppo sicuro dei suoi mezzi e della sua esperienza, si spingeva ogni anno più in là nel suo rapporto con questi mammiferi, convinto di poter sempre anticipare le loro mosse e gestirli come si gestirebbe un qualsiasi animale domestico.
Un altro studioso di orsi, Charlie Russel, che passò 10 anni con Treadwell in Kamchatka portò alla luce la totale assenza di misure di sicurezza da parte del newyorkese: precauzioni come spray anti-orso e recinzioni elettriche, infatti, venivano completamente ignorate da Treadwell.
Anche i Ranger criticarono e riportarono le sue attività.
L’esploratore, infatti, collezionò almeno 6 richiami ufficiali poiché le sue attività venivano giudicate inappropriate e pericolose.
Fu accusato di:
- Guida di turisti senza licenza
- Campeggio nella stessa area per più di sette giorni
- Conservazione di alimenti non adatti
- Molestie alla fauna selvatica
- Conflitti con altri visitatori e con le loro guide
Chiaramente, la fine che i grizzly hanno riservato a Treadwell e alla sua compagna dimostra che un maggiore rispetto delle regole e una maggiore accortezza nell’approccio con gli orsi avrebbero potuto fare davvero la differenza.
La rivalsa di Timothy Treadwell
Timothy Treadwell, come abbiamo detto in apertura, passò anni a tentare di far decollare la sua carriera attoriale senza mai riuscirci e decise di dedicarsi agli orsi bruni per intraprendere un processo di disintossicazione da sostanze illecite e alcool.
Inaspettatamente (o forse no, date le centinaia di ore di registrazione realizzate da Treadwell), sarà questa sua avventura lunga 13 anni a portarlo sotto i riflettori: per la singolarità della sua impresa, infatti, verrà intervistato da Discovery Channel, dalla NBC e fu addirittura ospite del David Letterman Show.
La tragica morte di Timothy Treadwell e Amie Huguenard
Le vicende che portarono alla morte di Timothy Treadwell e Amie Huguenard non sono un mistero: vennero entrambi uccisi e divorati da un orso che si trovava nei pressi del loro accampamento.
Nell’estate del 2003, i due avevano deciso di prolungare la loro permanenza nel National Park in Alaska fino a ottobre, sistemandosi vicino a un fiume particolarmente frequentato dai grizzly per la pesca dei salmoni.
Perché questa decisione?
Semplicemente perché Treadwell voleva riuscire a realizzare qualche ripresa di un’esemplare di grizzly femmina a cui si sentiva particolarmente legato.
È proprio in queste riprese che compare anche l’esemplare d’orso che toglierà la vita alla coppia: si tratta di un grizzly ripreso mentre esce dal fiume dopo aver pescato del salmone.
La presenza di questo orso pareva preoccupare enormemente Treadwell, tuttavia, il 5 ottobre 2003 Treadwell chiama il suo socio in California, ma non accenna ad alcun problema con la fauna del parco; il 6 ottobre, il pilota che avrebbe dovuto riportare i due esploratori a casa arriva al parco e trova davanti a sé una scena preoccupante.
L’accampamento è abbandonato e l’unica forma di vita nelle vicinanze è un orso.
Il pilota, preoccupato per le sorti di Timothy Treadwell e Amie Huguenard chiama i Rangers. Saranno proprio loro a scoprire la tragica fine in cui i due si sono imbattuti: trovano, infatti, un orso maschio, denominato Orso 141 che aveva parzialmente mangiato i corpi dei due esploratori.
L’esemplare, che faceva parte di un lotto di 5 orsi introdotti recentemente nel parco e che non era dunque abituato alla presenza di esseri umani, venne ucciso per recuperare i corpi; dopo l’autopsia, i medici scoprirono che i due morirono perché l’orso ne mangio gli arti.
Ciò che rende ancora più cruenta la morte di Timothy Treadwell e Amie Huguenard è il fatto che i loro ultimi istanti di vita, quelli in cui venivano sbranati dall’Orso 141, sono stati registrati dalla videocamera dell’esploratore.
Non esistono immagini, poiché il tappo della macchina era inserito, ma (come confermato dalla polizia) esiste un audio di 6 minuti che ha catturato l’attacco del grizzly e le urla delle due vittime.
L’epilogo della vicenda
L’incredibile storia di Timothy Treadwell è stata raccontata da Werner Herzog in un documentario dal titolo “Grizzly Man”, in cui il regista narra i 13 anni di attività dell’esploratore mettendo insieme anche parti delle sue stesse riprese.
È interessante notare come per Treadwell la natura sia stata una vera e propria rinascita: dedicandosi agli orsi, infatti, è riuscito a uscire dal tunnel della droga e a raggiungere la fama da sempre cercata.
È altrettanto interessante notare come la sua ricerca sfrenata del contatto con i grizzly e la sua totale mancanza di precauzioni abbia fatto in modo che fosse la stessa natura a toglierli la vita.
Una vicenda affascinante, che ci ricorda una cosa: è impossibile per noi umani controllare la natura. Rispettarla senza imporre la nostra volontà è il modo migliore per preservarla.
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