Nel 1866 un botanico italiano, Odoardo Beccari, disegnò nel suo taccuino una pianta sotterranea dalla forma molto strana: la Thismia neptunis, conosciuta anche con il nome di “lanterna delle fate”.
Dopo questa sorprendente scoperta la pianta non fu più avvistata per quasi un secolo e mezzo e tutti la credettero estinta, qualcuno dubitò che fosse mai esista, fino al 2017 quando un team di ricercatori della Repubblica Ceca ha trovato alcuni esemplari di Thismia neptunis nelle foreste della Malesia.
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Il primo avvistamento della Thismia neptunis
Odoardo Beccari aveva solo 22 anni quando salpò in direzione Malesia e scoprì tra tante specie di piante della foresta pluviale nell’area di Gunung Matang, nello stato del Sarawak, un tipo di lanterna delle fate appartenente alla famiglia delle Burmanniacee molto particolare.
Decise di battezzare con il nome di Thismia neptunis la strana e piccola pianta che aveva trovato nei pressi di un fiume e la raffigurò dettagliatamente nel proprio taccuino con bellissimi disegni per immortalarne la fioritura “aliena”.
Il botanico italiano ignorava che quel disegno sarebbe stata l’unica prova concreta dell’esistenza di quella pianta per più di 150 anni perché da allora nessuno l’ha più vista fino all’anno scorso.
La riscoperta del 2017: una pianta “parassita” che ricorda il film Aliens
Nel gennaio del 2017 un team di ricercatori cechi della Univerzita Palackého v Olomouci e del Výzkumný ústav rostlinné výroby (Crop Research Institute), ha scoperto, per pura fortuna, alcuni esemplari della pianta avvistata da Beccari proprio nell’area del massiccio del Matang nella quale era stata scovata per la prima volta.
Gli studiosi Michal Sochor, Zuzana Egertova, Michal Hrones e Martin Dancak hanno spiegato nel loro studio intitolato “Rediscovery of Thismia neptunis (Thismiaceae) after 151 years” pubblicato sulla su Phytotaxa che la Thismia neptunis è una pianta veramente difficile da avvistare perché si sviluppa nel sottosuolo e si mostra in superficie solamente durante il periodo della fioritura.
La Thismia neptunis è infatti una pianta micoeterotrofica perché non compie la fotosintesi clorofilliana ma sopravvive assorbendo acqua e nutrimenti da funghi sotterranei, che a loro volta li ottengono dalla simbiosi con altre piante vicine che vivono attraverso la fotosintesi.
Questa particolare lanterna delle fate fiorisce solo per poche settimane nel corso dell’anno e i fiori non sbocciano sempre quindi l’avvistamento dei ricercatori cechi è stata veramente una circostanza fortunatissima.
La struttura di questa pianta tropicale è quasi sempre del tutto nascosta sottoterra ma quando è il momento di fiorire all’estremità dello stelo biancastro fuoriuscito dal suolo vi è un fiore a forma di bulbo di circa 9 centimetri di diametro con tre appendici rossastre che puntano verso l’alto, che ricordano le lunghe antenne di un insetto.
Quando il bulbo arancione, caratteristico delle piante del genere Thismia per il quale vengono chiamate lanterne fatate, si apre ricorda molto la schiusa delle uova aliene del film Aliens del 1986.
Prossime obiettivo: ritrovare altre due piante del taccuino di Beccari
Questa inaspettata scoperta botanica ha stupito studiosi di tutto il mondo e ha fatto nascere un altro interessante interrogativo.
Odoardo Beccari, prima di dover rientrare in Italia a causa della malaria, disegnò sul suo taccuino anche altre due specie di piante tropicali simili alla Thismia neptunis e mai più avvistate.
Sarà possibile ritrovare anche queste due piante scoperte da Beccari più di un secolo e mezzo fa?
Alla domanda diretta il team di ricercatori cechi risponde fiducioso di non escludere di poterle ritrovare poiché la regione della foresta pluviale della Malesia esplorata dal naturalista italiano è rimasta in gran parte incontaminata.
Laura Cannarella
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