Il maggiociondolo, consociuto anche come Laburnum anagyroides appartiene alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose), un gruppo di piante caratterizzate da radici molto speciali, che con la loro attività sono in grado di migliorare parecchio la qualità del suolo in cui si trovano.
Le Fabaceae infatti hanno sulle radici dei particolari batteri che, grazie ad una speciale simbiosi con le radici, possono produrre azoto. L’azoto è una sostanza organica fra le più importanti per le piante, una di quelle più utilizzate nella crescita e nella formazione di nuovi tessuti.
Indice
Caratteristiche del maggiociondolo
Il maggiociondolo è un albero di piccole dimensioni che può raggiungere un’altezza compresa tra i 6 e i 10 metri. La sua crescita è piuttosto lenta, ma una volta raggiunta la maturità, diventa una pianta molto resistente e longeva.
Il fusto del maggiociondolo è eretto, talvolta flessuoso, e presenta una corteccia di colore marrone grigiastro, liscia e dall’aspetto sericeo. I rami sono di colore grigio e lisci. La chioma è ovale, abbastanza disordinata, conferendo all’albero un aspetto selvatico e naturale.
Il fogliame è pinnato, costituito da tre piccole foglie ovali, di colore verde chiaro, con la pagina inferiore grigia o biancastra. La disposizione delle foglie lungo i rami crea un effetto di leggerezza e movimento, molto gradevole alla vista.
In primavera inoltrata, in genere nel mese di maggio (da cui il nome comune della pianta), il maggiociondolo produce lunghi grappoli di fiori giallo oro, di forma papilionacea, che ricordano le infiorescenze del glicine. La fioritura è molto abbondante e spettacolare, attirando l’attenzione di chiunque passi nelle vicinanze.
Ai fiori seguono i frutti, lunghi baccelli scuri che contengono i piccoli semi fertili, simili a piselli marroni. È importante notare che i semi del laburnum sono molto velenosi, quindi è necessario prestare attenzione quando si manipolano o si piantano questi alberi in luoghi frequentati da bambini o animali al pascolo.
Varietà di maggiociondolo: quali sono?
Esistono diverse varietà di maggiociondolo, tra cui due specie principali e alcuni ibridi:
- Laburnum anagyroides: è la specie più comune e diffusa, originaria dell’Europa centro-meridionale. Ha fiori giallo oro molto appariscenti e viene coltivato principalmente per la sua bellezza ornamentale.
- Laburnum alpinum: è una specie più resistente al freddo, presente nei boschi alpini di media altitudine. Ha fiori simili a quelli del Laburnum anagyroides, ma di colore più chiaro e meno appariscenti.
- Laburnum x watereri: è un ibrido tra le due specie precedenti, adatto anche ai luoghi con estati molto calde. Ha una fioritura molto abbondante e spettacolare, con grappoli di fiori giallo oro ancora più lunghi e vistosi.
Coltivazione del maggiociondolo
Il maggiociondolo predilige posizioni soleggiate, non teme il freddo, ma può temere climi eccessivamente caldi ed asciutti, come quelli delle zone meridionali della nostra penisola. Tuttavia, le varietà ibride, come il Laburnum x watereri, sono adatte anche ai luoghi con estati molto calde.
Terreno da scegliere
Questo albero predilige terreni sciolti e profondi, preferibilmente calcarei, molto ben drenati. Tende ad adattarsi abbastanza bene anche in terreni non proprio favorevoli e primitivi, grazie alle sue radici in simbiosi con i batteri azotofissatori.
Annaffiature: quante e quando?
Le piante di maggiociondolo messe a dimora da tempo, con un apparato radicale ben sviluppato, si accontentano delle piogge. I giovani alberi da poco posti a dimora vanno annaffiati durante la stagione estiva, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un’annaffiatura e l’altra.
Concimazione
In autunno, è consigliabile interrare alla base della pianta del concime organico ben maturo, o del concime granulare a lenta cessione, per fornire al laburnum tutti i nutrienti necessari per una crescita sana e rigogliosa.
Potatura e moltiplicazione del maggiociondolo
Il maggiociondolo non ha bisogno di potature regolari, ma può essere utile rimuovere i rami secchi, danneggiati o malati per mantenere l’albero in buona salute e favorire una migliore fioritura. La potatura va effettuata in inverno, quando la pianta è in riposo vegetativo.
Discorso a parte merita la moltiplicazione, che può avvenire per seme o per talea.
Potatura per seme
La moltiplicazione del maggiociondolo avviene per seme, in primavera. I semi sono fertili solo previa scarificazione, quindi prima di interrarli è consigliabile passarli con della carta vetrata, per favorire la penetrazione dell’acqua all’interno del seme e permettere al germoglio di svilupparsi.
Potatura per talea
In estate è possibile praticare talee legnose con buona percentuale di successo. Le talee vanno prelevate da rami sani e vigorosi, preferibilmente in un periodo compreso tra luglio e agosto, e piantate in un substrato leggero e ben drenato, mantenuto costantemente umido ma non bagnato.
Maggiociondolo: parassiti e malattie
Si tratta di una pianta molto robusta che in genere non viene attaccata da parassiti o da malattie, e non si segnalano particolari problemi di nessun tipo al momento.
Tuttavia, è sempre importante controllare regolarmente la pianta e intervenire tempestivamente in caso di infestazioni o malattie, utilizzando prodotti specifici e adottando buone pratiche di coltivazione.
Alcune precauzioni
Il maggiociondolo è noto per le sue proprietà tossiche, in particolare i suoi semi, che contengono un’alcaloide velenoso chiamato citisina. La citisina è simile alla nicotina e può causare sintomi gravi se ingerita, come nausea, vomito, difficoltà respiratorie e convulsioni. Pertanto, è importante maneggiare con cura questa pianta e tenerla lontano dalla portata dei bambini e degli animali domestici.
Nonostante la sua tossicità, questa coltura è stato utilizzata in passato per scopi medicinali, come rimedio per la tosse e l’asma. Tuttavia, a causa dei suoi elevati rischi per la salute, il suo uso in erboristeria è attualmente sconsigliato.
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