Si tratta di una delle piante più particolari e resistenti che esistano, ma non per questo è esente da rischio: le malattie del corbezzolo, infatti, esistono e possono provocare gravi danni. Ma quali sono nello specifico? E come possiamo prevenirle e curarle? In questo articolo ti racconteremo tutto quello che sappiamo su questo argomento, quindi se ti interessa mettiti comodo e prosegui nella lettura.
Indice
Corbezzolo: caratteristiche principali
Prima di addentrarci nelle più comuni malattie del corbezzolo, può essere utile fare un piccolo ripasso sulle sue caratteristiche principali. Il suo nome scientifico è Arbutus unedo, ma viene più comunemente chiamato anche albatro. Una delle sue particolarità più interessanti è che riesce a ospitare in contemporanea sia frutti sia fiori maturi. La ragione è da ritrovare nel suo speciale ciclo di maturazione: in autunno, infatti, avviene il processo di fioritura e, insieme, la maturazione dei frutti nati dai fiori dell’anno precedente.
Dove possiamo trovare il corbezzolo? Praticamente dappertutto. È infatti una pianta che, oltre a crescere in natura autonomamente, può essere coltivata in orto o in giardino.
Queste le sue proprietà principali:
- Fogliame ovale dal colore verde opaco
- Bacche che, a maturazione raggiunta, sono di un bel rosso acceso e presentano delle escrescenze su tutta la superficie esterna
- Fiori bianchi
- I frutti, chiamati corbezzole, hanno un particolare gusto asprognolo
- L’altezza può raggiungere gli otto metri
Come coltivare il corbezzolo
La coltivazione del corbezzolo è piuttosto semplice, perché è una pianta che non ha bisogno di tantissime cure e attenzioni per mantenersi produttiva e in forma. Tuttavia, ci sono alcune piccole accortezze che sarebbe meglio avere per essere certi di ottenere un risultato davvero all’altezza delle aspettative.
Ecco qualche consiglio utile:
- Privilegiamo un’esposizione soleggiata
- Se abitiamo in una zona particolarmente fredda durante l’inverno proteggiamolo con particolare cura sino al terzo anno di età
- Il terreno dovrebbe essere acido, ben drenante e fresco
- Irrighiamolo attentamente durante i mesi più caldi dell’anno; per il resto, ha bisogno d’acqua solo al momento dell’impianto oppure in caso di lunga siccità
- Diverso se volessimo provare a coltivare il corbezzolo in vaso: in questo caso innaffiamolo ogni 4-5 giorni
- Potiamo il corbezzolo all’occorrenza e solo in primavera o in autunno, eliminando i rami malati, deboli, danneggiati e senza fiori
- Dovremo effettuare una concimazione periodica del corbezzolo in vaso, mentre se l’abbiamo piantato in giardino ne basterà una annuale
La malattia del corbezzolo più pericolosa: la Septoria unedonis
Tra le malattie del corbezzolo più pericolose troviamo senz’ombra di dubbio la Septoria unedonis. Ma di cosa si tratta? Conosciuta anche con il nome di Septoria del corbezzolo, è una fisiopatia specifica di questa pianta.
I sintomi sono i seguenti:
- Foglie con maculature rossicce e dai contorni irregolari
- La parte centrale della macchia diventa progressivamente sempre più grigia
- Necrotizzazione della zona della foglia colpita
- Caduta prematura delle foglie
- Indebolimento generale del corbezzolo e incapacità a svolgere la fotosintesi clorofilliana
Il trattamento, in questo caso, è abbastanza semplice: utilizziamo dei prodotti fungicidi a base di rame e ripetiamoli ogni 2-3 giorni. Vedremo presto un notevole miglioramento. Naturalmente, prestiamo attenzione anche al terreno, perché potrebbe essere non idoneo alla coltivazione del corbezzolo; per esempio, la presenza di ristagni idrici è un grande problema per il benessere di questa pianta.
È molto importante, qualora volessimo trapiantare un esemplare di corbezzolo precedentemente colpito dalla Septoria unedonis, trattare il terreno in via preventiva con composti ad hoc a base di rame.
Altre malattie del corbezzolo
Un altro importante pericolo per il corbezzolo è rappresentato dagli afidi, degli altri parassiti che potrebbero a loro volta colpire le foglie. Per eliminarli, o prevenirli, abbiamo a nostra disposizione diverse opzioni:
- Degli antiparassitari non troppo aggressivi
- Dei rimedi naturali, come i decotti d’aglio oppure il tea tree oil
- Il macerato d’ortica applicato sulle foglie
- L’inserimento delle coccinelle nell’habitat, in quanto specie predatrice degli afidi
Dai, inizia a coltivare anche tu questo albero così resistente e particolare. Con i suoi frutti potrai addirittura preparare del miele, oppure degli spiriti. Goditi la presenza in giardino di una pianta bella, colorata e in grado di attirare tantissimi insetti impollinatori. Buon divertimento!
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