Le malattie del kaki sono un bel problema che riguarda tantissimi agricoltori. Tra tutti gli alberi da frutto e gli arbusti fruttiferi che è possibile piantare e coltivare nel proprio giardino, menzione di merito va sicuramente al kaki.
L’esplosione di colori derivanti dai frutti del kaki rendono questa pianta immediatamente riconoscibile e se quindi si è alla ricerca di un albero da giardino dal sicuro impatto estetico, scegliendo il kaki si sarà pienamente soddisfatti.
Generalmente di dimensioni non esagerate, le piante di kaki non necessitano di cure frequenti, tuttavia se si vuole davvero far sì che l’albero goda di ottima salute è fondamentale intervenire al minimo accenno di un problema.
Ma quali sono le minacce che possono insidiare gli alberi di kaki?
Scopriamolo insieme.
Indice
Malattie del kaki: una panoramica generale
Sono principalmente 3 le malattie che possono colpire le piante di kaki, sebbene si tratti di un numero sensibilmente inferiore rispetto a quelle a cui sono soggette altre tipologie di alberi o arbusti fruttiferi.
A maggior ragione, è comunque opportuno monitorarne periodicamente la salute generale in maniera tale da prevenire ed eventualmente intervenire prima che la situazione degeneri.
Vediamole singolarmente.
L’antracnosi: una delle malettie del kaki più diffuse
L’antracnosi è una delle malattie più insidiose che può colpire il kaki e difatti non è inconsueto che comunemente la si chiami con il nominativo certo non benaugurante di cancro del kaki.
Tecnicamente si tratta di un’infezione di tipo fungina provata dal genere Colletotrichum o Gloesporium o in alternativa dalla specie Coniothyrium fuckelli.
Il suo effetto più immediato è quello di provocare delle macchie scolorite su steli, foglie, fiori e frutti e anche visivamente si può comprendere la motivazione per cui tale patologia sia considerata una sorta di cancro.
Occorre intervenire immediatamente alle prime avvisaglie di anatracnosi andando a tagliare e bruciare le parti interessate dal contagio per evitare che si propaghi anche a quelle sane.
La migliore prevenzione possibile consiste nell’utilizzo di appositi fungicidi in grado di eliminare ogni fonte di contagio sul nascere.
Botrite, una malattia di origine fungina che colpisce il kaki
La botrite è un’altra malattia di origine fungina, specificatamente provocata dall’omonimo fungo Botrytis cinerea.
Il suo effetto più riconoscibile lo si può attestare dalla produzione sempre più estesa e veloce di macchie dal colorito marrone sia sulle foglie sia sui fiori.
Di particolare rilevanza è il fatto che questa tipologia di fungo sia molto sensibile all’aerazione, difatti se ne si vuole prevenire la comparsa il consiglio migliore da seguire è quello di utilizzare degli appositi fungicidi e favorire il ricambio di aria durante l’irrigazione se al coperto.
Laddove, invece, la malattia si fosse già manifestata, non si può fare altro che tagliare via le parti interessate per evitarne la propagazione.
Cephalosporium diospyri: come si tratta?
Anche questa è una malattia di tipo fungina con la caratteristica di essere particolarmente insidiosa nei suoi effetti.
Una volta attaccata la pianta, infatti, ne indebolisce via via i rami sino a provocare siccità diffusa e conseguente caduta delle foglie. Se non si interviene prontamente, tutti gli esemplari affetti dalla cephalosporium diospyri finiscono per morire entro i due anni.
In questo caso intervenire può essere più difficoltoso perché la malattia tende a infettare l’intera pianta, motivo per cui particolare attenzione va posta nella fase di prevenzione.
Per prevenire ogni possibile caso di cephalosporium diospyri è fondamentale ovviamente acquistare piante sane o prendersene cura in maniera adeguata facendo sì, ad esempio, che il kaki venga irrigato con moderazione perché l’eccessiva umidità può rappresentare un viatico per le infezioni fungine con tutto ciò che ne consegue.
L’utilizzo di fungicidi a base di rame è solitamente sufficiente per assicurare alle proprie piante una prolungata e sana durata della vita.
Quali parassiti colpiscono il kaki?
Se le malattie del kaki, come visto, sono essenzialmente 3, per quanto riguarda i parassiti è invece possibile individuare una selezione ben più variegata.
Vediamo quindi singolarmente i più comuni.
Mosca della frutta: come riconoscerla?
La mosca della frutta, nome scientifico Ceratitis capitata, è uno dei parassiti più temuti nell’ambito degli alberi da frutto e degli arbusti fruttiferi perché estremamente dannosa.
Nei kaki, ad esempio, è solita nutrirsi dei suoi frutti andando inoltre a depositare le proprie uova all’interno favorendone il rapido immarciscimento.
La forma di prevenzione più comune ed efficace consiste nell’installazione di trappole cromotropiche di colore giallo cosparse di colla e posizionate in prossimità dell’albero.
L’insetto sarà naturalmente attratto dalla vivacità del colore e una volta posatosi non potrà più liberarsi finendo per morire. In alternativa è possibile ricorrere a un rimedio fai da te andando a tagliare una bottiglia di plastica creando una sezione a imbuto riempita di liquidi zuccherini capaci di attirare l’insetto e di restarne invischiato.
Persimmon Sesia e i kaki
Nome scientifico Synanthedon tipuliformis, trattasi di una tipologia di falena in grado di provocare seri danni alle piante di kaki poiché le larve che sono solite depositare su questi alberi finiscono per scavare delle gallerie all’interno degli steli.
In questi casi il monitoraggio periodico è fondamentale e non appena ci si rende conto che una o più piante sono state attaccate dalla falena, occorre intervenire andando a rimuovere le parti infette con un seghetto disinfettato in alcol farmaceutico e successivamente ad applicare l’apposita pasta curativa.
Il modo migliore per prevenirne l’attacco, invece, consiste nell’utilizzo di insetticidi al fosforo.
Cocciniglia: un grande classico
La cocciniglia, nome scientifico Eulecanium persicae, è una specie parassita che è solita depositarsi sulle foglie e sui fusti di piante ancora relativamente giovani ed è difficile da individuare a una prima occhiata perché le sue dimensioni sono di circa 1 centimetro e il particolare colorito cangiante tra il rossastro e il marrone ne favorisce la mimetizzazione.
La cocciniglia può moltiplicarsi con grande velocità e portare via via all’indebolimento dell’intero albero, motivo per cui intervenire con rapidità risulta essenziale. Nel caso siano pochi gli esemplari presenti è opportuno procedere rimuovendoli singolarmente con pennello e alcol denaturato; laddove, invece, si parli di una vera e propria infestazione, il consiglio migliore da seguire è quello di utilizzare piretroidi.
Importante annotare come l’alcol denaturato funga anche da ottimo deterrente nei confronti della cocciniglia, quindi vaporizzandolo sulla pianta è possibile ottenere ottimi risultati.
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