Colpo di scena che ha sorpreso tutti. Dopo essere riapparso Conte, quest’oggi sono stati eletti anche i nuovi Ministri.
A noi interessano in particolar modo 2 di loro: il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Chi sono questi personaggi? Potranno davvero risollevare il nostro settore?
Indice
Ministro Agricoltura
Gian Marco Centinaio è il nuovo Ministro dell’Agricoltura. Un giovane 47enne, nel partito della Lega di Salvini dall’età di 19 anni. In realtà non si è laureato in Agraria, come molti potrebbero immaginare, ma in Scienze Politiche. La sua scelta è stata forse davvero una scelta “politica”, in quanto si è specializzato Economia del territorio, proprio all’Università di Pavia, città dove è nato nel 1971.
La sua carriera politica è ricca di vasti scenari e cariche all’interno del partito: vice-sindaco del Comune di Pavia, assessore alla cultura, senatore in Lombardia, capo gruppo della Lega al Senato. All’età di 29 anni ha lavorato come operatore telefonico in Banca Mediolanum e in seguito è stato direttore commerciale di un tour operator, prima di dedicarsi totalmente alla politica con l’elezione a Palazzo Madama.
Un carattere particolare, quello di Centinaio, più volte ripreso per delle uscite poco “carine”. Una volta si rivolse al Presidente Grasso dichiarandolo “infame” e “terrone di merda”. A gennaio di quest’anno, definiva i suoi colleghi di governo “branco di incapaci che non sa amministrare nulla”.
Cosa ci aspetterà con Gian Marco Centinaio?
Ministro Ambiente
Se il Ministro dell’Agricoltura è stato scelta dalla Lega, per la par condicio quello dell’Ambiente è stavo voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle. Si chiama Sergio Costa, ha 59 anni ed è il nuovo Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Non è un politico, non lo è mai stato. È in realtà un Generale dei Carabinieri Forestali, ex Corpo Forestale dello Stato.
La sua carriera militare è stata piena di vicende che lo hanno portato a manifestare una grande passione per il suo lavoro e per gli ecosistemi italiani. Fino a ieri era il Comandante della Regione Campania dei Carabinieri Forestali, un ruolo che lo ha distinto e messo in primo piano nell’inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti tossici tra Caserta e Napoli. Nel 2015 fu molto critico con la riforma della PA, che “smantellò” il Corpo Forestale.
Il suo Curriculum sembra molto povero, rispetto ad altri, ma non bisogna farci incantare dalle apparenze. Si è infatti laureato in Scienze Agrarie, con specializzazione in Diritto dell’Ambiente. Il nome di Costa è legato a doppio filo con l’inchiesta sulla Terra dei fuochi, che dai primi anni 2000 ha permesso di far luce su una serie di attività illecite legate allo smaltimento di rifiuti tossici, nell’area tra le province di Caserta e Napoli. Il generale è stato anche uno dei sostenitori della Legge 68 sugli eco-reati.
E tutto ciò è valso il motivo principale della sua presentazione da parte di Di Maio, il quale, alla vigilia delle elezioni del 4 marzo, disse: “Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi d’Europa seppellita nel territorio di Caserta e ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco nazionale del Vesuvio”.
Lo stesso Comandante Costa, fu molto critico con la scelta dell’allora Ministro Marianna Madia riguardo l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con l’Arma dei Carabinieri. La definiva una scelta che recava danno alla nazione, in quanto solo il Corpo Forestale, assai specializzato in materia, poteva contrastare la mafia in fatto di ambiente, in particolare il clan dei Casalesi. In un’intervista disse: “Siamo l’unica forza di polizia specializzata nei settori di ambiente e natura e questo deriva dal fatto che veniamo preparati sin da giovani. Una peculiarità che perderemmo, se finissimo nella Polizia o nei Carabinieri”. Successivamente, dopo che l’accorpamento fu realizzato, dichiarò: “Il giorno dell’annuncio, personaggi vicini alle ecomafie operanti tra Napoli e Caserta hanno acquistato dolci e spumante per festeggiare la notizia. È un segnale, no?”.
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