Tra gli alberi da frutto i cui frutti non sono utilizzati per la nostra alimentazione rientra il mirabolano, una piccola bacca simile alle prugne e al susino.
Il mirabolano è ampiamente utilizzato come albero ornamentale, molto apprezzato per i suoi fiori bianchi e viola e per la sua media altezza.
Scopriamo insieme come coltivare il mirabolano e tutti gli usi di questa particolare pianta.
Indice
Mirabolano: caratteristiche botaniche
Il mirabolano (Prunus cerasifera Ehrh., 1784), conosciuto anche come amolo, brombolo, marusticano o rusticano, è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
L’albero è originario dell’Asia occidentale e della regione del Caucaso, tra la Russia e la Georgia. Arriva in Europa in epoca preromana, dove si diffonde sia come pianta ornamentale che come pianta da frutto.
L’amolo può raggiungere un’altezza massima di 8 metri. Il fusto è eretto, e proprio come i rami di questo albero può presentarsi a volte contorto.
Il colore della corteccia cambia a seconda dell’età dell’albero: è liscia nelle piante giovani, rugosa e bruna in quelli più vecchi.
Le foglie hanno un colore variabile da verde a rosso, a seconda della varietà. Sono di forma ellittica, con margine seghettato e lunghezza di circa 6 cm.
La fioritura avviene tra marzo e aprile. I fiori sono caratterizzati da petali bianchi o rosa e stami con filamento viola.
Questa particolarità rende il mirabolano una bellissima pianta decorativa per giardini residenziali.
Il frutto è una drupa di circa 3 cm di grandezza, con polpa carnosa e dolce. La buccia ha colore variabile da rossa a gialla.
Mirabolano: come coltivare
In Italia il mirabolano cresce spontaneamente e non necessita di molte attenzioni per via della sua grande adattabilità.
Proprio questa grande resistenza e ampia capacità di adattamento gli è valso il soprannome di rusticano, da pianta rustica che non ha bisogno di cure particolari.
E’ utile, comunque, conoscere le migliori condizioni possibili da riservare al mirabolano se decidiamo di avviare una coltivazione in giardino.
Terreno
L’albero di mirabolano predilige terreni freschi e ben lavorati. Tuttavia, come già anticipato, è capace di adattarsi a molti tipi di terreno, anche calcarei, argillosi o sabbiosi.
Una condizione fondamentale è che il terreno sia comunque ben drenato, onde evitare il rischio di incappare in ristagni idrici che rovinano le radici.
Clima ed esposizione
Il rusticano è una pianta resistente sia ad alte che a basse temperature, fino a -10°.
L’esposizione solare è tuttavia necessaria per molte ore al giorno, come per tutti gli alberi da frutto.
Irrigazione
Se in inverno la pianta entra nello stato di riposo vegetativo e non necessita di annaffiature, in estate e soprattutto nella fase di crescita della pianta è necessario annaffiare regolarmente per garantire un terreno sempre umido.
L’irrigazione deve avvenire direttamente sul terreno, senza toccare le foglie.
E’ sempre bene non esagerare per evitare la formazione di ristagni d’acqua dentro il terreno.
Concime
Il mirabolano non ha grande necessità di concimazione nella sua fase adulta.
Il miglior apporto di nutrienti che si può dare ad una pianta rusticana in via di sviluppo è proprio nella fase di lavorazione del terreno, prima della messa a dimora.
In questo momento si può mischiare al terreno dello stallatico maturo che sostenga la crescita della pianta.
Se, in età avanzata, la pianta si indebolisce, è possibile concimare ricordando di aggiungere azoto, fosforo e potassio.
Moltiplicazione
La pianta rusticana si può riprodurre per seme o per talea.
La propagazione per semina avviene in primavera, quando i semi della pianta vengono interrati in un terriccio specifico.
Questa tecnica, per quanto semplice da eseguire, va incontro tuttavia ad una crescita lenta della pianta, ed inoltre non garantisce la stessa qualità dei frutti della pianta madre.
Per questo motivo è molto più diffusa e sicura la moltiplicazione per talea.
Nel periodo estivo si procede con il taglio delle talee, lunghe circa 6 cm, prelevandole dai rami semilegnosi con delle cesoie ben affilate e disinfettate.
Ricordarsi sempre di effettuare tagli netti per non danneggiare il ramo nella pianta madre.
Le talee vanno piantate in un terriccio composto da sabbia e sorba. Vanno quindi mantenute nel vaso fino a quando le radici non si sono sviluppate; per capirlo, bisogna aspettare la nascita di quattro-cinque foglioline.
Una volta avvenuta la radicazione, le talee vanno trasferite nei singoli vasi e dopo un paio d’anni sono pronte per la messa a dimora.
Questa attesa è necessaria per far sviluppare e irrobustire le radici.
Potatura
Il mirabolano non necessita di grandi interventi di potatura.
Nella fase di allevamento della pianta può comunque essere utile qualche piccolo intervento di potatura per contenere l’altezza e dare una forma alla chioma globosa della pianta.
La potatura vera e propria è quella di fruttificazione, da effettuare dopo la raccolta per eliminare i rami deboli, secchi o improduttivi.
Usi del mirabolano
In alcune sue varietà, come la Pissardi, il mirabolano è molto utilizzato in Italia come pianta ornamentale per giardini urbani e a bordo delle strade, sia in gruppo che come siepe frangivento.
Vista la sua alta resistenza agli attacchi di parassiti, alle basse temperature e alla siccità, la pianta viene utilizzata in agricoltura come portainnesto per aumentare la qualità dei prugni, del pistacchio e dell’albicocco.
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