La natalina è una pianta che appartiene alla famiglia delle cactacee e che nasce e si diffonde nelle regioni del Brasile meridionale. Si tratta di una pianta perenne e sempreverde che può essere facilmente scambiata con la lingua di suocera.
La differenza, però, è che la lingua di suocera produce delle infiorescenze durante il periodo primaverile (in genere verso Pasqua), mentre la natalina, come indica il nome, fiorisce in inverno (in genere sotto Natale, appunto).
La natalina pianta è una succulenta che non richiede cure colturali troppo precise e specifiche, ma ci sono certe accortezze che devono essere tenute in considerazione se la si vuole far crescere sana e forte.
Vediamo quali.
La natalina in breve
Il dettaglio delle foglie di natalina
Quando si coltiva la natalina, bisogna trovare, prima di tutto, un terriccio specifico per le sue esigenze. In secondo luogo, invece, bisogna prestare attenzione alle concimature e alle annaffiature, che devono essere precise e non troppo abbondanti.
Nonostante la sua provenienza geografica, infatti, la natalina è una pianta che può adattarsi a qualsiasi ambiente, sia interno che esterno, e può essere coltivata anche in vaso. Se le vengono date le giuste quantità di sali minerali, acqua (preferibilmente piovana) e se si eliminano le parti secche, avrai sempre una pianta in piena salute e splendida da vedere.
Conosciuta anche con il nome di Schlumbergena, parliamo di una pianta che origina in Sudamerica e che può essere trovata in modo spontaneo nelle foreste tropicali. Per la sua bellezza decorativa, viene spesso coltivata anche in ambienti interno.
Le infiorescenze, che sono la sua peculiarità, compaiono nel periodo natalizio e hanno dei colori che variano dal rosa al fucsia; altra particolarità sono le sue foglie che presentano una struttura unica. Sono collegate le une alle altre nella parte centrale e non si sviluppano verso l’alto, ma, anzi, tendono a cadere verso il basso.
Poche cure, ma quelle giuste: eccome come coltivare la natalina pianta
Riguardo la coltivazione in sé della natalina pianta, abbiamo una splendida notizia da darti: si tratta di semplicissimi procedimenti che possono essere seguiti ed eseguiti davvero da chiunque, anche dai pollici meno verdi. Semplicemente, infatti, si tratta di ricordare qualche accortezza e metterla in pratica correttamente.
In primis, è giusto sapere che la natalina è una coltura che ama la luce, ma non l’esposizione diretta ai raggi solare. Se lasciata in piena luce, infatti, assisterete al dissecamento delle foglie, cosa che ne intaccherà sicuramente il valore estetico.
Altro punto importante sono le annaffiature. Queste devono essere regolare e devono sfruttare un’acqua povera di calcare. Per quanto riguarda la quantità d’acqua, ricorda che l’obiettivo è quello di tenere il terreno sempre umido.
Anche il terreno, in effetti gioca la sua parte. Questo deve essere
ricco di sali minerali, fortemente drenante e perfezionato di modo che si evitino i
ristagni idrici e il conseguente marciume radicale.
La temperatura giusta per la tua pianta natalina è quella che si assesta sui minimo 15°C, mentre per quanto riguarda la concimazione, questa operazione deve avvenire una volta al mese durante il periodo di tempo che va da giugno a settembre.
Basta questo per avere un esemplare di natalina perfettamente in salute e splendido da vedere.
Propagazione e malattie della natalina
La natalina si propaga per talea
Anche la
propagazione della natalina è una cura colturale che va effettuata con precisione e con il giusto tempismo. La tecnica da scegliere è quella della
talea e va effettuata nei mesi di marzo o aprile. Il procedimento è piuttosto semplice.
Prima di tutto, dovrai prelevare una talea dalla pianta principale e lasciarla respirare all’aria per qualche ora: questo, infatti, aiuterà il rametto ad asciugarsi più velocemente. Il secondo step prevede l’interramento in un composto di terriccio universale, sabbia a grana grossa e torba. Infine, non appena noti che la pianta ha sviluppato il proprio apparato radicale, inizia a trattarla come se fosse un’altra, effettiva pianta adulta da curare.
Nota bene: perché questa operazione abbia successo, anche gli strumenti giocano la loro parte. Il coltello o le
forbici che userai per tagliare la talea devono essere affilate e disinfettate, di modo che il taglio sia netto.
Infine, passiamo al capitolo delle malattie e dei parassiti. In genere, infatti, delle cure colturali maldestre portano spesso all’insorgere di aggressioni di parassiti o di malattie che potrebbero mettere a rischio la salute della tua natalina pianta.
Se, per esempio, noti delle
macchie cotonose sul fusto, è possibile che il tuo esemplare sia sotto l’attacco della
cocciniglia. Se non curato e debellato, questo parassita ucciderà la tua natalina, rinsecchendola: per sconfiggerla ti bastano un po’ di cotone e dell’alcol.
Se, invece, noti delle
lumache nelle vicinanze, il nostro consiglio è quello di cambiare immediatamente locazione alla pianta: questi animali, infatti, potrebbero distruggerne le foglie.
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