Secondo uno studio condotto in Canada ci sarebbe un problema di fondo relativo alla produzione di cibo in tutto il mondo. Il verdetto è severo e sosterrebbe l’idea secondo cui non ci sarebbe una produzione necessaria di frutta e verdura da poter soddisfare i fabbisogni globali.
Se è consigliato mangiare cibi sani e seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, secondo quanto pubblicato sulla rivista PLOS One c’è una grande discrepanza tra ciò che sarebbe giusto mangiare secondo quanto sostengono i nutrizionisti e ciò che produce in termini di produzione agricola il pianeta.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’università di Guelph, in Canada e secondo Evan Freser, uno dei principali ricercatori della Canada Research Chair in Global Food Security, ciò che si sta producendo a livello mondiale non è abbastanza e sufficiente secondo quanto raccomandano i nutrizionisti.
Innanzitutto c’è da precisare che rispetto a frutta e verdure, i carboidrati sono più semplici da produrre e inoltre sfamano più facilmente molte più persone.
Per questo motivo i Paesi che sono in via di sviluppo tendono a concentrarsi sulla produzione di questi ultimi.
Un altro problema risiede nelle produzioni dei grandi Paesi sviluppati. Questi recentemente hanno investito molto sulle produzioni di mais e di grano poiché di fatto sono i prodotti più richiesti insieme ai grassi e agli zuccheri, non a caso nei Paesi sviluppati la richiesta di cibi calorici e ricchi di zucchero è sempre in aumento.
Tutto questo non favorisce la crescita di produzione di frutta e verdura ma anzi, tende a diminuire.
È assodato quindi che produrre carboidrati è assolutamente più semplice rispetto a frutta e verdura, ma un altro problema che si pone è quello relativo alle estensioni di terreno necessarie.
Servono molti più territori per produrre grassi e carboidrati rispetto alle estensioni necessarie per produrre frutta e verdure.
Il problema che si pongono quindi i ricercatori è riferito inoltre all’aumento della popolazione. Si stima che nel 2050 la popolazione globale aumenterà a 9,8 miliardi di persone e quindi ci sarà la necessità di avere più superficie da coltivare.
Nel dettaglio saranno necessari 12 milioni di ettari in più di terra coltivabile e un miliardo di ettari destinati al pascolo.
Dove sarà possibile recuperare questi territori?
Secondo i ricercatori se le cose non cambieranno le foreste saranno destinate all’abbattimento, proprio per recuperare zone dove è possibile coltivare.
Questo a discapito dei cambiamenti climatici e della salvaguardia dell’intero pianeta.
In definitiva i ricercatori dell’Università canadese affermano che una dieta più salutare ed equilibrata, improntata sull’utilizzo di frutta e verdura all’intero della dieta, non produce benefici solo all’organismo che la assume, ma anche all’ambiente in cui viviamo.
In definitiva, per salvaguardare la terra e ridurre di conseguenza l’emissione di gas serra è importante e fondamentale consumare e produrre più frutta e verdura. In questo modo si potrà proiettare la popolazione verso diete ricche di proteine vegetali, abbassando il consumo di carne e aiutando così sopratutto l’organismo.
Una delle grandi sfide a cui è chiamata a rispondere la popolazione del XXI secolo sarà proprio quella di riuscire a sfamare l’intero globo.
Sono sostanzialmente quattro i punti per proiettarsi verso un futuro possibile per l’intera popolazione: per salvare la terra come prima cosa bisogna ridurre l’emissione di gas serra.
Il passo successivo è quello di consumare e produrre più frutta e verdura, cercando di far entrare nell’ottica i consumatori sull’utilizzo di diete contenenti sempre più proteine vegetali, come consiglia sempre il ricercatore Evan Freser.
E voi che ne pensate?
Se vi siete persi il perché è importante mangiare frutta e verdura per l’organismo, potete leggere questo articolo: Mangiare frutta e verdura aiuta a vivere meglio. Ecco come e perché
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