Nuovo metodo di allevamento del pollame. Scopriamolo insieme

Ci troviamo in Olanda, dove è stato inventato un nuovo metodo di allevamento del pollame. Il nome di questo metodo che viene definito come una vera e propria scoperta, è Kipster. Non un nome a caso, di fatto questo termine nasce dall’unione di due parole olandesi e nello specifico da kip che significa pollo e ster che vuol dire stella. Un progetto davvero “stellare” che ha scosso le classiche forme di allevamento del pollame.

Come ben si sa, alcuni allevamenti avicoli hanno delle caratteristiche molto negative, sia sull’impatto con l’ambiente che sull’impatto con gli animali stessi.

Quali sono i principali problemi? I problemi che nascono da alcuni tipi di allevamento intensivo di pollame sono facilmente riscontrabili. I polli solitamente vengono lasciati vivere in spazi notevolmente ridotti, dove sono impossibilitati a vivere in maniera adeguata. L’altro importate problema sorge sul fronte dell’alimentazione degli stessi polli. Molto stesso per risparmiare gli allevamenti di polli tendono a dare scarti considerati inopportuni agli stessi animali. Il problema del cibo è facilmente risolvibile in tutti gli allevamenti bio, dove l’alimentazione dei polli è basata su mais molto costoso e considerato salutare. Anche qui però nasce un’altra problematica non indifferente. Perché cibare i polli con del mais così costoso quando questo potrebbe essere impiegato ed utilizzato per gli esseri umani? Questo problema si scontra a capofitto contro l’ambiente circostante.

Tutte queste condizioni, anche se considerate non favorevoli e non consone in un allevamento, permettono però di poter allevare polli in maniera economica e di conseguenza permettono di mettere in vendita le uova a un prezzo contenuto e competitivo.

Indice

Qual è l’idea vincente del nuovo metodo di allevamento del pollame?

L’idea base su cui è costruito tutto l’allevamento, sta nel fatto di non dover competere con gli animali per il cibo, dove di fatto il 70% dell’impronta di carbonio nelle uova è rappresentato proprio dal mangime. La nuova forma di allevamento del pollame quindi propone di unire alti livelli di benessere e di vita per il pollame, opportunamente verificati dall’associazione animalista olandese Animals Awake, con un basso impatto ambientale, il tutto certificato ed approvato dalla Wageningen University.  L’univeristà olandese ha di fatto analizzato le emissioni di COe di polveri sottili provenienti dall’allevamento stesso.

Dopo aver risolto i due problemi fondamentali, manca il terzo, ma non meno importante, ovvero il costo. Per rimanere comunque competitivi senza alzare il prezzo delle uova, Kipster  ha scelto di non indirizzare il mangime del suo pollame verso prodotti biologici. Questo permette così di poter vendere le uova a un normale e comunque competitivo prezzo di mercato, in linea con tutte le altre aziende. Il mangime industriale impiegato solitamente in questi tipi di allevamenti è stato quindi sostituito con quello ricavato da scarti alimentari. In questo modo, il pollame rientra a tutti gli effetti nella catena alimentare, anziché competere con l’uomo per il cibo, nello specifico per il grano. Le uova quindi non risultano biologiche ma consentono di risparmiare una grande quantità di anidride carbonica.

Caratteristiche del nuovo metodo di allevamento del pollame

Andando ad analizzare la normale routine all’interno di Kispter, notiamo alcune particolari e singolari abitudini.

I polli rimangono liberi di muoversi dalle ore 10 alle ore 19.30. Le galline hanno a disposizione sia uno spazio intero che uno spazio esterno per potersi muovere. Il giusto rapporto tra galline e spazio? Secondo uno dei fondatori del progetto, Zanders, la giusta quantità di galline per metro quadrato si aggira attorno a 6. Egli stesso spiega, che le galline tendono comunque a vivere vicine e spazi troppo grandi risulterebbero comunque inutilizzati.

Un’altra caratteristica unica e da sottolineare all’interno della Kipster è l’utilizzo dei pannelli solari per produrre energia. Nell’azienda si trovano più di mille pannelli solari, impiegati per soddisfare tutta la richiesta di energia dell’allevamento e non solo. Di fatto l’energia in eccesso viene venduta a terzi, implementando così il guadagno dell’azienda stessa.

L’utilizzo dei pannelli solari e l’impiego di scarti naturali per cibare il pollame classificano questo nuovo metodo di allevamento del pollame come: “carbon neutral”, dove sono presenti zero emissioni di anidride di carbonio.

Dove trovare le uova prodotte dalla Kispter? Nella catena dei supermercati Lidl, che quindi rimangono in linea con la politica dei prezzi vantaggiosi.

La Kipster, con questo nuovo metodo di allevamento del pollame, viene definita come la fattoria avicola “più rispettosa dell’animale e al tempo stesso ecologica al mondo”.

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Nuovo metodo di allevamento del pollame. Scopriamolo insieme ultima modifica: 2017-12-13T11:59:51+00:00 da Nicole

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