La papaya: coltura redditizia in possibile espansione nel nostro Paese?

albero di papaya

frutti di papaya

di Antonino Crapanzano

La papaya, il cui nome scientifico è Carica papaya (Linnaeus), è una pianta appartenente alla famiglia delle Caricaceae che comprende arbusti diffusi in America centrale, meridionale e in Africa equatoriale. Presenta una crescita abbastanza rapida ma è poco longeva, non superando 20-25 anni di età.

La papaya, originaria dell’America centrale, è un piccolo arbusto a foglia perenne che può raggiungere altezze comprese da 3 a 10 m. Questo albero presenta ramificazioni soltanto nella parte superiore del fusto. Potrebbero svilupparsene ulteriori in caso di ferite sulla pianta dovute alla caduta delle foglie e dei fiori.

Il fusto di questi arbusti, anche negli individui che hanno già raggiunto la maturità, si presenta di forma cilindrica e avrà sempre una consistenza tenera e poco legnosa, piuttosto spugnosa e fibrosa. Ha un diametro di 10-30 cm, con cicatrici che si formano durante la crescita, in corrispondenza della caduta delle foglie e dei fiori.

La linfa al suo interno ha una consistenza lattea e allo stato naturale è tossica per l’essere umano, in quanto può causare reazioni allergiche a contatto con la pelle.

Le foglie di Carica papaya sono disposte a forma alterna e sono molto larghe potendo raggiungere un diametro di circa 75 cm; presentano una superficie liscia e possono avere una forma palmata o lobata. Il colore sarà verde scuro nella pagina superiore, tendente al giallo nella pagina inferiore; le nervature sono molto evidenti.

Le piante di papaya producono soltanto o fiori femminili, o maschili o ermafroditi e per questo motivo rientra fra le specie poligame. Quelle che possiedono i fiori ermafroditi sono in grado di autoimpollinarsi e di produrre i frutti in maniera autonoma. I fiori sono formati da petali di colore bianco e hanno una corolla di colore giallo.

Proprio i frutti cresceranno soltanto sugli individui femminili ed ermafroditi e sono posizionati all’apice vegetativo, solitamente sotto le foglie. Quelli che si troveranno più in basso rispetto all’apice della pianta raggiungeranno prima la maturazione.

Il frutto della papaya, dal gusto dolce, presenta forme, dimensioni e colorazioni differenti in base alla varietà coltivata. Si presentano di forma ovale-allungata e dimensioni di circa 500-600 gr. La loro buccia è di colore verde quando ancora è acerbo, di colore giallo-arancio quando il frutto raggiunge la piena maturità.

La polpa, all’interno del frutto, sarà di colore arancione e presenta un sapore piuttosto dolce e gradevole. Al suo interno si avranno numerosi, circa un centinaio, semi di colore nero e di forma tondeggiante. Questi ultimi, i semi, sono dotati di un elevato grado di germinabilità, infatti sono molto utilizzati per la riproduzione.

Indice

Dove coltivare la papaya

Come abbiamo detto, la papaya ha origini in America centrale, meridionale e in Africa, ambienti caratterizzati da un clima tropicale che evidentemente è l’ambiente ideale per la coltivazione di questa pianta. Necessita, infatti, di una elevata umidità, della continua disponibilità di acqua e non tollera le temperature estreme.

La tempaeratura media ottimale per consentire a questi arbusti di svilupparsi e per ottenere una buona produzione è compresa fra 20 e 22 °C; in assenza di tali temperature non potremo assistere alla maturazione dei nostri frutti. Anche le gelate danneggiano la papaya che non sopporta temperature al di sotto dei 10 °C.

Per questi motivi, nel nostro Paese può essere coltivata soltanto al meridione e in Sicilia dove, però, le rigide temperature invernali non ne consentono la fruttificazione durante tutto l’anno, come avviene nelle regioni tropicali, ma soltanto nei mesi compresi da aprile a novembre.

Il fattore climatico rappresenta, pertanto, un limite alla diffusione di questa coltura redditizia in Italia. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla coltivazione in serra riscaldata che, però, presenta elevati costi di gestione dell’impianto stesso.

fiori di papaya

Il terreno ideale per la coltivazione della papaya dovrà essere ricco in sostanza organica, è necessaria una concimazione di fondo con humus o compost, con pH neutro, ben sciolto e lavorato per evitare la formazione di ristagno idrico che potrebbe causare l’insorgenza di marciume radicale.

L’esposizione più adeguata per garantire un pieno e completo sviluppo della pianta è in pieno sole, preferito rispetto all’ombra che ne provoca un deperimento molto veloce. Di conseguenza, è necessario provvedere ad una frequente e costante irrigazione poiché vivendo in ambienti caldi e potenzialmente poco piovosi, soffre la siccità.

Periodo di coltivazione papaya

Il frutto della papaya contiene un numero elevato di semi che presentano un alto grado di germinabilità, per questo motivo le nostre piante possono essere riprodotte mediante la messa a dimora dei semi. Nelle zone di coltivazione del nostro Paese, l’operazione può essere eseguita nel mese di aprile, quando le temperature sono più stabili.

Le varietà più coltivate e di maggior interesse sono: Sunrise, Solo e Kapoho Solo, Formosa.

I semi devono essere piantati a 2-3 cm di profondità nel terreno, dopo circa 10-15 giorni si potranno avere i primi germogli. Prima, però, devono essere lavati e tenuti in acqua almeno per una notte. La pianta crescerà molto velocemente, in pochi mesi potremo osservare foglie grandi, un fusto molto robusto e un’altezza fino a 50 cm circa.

Vista la differenziazione dei fiori della pianta, per cominciare una coltivazione di papaya bisogna distinguere fiori maschili, femminili ed ermafroditi per garantire una corretta impollinazione. Un rapporto adeguato sarà di una pianta con fiori maschili ogni 7/8 piante che portano fiori femminili.

Se decidete di piantare questo piccolo arbusto in vaso, questo dovrà avere una diametro di circa 20 cm. Dopo circa due mesi potrete effettuare il travaso in un vaso più grande o in piena terra, all’aria aperta o in serra.

La papaya può anche essere propagata per talea costituita da germogli di 25-30 cm provenienti da piante madri, tagliate e sterilizzate in acqua a 50 °C.

Poiché uno dei principali problemi per la coltivazione della papaya nel nostro Paese è il clima, si potrebbe ovviare a questo problema coltivando le varietà nane che fruttificano dopo circa un anno dalla loro semina. Potete seminare le piante in autunno, farle sviluppare in ambiente protetto in inverno e travasarle all’aperto durante la primavera.

Infine, dobbiamo dire che la potatura non è necessaria per questa pianta in quanto ha una vita breve e quindi, si programma direttamente la sostituzione degli esemplari mediante la capitozzatura dei vecchi e la messa a dimora dei nuovi germogli.

coltivazione papaya

Costi papaya

costi derivanti dalla coltivazione della papaya, nel nostro Paese sono dovuti principalmente ai costi dell’investimento iniziale, ad esempio la sistemazione del terreno, la costruzione di serre ben adeguate e fornite degli impianti necessari per la coltivazione della papaya, come l’impianto di irrigazione.

Ulteriori costi saranno dovuti all’acquisto della materia prima, quindi le piante necessarie per mettere su la coltivazione, i costi di concimazione, irrigazione, raccolta ed eventuali cure da malattie e parassiti. Ulteriori saranno i costi di manutenzione.

Ricavi papaya

Quello della frutta esotica, nel nostro Paese resta ancora un mercato destinato al consumo di nicchia da un lato e di alta gamma dall’altro.

Per questo motivo, se si decide di avviare una coltivazione di papaya sarà necessario valutare attentamente i ricavi derivanti da questa attività. Destinato al mercato di nicchia nel nostro Paese, è molto richiesto in vari Paesi del mondo dove ormai il suo consumo è abituale e per questo motivo sarebbe opportuno investire sull’export.

Curiosità sulla papaya

Il frutto ha un uso simile al melone. In Thailandia, acerbo e tagliato a julienne, è la base per la som tam, piatto tipico conosciuto come insalata di papaya verde. Nelle Filippine la papaya viene consumata fresca e utilizzata in molti piatti locali come l’atchara, i lumpia e in diverse ricette di pollo e maiale; inoltre viene utilizzata come frutta secca.

La papaya viene impiegata anche per ammorbidire le carni, infatti, il succo che fluisce tagliando la corteccia della papaya verde si versa sopra la carne rendendola molto tenera e succosa.

La papaya è un frutto dolce che presenta molte proprietà benefiche. E’ composta principalmente da acqua, presenta un buon contenuto in carboidrati e la sua buccia è una ricca fonte di fibre. Una sostanza contenuta nella papaya è la papaina, ha funzione digestiva e il suo consumo è ideale dopo un pasto sostanzioso.

Nel mondo si producono più di 1000 tonnellate di papaina all’anno. Questa viene usata nella fabbricazione di birra, cosmetici e nell’industria alimentare.

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La papaya: coltura redditizia in possibile espansione nel nostro Paese? ultima modifica: 2020-01-02T09:24:53+00:00 da Antonino Crapanzano

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