di Antonino Crapanzano
Sicuramente vi sarà successo di trovare nelle dispense contenenti farina, pasta e riso alcune piccole farfalline, piccoli vermi o strane bestioline?
Questo succede soprattutto quando lasciamo gli alimenti per un lungo periodo nei nostri stipetti e durante la stagione estiva.
In questo articolo vediamo quali sono le cause che portano alla comparsa di questi piccoli insetti, quali sono i parassiti della farina che possiamo trovare più frequentemente nella nostra dispensa e quali sono i danni che possono provocare al nostro cibo.
Indice
Principali parassiti della farina
I parassiti della farina sono molti e appartengono a diversi ordini di insetti.
Quelli che possiamo trovare più frequentemente appartengono all’ordine dei Lepidotteri, al quale appartengono le farfalle, e dei Coleotteri, in maggioranza appartenenti alla famiglia dei Tenebrionidi (Tribolium) che comprende circa 32 specie.
I più importanti parassiti della farina che descriveremo in questo articolo sono i seguenti:
- Tignola grigia della farina, Ephestia Kuehniella (Zeller, 1879);
- Tignola fasciata, Plodia interpunctella (Hubner, 1813);
- Piralide della farina, Pyralis farinalis (Linnaeus, 1758);
- Tribolio delle farine, Tribolium castaneum (Herbst, 1797).
Dopo aver descritto le specie che rappresentano a tutti gli effetti i parassiti della farina più dannosi che conosciamo, cerchiamo di capire come può avvenire la contaminazione della farina.
In seguito, vedremo quali sono i metodi di lotta più efficaci per prevenire la contaminazione del cibo dai principali parassiti della farina.
Tignola grigia della farina
La tignola grigia della farina, Ephestia Kuehniella (Zeller, 1879), è un parassita che possiamo trovare molto spesso nelle nostre dispense, nei mulini e nei magazzini.
Gli individui adulti hanno lunghezze comprese tra 10 e 14 mm e presentano un’apertura alare di circa 20-22 mm. Questi insetti hanno le ali posteriori di color bianco sporco mentre quelle anteriori sono di colore grigio-blu con striature nere a zig zag.
Le larve si presentano di colore bianco con la testa marrone e sono provviste di uno scudo sul collo; possono assumere una colorazione rosa o verdastro e raggiungono lunghezze comprese tra 15 e 20 mm. La pupa forma un bozzolo marrone di circa 9 mm di lunghezza.
Ephestia Kuehniella si trova soprattutto nella farina ma anche in crusca, grano, frutta a guscio, cioccolato, fagioli, biscotti, frutta secca.
Questi parassiti della farina contaminano gli alimenti con escreti e secreti. Superficialmente gli alimenti saranno ricoperti da una bava sericea.
Lo sviluppo di questa specie ha una durata compresa tra 21 e 130 giorni e una temperatura ottimale compresa tra 25 e 30 °C.
Parassiti della farina: Tignola fasciata
La tignola fasciata, Plodia interpunctella (Hubner, 1813), sembra essere uno degli infestanti più dannosi a livello mondiale.
Gli adulti presentano le ali di color grigio chiaro con la zona anteriore di color bruno-rossastra; l’apertura alare è compresa tra 14 e 20 mm.
Le larve, di colore bianco sporco, a seconda del nutrimento possono assumere un colorazione rosa, verdastra o bruna; il colore del capo varia dal giallognolo al marrone rossiccio. Sono in grado di perforare gli imballaggi.
Plodia interpunctella è un insetto polifago e può infestare farina, prodotti cerealicoli, cariossidi, frutta secca, cacao, zucchero, erbe officinali.
Anche questi parassiti della farina, come Ephestia Kuehniella, contaminano gli alimenti con escreti e secreti e producono bave sericee in superficie.
Questa specie presenta uno sviluppo di durata variabile da 25 a 305 giorni e la sua temperatura ottimale è compresa tra 18 e 34 °C.
Piralide della farina
La piralide della farina, Pyralis farinalis (Linnaeus, 1758), è un infestante che danneggia soprattutto la farina e i cereali contaminati da muffa. Questi parassiti della farina, infatti, gradiscono molto gli ambienti umidi e rappresentano un indicatore di prodotti mal conservati per la presenza di umidità.
Gli adulti hanno le ali anteriori di color bruno che si presentano più chiare alle estremità; queste due zone sono separate da due linee biancastre molto sottili. Le ali posteriori sono di colore nero.
Le larve, di colore biancastro, a maturità possono raggiungere una lunghezza di 25 mm.
Questi insetti infestanti danneggiano soprattutto farina, cereali, crusca e saltuariamente patate già contaminati da muffa o umidi.
Pyralis farinalis presenta uno sviluppo di durata compresa tra 45 e 60 giorni ad una temperatura ottimale di circa 26 °C.
Tribolio delle farine
Il tribolio delle farine, Tribolium castaneum (Herbst, 1797), è un parassita delle farine molto comune in Italia, appartenente all’ordine dei Coleotteri.
Gli adulti, con un corpo di colore rosso-bruno, hanno una lunghezza compresa fra 3 e 4 mm. Presentano le ali ben sviluppate con scanalature piuttosto evidenti.
Le larve sono lunghe 6 mm circa e di color miele chiaro. Hanno una particolarità costituita da una protuberanza a forma di forbice sulla punta dell’addome.
Questi parassiti della farina sono polifagi e infestano farine, crusca, semi rotti, frutta secca, cacao, manioca. Gli adulti secernono un liquido a base di chinoni che attribuisce agli alimenti un odore acre e nauseante.
La farina assumerà una colorazione rosa-brunastra.
Lo sviluppo di questa specie ha una durata variabile da 40 a 365 giorni ad una temperatura ottimale compresa tra 22, 5 e 40 °C.
La contaminazione
La contaminazione degli alimenti da parte dei parassiti in questione può avvenire direttamente in campo oppure nelle successive fasi di lavorazione e stoccaggio degli alimenti stessi poiché questi piccoli insetti attaccano soprattutto i prodotti conservati.
Le larve, grazie alle loro mandibole, sono in grado di forare sia la plastica sia il cartone mentre gli individui adulti depongono le uova nei residui alimentari in quanto non riescono a penetrare all’interno delle confezioni.
Le tignole, delle quali parleremo maggiormente in questo articolo, sono in grado di svilupparsi in condizioni ottimali perché gli alimenti possono sostare per lunghi periodi nei magazzini dove le temperature saranno quelle più adatte anche per lo sviluppo degli insetti.
Altre occasioni di contaminazione degli alimenti da parte dei parassiti della farina sono rappresentati dai mezzi di trasporto dove vengono posti altri tipi di alimenti e che spesso non vengono disinfettati correttamente.
Ancora, la sosta nei magazzini può rappresentare un’ottima occasione per la crescita, lo sviluppo degli infestanti e il contagio dei prodotti destinati all’alimentazione.
Gli adulti possono deporre le uova all’interno dell’imballaggio e preferiscono effettuare i loro spostamenti negli orari crepuscolari per non essere notate.
L’individuazione delle infestazioni non è semplice perché si sviluppano inizialmente sul prodotto di origine; un segnale di contaminazione è dato dalla presenza della bava sericea che viene prodotta dalle larve.
I metodi di lotta dai parassiti della farina
Il metodo di lotta più efficace contro i parassiti della farina è la prevenzione.
Possiamo adottare differenti misure di prevenzione:
- controllo delle merci in entrata per non immagazzinare prodotti con confezioni rotte o contaminate;
- pulizia frequente dei locali e delle attrezzature di lavoro;
- trattamenti di disinfestazione sui mezzi di trasporto;
- riduzione dei tempi di stoccaggio e rotazione della merce in magazzino;
- conservazione degli alimenti in ambienti caratterizzati da bassa umidità e temperature controllate che non favoriscano la riproduzione e lo sviluppo dei parassiti;
- lotta con trappole sessuali a feromoni.
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