Peronospora della vite: la guida definitiva per combatterla

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La peronospora della vite è una delle malattie peggiori che può colpire il tuo vigneto.

Stai pensando di dare il via a questo tipo di coltivazione o hai già avviato il tuo progetto? Speriamo allora tu ti sia armato di tanta pazienta, qualità essenziale per portare avanti la coltivazione della vite: il tuo vitigno, infatti, per i primi quattro o cinque anni non ti darà alcun frutto.

Non hai ancora iniziato e non sai da cosa cominciare? Abbiamo l’articolo che fa al caso tuo.

Dovrai dunque essere paziente e attento ai segnali che indicano la presenza della peronospora. Questa malattia, infatti, può compromettere del tutto la vite e i suoi frutti.

In questo articolo ti spiegheremo cos’è la peronospora della vite e come puoi difenderti.

Iniziamo!

Indice

Peronospora: cos’è

La peronospora è una malattia crittogamica e trofica, causata da organismi appartenenti a due diverse famiglie:

  • la famiglia delle Peronosporacee
  • la famiglia delle Piziacee
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La peronosospora della vite è causata dall’azione di due patogeni diversi

Gli agenti che possono causare la peronospora sono diversi e possono attaccare tanti tipi di coltivazione. A essere interessati sono infatti i pomodori, la cipolla, l’aglio, la cicoria, il carciofo, la lattuga, il tabacco, il cavolo, il melone, il cetriolo, la melanzana, la patata.

L’agente che colpisce la vite è chiamato Plasmopara viticola*, e appartiene alla famiglia delle Peronosporacee.

I danni causati dai diversi agenti sono comunque piuttosto simili:

  • marciumi
  • necrosi
  • depigmentazione dei tessuti

Peronospora della vite: ciclo biologico

Come abbiamo visto, la peronospora della vite è causata da un microrganismo chiamato Plasmopara viticola. Appartenente alla classe degli Oomiceti, è arrivato in Europa verso la fine del IX secolo.

Durante il periodo vegetativo, si formano le oospore, ovvero le spore sessuali. La loro formazione avviene in seguito alla fecondazione dell’organo femminile, detto oogonio, da parte dell’organo maschile, detto anteridio.

Nei mesi invernali le oospore rimangono dormenti, dopo aver raggiunto la maturazione durante l’autunno. Germineranno in primavera solo nel caso in cui venissero realizzate tre condizioni di temperatura e precipitazioni, conosciute anche come la regola dei tre dieci:

  • pioggia di almeno 10mm
  • germogli lunghi almeno 10cm
  • temperatura minima sempre superiore ai 10°C

Nel caso in cui queste condizioni dovessero essere soddisfatte, le oospore emettono lo sporangio, ovvero la struttura cava contenente le spore. Sono proprio queste zoospore la causa delle infezioni primarie:

  • grazie alle loro appendici cellulari, le spore si muovono nel velo d’acqua presente sopra le foglie
  • si incistano nella pagine inferiore delle foglie
  • il periodo d’incubazione dura dai quattro ai ventitré giorni
  • in questo periodo il patogeno riesce a penetrare all’interno delle cellule per estrarne il nutrimento

Esiste però un’infezione secondaria, che inizia alla fine del ciclo vitale del patogeno: la muffa bianca. A rendere possibile l’insorgere della muffa sono due condizioni che devono essere soddisfatte per almeno quattro ore a notte:

  • le foglie devono essere bagnate oppure deve esserci un’umidità superiore al 92%
  • la temperatura dell’aria deve mantenere una minima di 13°C

A diffondere poi le zoospore e le infezioni secondarie sono il vento e la pioggia.

Peronospora della vite: danni

Per capire quando e come intervenire all’insorgere della peronospora della vite, dovrai stare attento nell’individuazione dei sintomi della malattia.

I danni sono piuttosto visibili e riconoscibili.

Innanzitutto, le foglie in accrescimento:

  • comparsa di macchie di circa 3cm di diametro, localizzate ai margini e dai contorni regolari
  • le macchie possono essere giallastre, traslucide o rossastre, prima di scurirsi e necrotizzare
  • muffa bianca presente sulla pagina inferiore
  • filloptosi, ovvero la caduta anticipata delle foglie

Se le foglie dovessero essere invece vecchie, le macchie si presentano piccole, poligonali e tra le nervature.

In secondo luogo, i tralci, dove i danni sono visibili in prossimità dei nodi:

  • le aree colpite sono inizialmente idropiche, cioè con acqua accumulata all’interno delle cellule, poi livide e in ultimo necrotiche
  • spaccature longitudinali con comparsa di muffa bianca
  • ipertrofia dei tessuti e accrescimento del tralcio che si può piegare a uncino o a forma di S

Sui grappoli i danni sono diversi a seconda che l’allegagione sia già avvenuta o meno. Non sai cos’è l’allegagione? Qui rispondiamo a tutte le tue domane.

Prima dell’allegagione i danni sono rappresentati da macchie livide, da ipertrofie che interessano il peduncolo, il raspo o i racimoli e possono inoltre seccarsi del tutto. A seguito dell’allegagione, invece, possono svilupparsi due diverse sindromi:

  • il marciume grigio, tipico dei grappoli più giovani, dove le fruttificazioni del fungo formano una colorazione grigia; si sviluppa in primavera
  • il marciume bruno, che interessa invece i grappoli più vecchi e che si manifesta con una colorazione brunastra, con una grande perdita di turgore e un conseguente avvizzimento; si sviluppa in estate

Questi i danni. Ma come puoi combattere questa malattia?

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I danni causati dalla peronospora sono tanti e tutti potenzialmente gravi

Peronospora della vite: prevenzione

La cosa più importante che puoi fare per la tua vite, ma anche per tutto il giardino, è capire come funzionano le opere di prevenzione.

Nel caso della peronospora della vite, abbiamo visto come esistano delle condizioni che favoriscono lo sviluppo del patogeno. Ecco come puoi capire dove sia più o meno consigliabile coltivare la vite:

  • escludi il fondovalle
  • assicurati che il microclima non sia eccessivamente umido
  • scegli i portainnesti e le varietà meno suscettibili allo sviluppo della malattia (qui puoi imparare tutto su come innestare la vite)
  • la concimazione deve essere bilanciata
  • munisciti di termometro e pluviometro per tenere sotto controllo la situazione metereologica
  • occupati con cura delle potature invernali
  • rimuovi le erbe infestanti

E se tutto questo non fosse abbastanza?

Peronospora della vite: il rame

L’unico metodo accettato in agricoltura biologica per combattere la peronospora della vite è il rame. Questo trattamento anticrittogamico è utilissimo per due ragioni: protegge le viti non ancora colpite e blocca la malattia in quelle in cui si è già manifestata.

I trattamenti a base di rame che ti consigliamo sono i seguenti:

  • il verde rame
  • il solfato di rame
  • la poltiglia bordolese, facilmente preparabile anche a casa, come spiegato in questo articolo

La modalità d’uso è decisamente semplice: nei periodi caratterizzati da clima mite e umidità elevata spruzziamo il trattamento che abbiamo scelto direttamente sulle foglie della vite e sulle altri parti vegetali. Questa operazione dovrà essere ripetuta una volta a settimana, in modo da assicurare al vitigno la massima copertura possibile.

Vuoi essere davvero pronto a tutto? In questa guida ti spieghiamo quali sono e come si combattono tutti i parassiti della vite.

Buon lavoro!

*una nota a margine sulla Plasmopara viticola. Alla luce della nuova tassonomia proposta nel 1998 da Cavalier-Smith, e successivamente da Ruggiero, la Plasmopara viticola è stata trasferita nel regno Chromista con l’intero ordine di appartenenza. Ringraziamo il nostro lettore Massimo Bozzalla Canalino per la segnalazione.

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Peronospora della vite: la guida definitiva per combatterla ultima modifica: 2020-01-22T13:42:10+00:00 da Giulia Corrias

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