La pianta del rosario, conosciuta anche con il nome scientifico di Senecio Rowleyanus, è una pianta grassa sempreverde, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originarie dell’Africa.
Se sei un appassionato di piante, vorresti sapere di più sulla pianta del rosario, come coltivarla, come prendertene cura e come annaffiarla, sei nel posto giusto.
Indice
Caratteristiche della pianta del rosario: conosciamola meglio
Diffusa oggi in tutte le aree che si affacciano sul mar Mediterraneo, la pianta del rosario viene coltivata a scopo ornamentale per essere posizionata in giardino o anche dentro casa.
La forma di questa pianta grassa è tanto bella quanto stravagante: composta da tante ramificazioni penduli formate da numerosissime capsule sferiche, ricordano tanto i grani della collana del rosario (da qui si capisce perché viene chiamata pianta del rosario) o alle perle delle collane che posseggono e custodiscono con tanto amore le nostre nonne.
Il Senecio Rowleyanus, alla base è composto da una robusta radice fascicolata che genera sottilissimi fusti cilindrici, lunghi in media 80 cm circa.
Se questi fusti crescono talmente tanto fino a toccare terra, emetteranno tantissime radici avventizie che si propagheranno soprattutto al di fuori del vaso dove è cresciuta la pianta.
I suoi fusti, sono tutti ricoperti di foglie che si presentano con una forma simile ad una capsula globosa. Le foglie, simili ai grani del rosario, cambiano colore in base alla stagione e alle temperature.
Verde chiarissimo in estate e, bianche in inverno, le foglie presentano sempre una simpatica striatura traslucida che attira subito l’attenzione su di essa.
Estremamente particolare è inoltre la fioritura della pianta del rosario. Sui suoi lunghi rami, tra le foglie, spuntano peduncoli di colore verde altrettanto lunghi, con un po’ di pelo. Se si osservano con attenzione, si potrà notare che, sugli apici di questi piccoli fiorellini bianchi dai petali bianchi, fanno da contrasto lunghi stami color porpora.
Per poter assistere alla sua fioritura, bisogna attendere la fine dell’estate. Di solito, questa stravagante pianta grassa, fiorisce tra il mese di agosto e il mese di ottobre.
Come coltivare la pianta del rosario?
Se desideri coltivare la pianta del rosario per abbellire il tuo giardino o gli angoli di casa, ricorda che, trattandosi di una pianta grassa, ama essere esposta in luoghi che siano molto luminosi ma soprattutto soleggiati per gran parte della giornata.
Durante i mesi estivi, quindi quando il caldo arriva ad alte temperature, la pianta del rosario tollera molto bene quel tipo di temperatura calda e afosa. Al contrario, odia il freddo in quanto è davvero molto sensibile alle basse temperature, quindi, non bisognerebbe mai esporla a temperature che vadano dai 7° ai 5° C.
Oltre che nelle case e nei giardini, potrà capitare di vedere questa pianta sempreverde, crescere su un muro o su una parete rocciosa, addirittura sospesa da un ramo di un albero. Ciò accade perché nelle regioni che hanno costantemente una temperatura mite, la pianta riesce ad adattarsi benissimo anche ai cambi di stagione.
Qual è il terreno più adatto?
Come quasi tutte le piante grasse sempreverdi, anche la pianta del rosario, per essere coltivata, necessita di un terreno specifico che le possa garantire il giusto drenaggio e i giusti nutrienti per crescere sana e forte.
Sia che si decida di far crescere la pianta in giardino, o in una vaso, il suo substrato deve essere così composto:
- miscuglio di terriccio che si utilizza per il giardino
- terra composta da foglie
- torba
- sabbia di tipo grossolano
In alternativa, è possibile preparare il substrato così:
- terriccio per giardino
- una manciata di perlite espansa.
Quest’ultima alternativa, è la più consigliata in quanto, il composto trattiene maggiormente l’umidità, e contemporaneamente garantisce al terreno un ottimo drenaggio.
Quando annaffiare la pianta del rosario?
Anche se si tratta di una pianta grassa sempreverde, che resiste a qualsiasi tipo di temperatura (un po’ meno al freddo inverno, ma resiste molto bene alla siccità estiva, la pianta del rosario deve essere costantemente annaffiata, in particolar modo durante il periodo estivo.
In estate, tra un’annaffiatura e l’altra, è importante però lasciar asciugare completamente il terreno, mentre in inverno, le annaffiature andranno alternate perché, la pianta andrà in riposo vegetativo, quindi non bisognerà annaffiarla costantemente.
L’annaffiatura dovrà avvenire con poca, pochissima acqua e, cosa più importante, dovrà essere non fredda, ma a temperatura ambiente così da evitare che le radici si traumatizzano.
Il rinvaso della pianta
Qual è il periodo più adatto per il rinvaso della pianta del rosario? Senza dubbio la primavera!
Quando la pianta grassa sarà diventata troppo grande, quindi impossibile da tenere ancora all’interno del vaso e le radici usciranno passando dai fori che servono per il drenaggio dell’acqua, quello, sarà il momento giusto per procedere con il rinvaso.
La pianta dovrà essere rinvasata in un nuovo vaso grande almeno il doppio del precedente.
Il terriccio dovrà essere cambiato anche, utilizzando esclusivamente quello adatto alle piante grasse.
Ricorda che, essendo che si tratta di una pianta molto delicata, quando ti occuperai di fare il rinvaso, opera con molta delicatezza per evitare la rottura involontaria dei piccoli rametti.
Parassiti e malattie: massima attenzione
La pianta del rosario è estremamente sensibile agli attacchi di più parassiti e animali che si annidano tra le sue piccole capsule.
Tra queste, gli attacchi più pericolosi vengono dagli:
Mentre, tra le malattie fungine, la pianta teme moltissimo il marciume delle proprie radici. Per questo è importante che il terreno sia sempre ben drenato prima di procedere con l’innaffiatura.
Se il terreno non è ben drenato, le sue radici resteranno per troppo tempo a stretto contatto con l’ acqua dell’annaffiatura precedente.
Se il clima attorno alla pianta è troppo umido, viene attaccata dall’oidio o dal mal bianco. Quest’ultima andrà a formare una specie di patina bianca su rami e sfere.
Bisogna prestare sempre molta attenzione ai segnali che ci lancia la pianta, combattendo parassiti e malattie con speciali prodotti.
Cure e trattamenti per debellare parassiti e malattie
Per anticipare l’insorgenza di infestazioni causate da parassiti, o l’insorgere di malattie fungine, è necessario effettuare trattamenti con prodotti adatti e specifici a questo tipo di piante, ma prima che avvenga la fioritura.
Anche i preparati a base naturale, fatti in casa, sono molto efficaci contro gli afidi e il mal bianco. Tra questi è possibile preparare:
- antiparassitario a base di ortica, come il macerato
- antiparassitario a base di equiseto;
- antiparassitario a base di aglio
In inverno, ricorda sempre di riparare la tua pianta dal freddo eccessivo ed effettua costantemente il lavaggio delle foglie nebulizzandole con acqua che non contenga calcare, a temperatura ambiente.
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