Sono tanti i miti e le leggende che ruotano intorno alle piante carnivore giganti e non.
Spesso, infatti, queste colture vengono dipinte come fameliche creature in grado di mangiare qualsiasi nelle loro vicinanze, di qualsiasi dimensione e forma.
Questo non è del tutto vero: sebbene esistano, infatti, delle piante carnivore davvero grandi, queste non sarebbero mai in grado di mangiare un essere umano o un animale di dimensioni ragguardevoli.
In questo articolo scopriremo tutto quello che bisogna sapere sull’argomento, vedendo, nel dettaglio, anche come coltivare queste particolarissime piante.
Iniziamo!
Indice
Pianta carnivore giganti, qualche specifica
Le piante carnivore giganti fanno parte di un genere particolare che viene chiamato Nepenthes: questo termine (che deriva dal greco antico con “ne” che significa “non” e “pénthos”, “dolore”) indica delle piante rampicanti o striscianti che hanno la capacità di espandersi talmente tanto da creare immensi reticoli di foglie e trappole che possono arrivare a misurare anche più di 10 cm.
Queste trappole, oltretutto, possono essere particolarmente efficaci, tanto da trattenere al loro interno prede di dimensioni abbastanza grandi, come per esempio le rane.
La grandezza delle trappole è proprio un tratto distintivo delle Nepenthes che, comunque, raggiungono anche i 20 metri di altezza con foglie fino a 80 centimetri di lunghezza e 12 di larghezza. Sono creature epifite e questo vuol dire che vivono arrampicate su altri alberi, sfruttando la loro altezza per far pendere le loro radici e foglie di modo che possano giovare dell’umidità dell’aria.
Originaria delle zone vicine all’Oceano Indiano, questa pianta si è diffusa in tutto il mondo; si tratta di piante molto longeve che possono rimanere in vita per anni e anni.
Le caratteristiche delle piante carnivore giganti
Le foglie delle nepenthes, ovvero delle piante carnivore giganti, hanno una forma lanceolata di colore verde che, nella parte dell’apice assume una forma a uncino; questa termina con una brocca, chiamata ascidio, ovvero la trappola che la pianta sfrutta per catturare le sue prede.
Sulla trappola è presente una specie di tappo, l’opercolo, che serve ad aprire e chiudere questa apertura di modo da regolare la quantità di acqua piovana che vi può cadere dentro.
In più, si tratta di un sistema che aiuta la gestione dei succhi gastrici, evitando che questi si diluiscano in maniera eccessiva dentro l’ascidio vanificando il processo di digestione della pianta carnivora.
Gli ascidi, che riescono a vivere anche fino a 10 mesi, sono provvisti di ghiandole nettarifere e si tratta di una vera e propria arma letale: queste, infatti, producono una sostanza zuccherina particolarmente simile al nettare che attrae, col suo profumo, moltissime prede. Attirandole al loro interno, queste si troveranno poi letteralmente intrappolata in una sostanza simile ai nostri succhi gastrici che permetterà alla pianta di assorbirle.
Come si coltivano le piante carnivore giganti?
Le piante carnivore giganti non sono sicuramente delle piante di difficile gestione e possono essere un buon punto di inizio per chiunque voglia affacciarsi al mondo delle succulente o del giardinaggio in generale.
Nonostante questo, richiedono comunque delle cure e delle attenzioni minime che devono essergli garantite.
Vediamo quali.
Qual è la temperatura e l’esposizione adatta?
Le piante carnivore nascono nelle zone tropicali della terra e quindi il loro habitat è una temperatura costante; ecco perché vanno trattate come effettive piante d’appartamento.
Il clima giusto per loro, infatti, è quello che si aggira tra i 20°C e i 25°C.
Durante i mesi freddi possono essere tenute all’interno, mentre durante l’estate possono essere messe all’esterno, ma comunque tenendole in zone abbastanza ombreggiate.
Il freddo eccessivo può sicuramente indebolire la pianta, rendendola più vulnerabile ad attacchi di parassiti o malattie.
Per quanto concerne l’illuminazione, le piante carnivore giganti necessitano di luce schermata in buone dosi e quindi andranno sicuramente posizionate in una zona luminosa della vostra abitazione.
Come si irrigano le piante carnivore giganti?
Dato che richiedono un tipo di clima umido, le piante carnivore giganti vanno irrigate spesso, meglio se usando un doccino.
Negli ascidi, infatti, devono esserci sempre circa 3 dita d’acqua, di modo da evitarne il dissecamento.
Le foglie vanno vaporizzate con acqua distillata o acqua piovana.
Concimazione, terreno e rinvaso
Queste piante, come tutto il genere, non necessitano di concimazione.
Per quanto riguarda il terreno, invece, queste piante si sviluppano in ambienti abbastanza poveri d’acqua, quindi i rinvasi non devono essere troppo frequenti.
L’apparato radicale della pianta, infatti, è molto delicato e questo fa sì che possa restare anche per parecchio tempo sempre nello stesso vaso; nel caso questa operazione risultasse necessaria, è bene scegliere un substrato a base di torba di sfagno.
Altra premura è quella di fornire alla pianta un supporto che le permetta di svilupparsi verso l’alto.
Le malattie e parassiti
Le malattie e i parassiti che colpiscono le piante carnivore giganti sono tante e, in genere, possono essere prevenute in due modi:
- evitando che la temperatura scenda sottoi 20°C
- evitando di bagnare in modo eccessivo le foglie o lasciando acqua nel sottovaso
I parassiti da cui diffidare sono le cocciniglie, gli afidi e i tripidi; per quanto riguarda le malattie, queste sono di tipo fungino e si manifestano con maculazioni sulle foglie.
Allora, sei pronto a confrontarti con queste pericolosissime piante giganti? Buona fortuna!
Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!