Data la grande diffusione della pianta del bosso, la piralide del bosso rappresenta un vero pericolo per le aiuole e per i cespugli ornamentali dei nostri giardini.
Impariamo a conoscere il più noto parassita del bosso e ad eliminarlo in maniera efficace.
Indice
Piralide del bosso: il parassita “moderno”
Non tutti possono dare consigli sulla piralide del bosso (Cydalima perspectalis), poiché questo fastidioso insetto non ha origine europea e si è quindi diffuso soltanto in tempi recenti.
Difatti, la piralide del bosso, detta anche trivellatore del bosso, è stata importata insieme ad alcune piante direttamente dall’Asia, e si è introdotto in Europa all’incirca dieci anni fa.
In Italia è presente dal 2010, e ha iniziato a danneggiare diverse piante, tra cui, appunto, quella del bosso, ed è ormai diventato uno tra i parassiti del bosso più diffusi e temuti.
Si presenta sotto forma di bruco, prima, e di farfalla allo stato definitivo, con un’ampiezza delle ali di circa 5 cm caratteristiche per il colore bianco con macchioline marroni.
Le uova si trovano sulla pagina inferiore delle foglie. Le femmine depongono fino a 30 uova all’incirca 2 o 3 volte l’anno.
Una volta trasformata in farfalla, non è più un pericolo per la pianta. Difatti, la piralide è pericolosa per il bosso solo nel suo stato di larva.
Piralide del bosso: come riconoscerla
In quanto parassita che colpisce principalmente il bosso, la piralide non è affatto difficile da identificare.
Innanzitutto per i suoi colori: il corpo è verde, il capo è nero, ed è caratterizzato da striature bianche che lo rendono inconfondibile. Si muove sulle foglie e se ne nutre lasciando la tipica forma “dentata” sulle bordature.
Oltre al tipico “mordicchiare” delle foglie, un’altra caratteristica che permette di riconoscere il passaggio della piralide sul bosso è quello delle trame di fili che rilasciano mano a mano che avanzano sulla foglia. I fili, simili alla seta per consistenza, potrebbero far pensare ad una ragnatela, ma a differenza di queste ultime non hanno, effettivamente, un disegno definito.
Piralide del bosso: insetticida e rimedi chimici
Proprio in virtù della recente introduzione della piralide nel nostro ecosistema, non esistono moltissimi rimedi naturali in grado di contrastare efficacemente la diffusione della piralide.
Specialmente se l’infestazione viene notata in uno stadio avanzato, il miglior rimedio contro il parassita del bosso resta quello chimico, con un impiego di un insetticida sistemico, preferibilmente a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki o var. aizawai.
Esistono in commercio degli insetticida specifici per le piralidi che agiscono sulla pianta spruzzandolo sulla chioma e sulle foglie del bosso, in maniera abbondante.
Il trattamento va ripetuto a distanza di una settimana per un risultato ottimale. In questo modo viene impedita la diffusione delle piralidi, e per almeno sette-otto mesi il problema è risolto.
Purtroppo, i rimedi chimici sono anche quelli che più facilmente rovinano le piante. Per questo motivo non bisogna abusarne e, quando possibile, preferire i rimedi naturali.
Piralide del bosso: rimedi naturali
Al momento non si registrano trattamenti contro la piralide del bosso che, in maniera del tutto ecosostenibile, riescano a contrastare efficacemente il diffondersi del parassita.
Una valida soluzione resta comunque la raccolta e l’eliminazione manuale delle larve. Prima che raggiungano lo stadio adulto, difatti, è consigliabile rimuovere manualmente le larve o posizionare delle trappole nel periodo riproduttivo per incentivare la cattura di massa e per disorientare le farfalle che, eventualmente, andrebbero a deporre nuove uova.
Resta comunque sempre valido il consiglio più importante nella lotta alle malattie del bosso, così come di tutte le piante: una buona manutenzione, effettuata nel periodo corretto, consente di prevenire la diffusione di patologie e parassiti.
Come curare il bosso
Nel caso del bosso, possiamo riassumere brevemente i passaggi fondamentali per mantenere le piante sempre in salute ed evitare il contaminarsi delle nostre coltivazioni.
Irrigazione del bosso
Il bosso non necessita di una grande quantità di acqua. Le piogge sono solitamente sufficienti a mantenere il terreno ben irrigato; va solo controllato, specialmente nel periodo estivo, che non sia eccessivamente secco e arido. In questo caso si può procedere ad un’innaffiatura manuale.
Concimazione del bosso
Il bosso va concimato due volte l’anno, in primavera e autunno, con fertilizzante organico.
Potatura del bosso
Il bosso è una pianta dallo sviluppo lento, quindi gli interventi di potatura possono essere ridotti a uno o due volte all’anno.
Il bosso sopporta comunque bene le potature, ed è per questo che spesso è impiegato nei giardini come pianta ornamentale da scultura.
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