Popillia japonica è un coleottero Giapponese appartenete alla specie degli scarabeidi. Questo insetto già conosciuto in molti Stati, nel 2014 si è fatto conoscere anche in Italia. I primi avvistamenti si sono verificati all’interno del parco del Ticino, dove ha iniziato ad attaccare diverse specie di piante. Grazie a questo articolo cercherò di spiegarvi come comportarvi in presenza di un attacco di Popillia japonica.
Del Dott. Salvatore Lombardo
Indice
Popillia japonica: caratteristiche
La prima cosa da fare è conoscere l’insetto sia dal punto di vista morfologico che comportamentale. Popillia japonica ha una forma semi ovale con una lunghezza di 8-10 mm e una larghezza di 5-7mm. Il capo e il pronoto sono di colore verde metallico invece le elitre color rame. Il carattere che la distingue da altri coleotteri simili è la presenza di 5 peli per lato di colore bianco sull’addome. Gli adulti della specie compaiono nel periodo estivo e vivono circa 4-6 settimane, durante questo periodo oltre ad arrecare danni alla parte aerea delle piante si accoppiano e gli esemplari femminili vanno a deporre le uova sottoterra.
Le uova sono di colore bianco con un diametro di 1,5 mm, esse dopo essersi accresciute si schiudono e danno vita ad una larva che si presenta di color bianco crema o a volte traslucida con capo bruno-rossiccio e mandibole leggermente più scure. Le larve presentano inoltre, torace composto da tre segmenti ciascuno provvisto di un paio di zampe e addome con dieci segmenti, dei quali solitamente, gli ultimi più scuri e dotati nella parte ventrale dell’ultimo segmento di 6-7 spine.
Biologia dell’insetto
Durante il periodo estivo la larva di I età inizia a nutrirsi e ad evolversi in larva di II ed alcune volte anche di III età per poi impuparsi a una profondità di 10-25cm fino all’estate successiva. Le pupe sono lunghe circa 14 mm e larghe 7 mm e hanno un colore che varia dal giallo crema al verde metallico a seconda del progredire dell’età.
Popillia japonica: i danni
Ora che conoscete le caratteristiche di Popillia japonica possiamo parlare dei danni che arreca alle piante e successivamente dei metodi di monitoraggio e lotta.
Popillia japonica è una specie estremamente polifaga (proprio come la cimice asiatica oppure il tarlo asiatico) ed è considerata dannosa su oltre 100 piante, sia spontanee che coltivate. Possiamo fare un breve elenco distinguendole in categorie:
- Alberi da frutto (pomacee, drupacee)
- Colture di pieno campo (mais, soia, erba medica e ortive)
- Piante forestali
- Piante ornamentali
- Tappeti erbosi
I danni causati da Popillia japonica sono principalmente di due tipi:
– danno da adulti: interessa foglie, fiori e frutti che si presentano con numerose erosioni;
– danno da larve: esse attaccano e si nutrono delle radici provocando alla pianta stress idrico e ingiallimento;
quindi se avete il sospetto che le vostre piante possano essere state attaccate da Popillia japonica, poichè avete verificato uno o più dei segni che vi ho descritto potreste provare ad effettuare dei monitoraggi per accettarvi della presenza del coleottero.
Monitoraggio
Per quanto riguarda le larve, la tecnica di monitoraggio consiste nell’individuare la loro densità nel terreno. Iniziate quindi con l’individuare la parte di campo che presenta maggior stress idrico e scavare un buco di circa 20 cm di profondità successivamente ponete la terra su una superficie e iniziate a contare le larve, se la densità dovesse essere superiore a 85-90(larve)/ m2 bisognerà intervenire con l’eradicazione.
Per gli adulti invece bisognerà collocare sulla zona da monitorare delle trappole a ferormoni ed essenze vegetali che possano attirarli. Si verificherà infine il riempimento delle suddette ed il tempo nelle quali si sono riempite. Se il riempimento avverrà in poco tempo (1-2 giorni) è chiaro che siamo di fronte ad una infestazione grave di Popillia japonica e che dunque si dovrà subito intervenire con l’eradicazione.
Popillia japonica: prevenzione
Esistono però diverse tecniche di lotta a seconda del grado di infestazione, ciò che con di più però è solo l’immediatezza nella lotta e la prevenzione. Dunque bisogna:
– evitare movimentazioni di terra dalle zone infestate;
– evitare lo spostamento di piante ospiti provenienti da zone ad alto rischio.
Se la prevenzione non dovesse bastare a scongiurare un attacco di Popillia japonica si possono adottare diverse tecniche per la sua eradicazione.
Rimozione fisica della Popillia japonica
- manuale su ogni pianta
- utilizzo di trappole a ferormoni con le quali, in condizioni favorevoli, si è constatato che sono in grado di catturare circa il 75% dei coleotteri, l’importante è porle lontano dalle piante per evitare che attraggano nuovi individui.
Lotta biologica alla Popillia japonica
Consistente nell’introduzione in campo di antagonisti specifici del coleottero. le specie di insetti parassiti che si sono dimostrate idonee alla lotta del coleottero sono 3 Tiphia vernalis , Tiphia popilliavora (imenotteri che attaccano le larve) e Istoche aldrichi , dittero che parassitizza gli adulti.
Lotta chimica per Popillia japonica
Quando si parla di lotta chimica bisogna stare sempre attenti perché non sempre ha gli effetti desiderati, oltre ad essere dannosa per l’uomo e l’ambiente.
L’efficacia di questi prodotti dipende essenzialmente dal periodo di applicazione in quanto se somministrati in periodi piovosi è necessario effettuare più di interventi. Se non l’hai ancora letto, dai un’occhiata all’articolo su come utilizzare i fitofarmaci.
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