Quando si parla di registro di trattamenti per un’azienda agricola, il mondo si divide in due grandi fazioni.
C’è, infatti, chi lo considera un’imposizione fine a se stessa e una perdita di tempo, mentre altri lo vivono come un’opportunità di avere sempre tutto in ordine e non dover arrabattarsi in caso, ahinoi, arrivino i controlli.
Perché, alla fine, il punto è solo uno: sebbene sia un lavoro che richiede tempo e risorse, compilare il registro dei trattamenti è un obbligo per tutti i produttori che hanno scelto di vendere i propri prodotti a terzi.
E, ve lo diciamo, non è un obbligo che vale la pena sottovalutare: le multe sono salate e, nel peggiore dei casi, si potrebbero perdere importanti certificazioni che fanno la differenza agli occhi dei consumatori.
Indice
I controlli del registro: chi le esegue?
Dato che è un obbligo imposto dalla legge, i documenti amministrativi predisposti in qualsiasi azienda possono costantemente essere soggetto di controllo da parte delle autorità.
Quelli relativi al QdC® – Quaderno di Campagna® possono essere controllati, tra gli altri, da:
- Autorità sanitarie: per la verifica del rispetto delle etichette degli agrofarmaci e dei vincoli ambientali
- NAS dei Carabinieri: per verificare la salubrità delle produzioni e le caratteristiche dei prodotti usati
- Autorità del MIPAAF: per controllo della rispondenza delle dichiarazioni con quanto effettuato in campo
- Funzionari di AGEA e degli altri organismi pagatori regionali: per la verifica della rispondenza di quanto indicato in fascicolo
- Ispettorato del lavoro: per controllare il rispetto del rischio chimico
Ma la lista non finisce qui.
Nel caso la vostra azienda usufruisca di contributi specifici, la corretta tenuta del registro è parte della condizionalità che vi garantisce l’accesso a quei finanziamenti.
Se siete un’azienda in regime di difesa integrata volontaria, agricoltura biologica o certificazione di processo o di prodotto, i controlli possono essere eseguiti anche da altri enti come regioni, enti di certificazione biologica e audit di certificazione.
Ultimo nella lista, ma non per importanza, il registro dei trattamenti è un prerequisito essenziale per il conferimento a cooperative, OP, alla Grande Distribuzione, ai frantoi, alle cantine e agli stoccatori di cereali.
Insomma, le chance che qualcuno venga a chiedervi conto di quanto succede nella vostra azienda sono molto concrete e, quindi, è sempre bene sapere come affrontare questa verifica da parte delle autorità.
Cosa fare in caso di controlli?
In caso di controllo è fondamentale assumere un approccio collaborativo e rendersi disponibili per la fornitura di tutti i documenti richiesti.
Come funziona l’ispezione
Normalmente le ispezioni prevedono un primo accesso in cui si definisce lo stato dell’arte: questa prevede una visita dei magazzini e dei luoghi di lavoro. Durante questo check, si predispone un primo verbale che prevede la successiva fornitura di tutti i documenti che dovranno essere prodotti nel giro di qualche giorno.
Ed è qui che non è il momento di farsi prendere dal panico.
Per chi usa il tool QdC® – Quaderno di Campagna®, infatti, è sempre possibile richiedere il supporto dello staff in queste delicate fasi.
Qualora vengano poi comminate sanzioni, prima di procedere al pagamento, è opportuno verificare con lo staff dei legali di QdC® – Quaderno di Campagna® se esistono i presupposti fondati per la sanzione.
Molte volte le etichette ed i disciplinari sono talmente complessi ed articolati che una corretta interpretazione condivisa permette di risolvere molte contestazioni senza dover pagare alcuna sanzione.
Teniamo inoltre conto che in Italia sono pochissimi i legali competenti in questo ambito e, piuttosto che affidarsi all’avvocato di famiglia, è molto meglio rivolgersi a legali in grado di conoscere bene l’ambito.
Come evitare problemi?
In agricoltura, la pazienza e la costanza sono virtù importanti non solo sul campo, ma anche quando ci si scontra con la grande macchina burocratica.
L’approccio giusto per evitare guai seri è quello che prevede una periodica e precisa compilazione del registro. Secondo la legge, infatti, qui devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i preparati fitosanitari utilizzati in azienda entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall’esecuzione del trattamento stesso.
Compilarlo quando si ha tempo o a fine anno è quindi una scelta sbagliata.
In primis, perché va contro ciò che dice la legge; ma in secondo luogo perché espone a errori di compilazioni importanti.
La memoria può fare cilecca alle volte e, come abbiamo visto, i rischi sono davvero grandi.
Cosa farebbe un agricoltore saggio?
Troverebbe un modo rapido e smart di compilare il registro: un tool come QdC® – Quaderno di Campagna® dove le banche dati sono aggiornate e dove l’esperienza d’uso è intuitiva e veloce.
via Giovanni Nicotera 29 00195 Roma
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