Quando seminare il prato? Una domanda importante, la cui risposta non può essere lasciata al caso.
Per ottenere un ottimo risultato ogni dettaglio, dal periodo di semina alla qualità del terreno, deve essere calcolato con matematica precisione.
In questo articolo troverai tutti i consigli necessari su come avere il prato perfetto.
Indice
Tipi di prato: quale scegliere
I prati, come potrai immaginare, non sono tutti uguali, ma variano a seconda del compito che devono svolgere e a seconda del tipo di erba che li compone.
Passiamo brevemente in rassegna le tipologie di prato più diffuse.
Prato da pascolo
Il foraggio è sicuramente una delle varianti di prato più antiche poiché usato per nutrire il bestiame.
In genere si ricava dalla semina di più varietà di erbe, come per esempio quella medica, le graminacee e le leguminose.
Tendenzialmente, un prato del genere non richiede molta cura, ma solo le attenzioni necessarie affinché gli animali lo trovino davvero appetibile.
Prato sportivo
Come indica il nome, questo tipo di manto erboso serve per praticare sport: campi da golf, da calcio e da tennis hanno tutti bisogno di un tipo di erba resistente all’usura e al calpestamento.
È per questo che, tendenzialmente, le varietà usate sono speciali miscele di graminacee con radici profonde e spesse.
Dato l’uso intensivo, in questi casi la cura e la manutenzione sono massime.
Prato rustico
Il prato rustico è un manto erboso nato da semi di erbe robuste e dall’aspetto, appunto, rustico, tanto da somigliare ai prati spontanei che popolano le nostre campagne.
Dato che l’erba usata per queste composizioni è piuttosto resistente i prati rustici vengono usati per riempire le zone a rischio idrogeologico e soggetti a frane.
Prato decorativo
Il prato decorativo, come suggerisce il nome, serve a decorare l’ambiente in cui si trova e ha dunque una “semplice” funzione estetica.
Un prato decorativo deve essere bello e rigoglioso ed è per questo che le erbe che lo compongono sono in genere brillanti e uniformi.
Il prato decorativo, per intenderci, è il manto erboso che troviamo nei nostri giardini, ma è anche quello che vediamo fuori da edifici pubblici: il livello di manutenzione, in questi casi, è abbastanza alto proprio perché queste tipologie di prati devono essere brillanti e uniformi.
In questa categoria rientra, per esempio, il celebre prato inglese.
Sementi: qual è il prato che fa per te?
Scegliere il prato giusto per le tue esigenze, quindi, è una faccenda complessa che può essere risolta ponendosi tre semplici domande:
- Quanto tempo potresti dedicare al tuo prato?
- Che scopo ha?
- Quale clima dovrà affrontare?
Per fare il prato ci vuole il seme, quindi tutto parte dalla scelta delle sementi che rispondono in maniera corretta ai tuoi bisogni.
La prima distinzione da fare è quella tra microterme e macroterme.
Le prime sono sementi graminacee che preferiscono i climi freddi e che trovano la propria fase di sviluppo tra i 15 e 25 gradi (ovvero in primavera e in autunno), subendo invece un brusco freno durante il periodo estivo.
Di questa categoria fanno parte le seguenti sementi:
- Agrostis stolonifera (per prati sportivi e ornamentali)
- Festuca arundinacea (per prati ornamentali)
- Festuca rubra “commutata” (per tutti i tipi di prati con poca disponibilità idrica)
- Festuca rubra “rubra” (per tutti i tipi di prati)
- Lolium perenne (per prati sportivi e ornamentali)
- Poa pratensis (per prati sportivi soprattutto se in zone fredde)
Le macroterme, invece, sono tutte le sementi che prediligono climi caldi o temperati, trovando la temperatura di crescita ideale tra i 25 e 35 gradi. Quando la temperatura scende, questa varietà di semi mette in moto un processo di protezione particolare, detto “dormienza”: le piante, dopo aver perso la clorofilla, assumono un colorito giallastro.
Di questa categoria fanno parte le seguenti sementi:
- Cynodon dactylon (per prati ornamentali)
- Paspalum vaginatum (per prati sportivi e ornamentali)
- Zoysia japonica (per prati ornamentali che richiedono poca manutenzione)
- Pennisetum clandestinum (per prati ornamentali)
Tempistiche: quando si deve seminare il prato?
Rispettare i tempi di semina è l’elemento essenziale per ottenere un prato degno di nota e le stagioni migliori per portare a termine questa operazione sono due: la primavera e l’autunno.
Qualora si decidesse di sfruttare il periodo primaverile, i mesi da tenere in considerazione sono quelli da marzo a maggio perché il terreno raggiunge la temperatura ottimale (10 gradi) per lo sviluppo dei semi.
In autunno, invece, i mesi da tenere in considerazione sono quelli di settembre e ottobre; così facendo, infatti, i semi avranno tutto il tempo necessario per sviluppare e irrobustire le proprie radici in un terreno ancora caldo prima dell’arrivo del freddo invernale.
Ovviamente entrambe le scuole di pensiero hanno dei pro e dei contro: più la semina sarà tardiva, maggiore sarà la quantità di acqua richiesta affinché il prato possa recuperare il tempo perduto e svilupparsi rigogliosamente, aggiungendo anche il rischio di attacchi di parassiti; allo stesso tempo, una semina precoce può esporre il tappeto erboso al rischio di gelate o nevicate tardive, arrecando un tremendo danno alla sua germinazione.
Modalità: come si deve seminare il prato?
Dopo aver scelto la tipologia di prato che vogliamo piantare, dobbiamo accertarci di avere i mezzi e gli strumenti per raggiungere il miglior risultato possibile.
Tra le operazioni preliminari essenziali per una buona semina, c’è sicuramente la preparazione del terreno che ospiterà il nostro manto erboso.
Nel caso si tratti di prati che non hanno radici robuste e profonde, come nel caso del prato inglese, basterà lavorare il terreno in modo superficiale portando avanti un’opera di fresatura e di interramento dei sassi.
L’ultimo step consiste nel rastrellare la superficie da semina affinché sia omogenea ma comunque dotata di opportune pendenze per regolare o eliminare l’acqua in eccesso (eventuali pozze di acqua ristagnante potrebbero creare guai seri per il prato).
Una volta che il terreno è pronto, si potrà procedere alla semina vera a propria: se l’area da coprire è vasta, questa operazione potrà essere svolta con l’aiuto di una seminatrice, altrimenti può tranquillamente essere svolta a mano.
Il segreto per una buona riuscita della semina sta anche nelle dosi di sementi che verranno piantante nell’area prescelta e tendenzialmente si tratta di 1kg ogni 25 metri quadri. Per ottenere un risultato omogeneo ed evitare che la distribuzione dei semi sia uniforme, si può decidere di mischiarli a un’uguale quantità di sabbia prima di procedere alla semina vera e propria.
Ora che tutto è sistemato non resta che dedicarsi alla costante irrigazione del prato per le successive 3 settimane fino a quando non comparirà il primo strato d’erba.
Ora sì che potrai far rombare il tuo tosaerba e goderti il tuo meraviglioso prato.
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