Il racconto della vicenda potrà sembrare paradossale ma le testimonianze raccolte e le foto documentano la realtà dell’accaduto. Ci troviamo esattamente ai confini tra Desmontà e l’area industriale di Albaredo, in provincia di Verona. Tra queste due località nelle campagne venete, si trova una stradina sterrata che arriva diretta a un bivio dove si trova la famosa chiesa, chiamata e conosciuta da tutta la gente della zona come la chiesetta di Sant’Antonio della Caneviera. Antica e storica chiesa che si trova nel contesto dell’oratorio della Beata Vergine del Monte, che fa parte del complesso di Palazzetto Pisani. Proprio questa chiesetta è la vittima di questa sfortunata vicenda.
Erano circa le 18 di una sera autunnale, precisamente del 10 di ottobre, quando un trattore condotto da un agricoltore locale, che abita nella zona, ha imboccato via Caneviera, la strada che si deve percorrere per arrivare alla chiesta. L’agricoltore a bordo del suo trattore proveniva dalla adiacente strada provinciale 18.
Lungo il tragitto, giunto il momento di effettuare la curva per svoltare, il rimorchio non ha seguito la traiettoria del trattore in curva, scivolando e andando così ad urtare la secolare chiesetta. L’urto è stato molto violento tanto da creare dei danni molto gravi alla struttura della chiesa.
Chiesa di Sant’Antonio della Caneviera che è resistita per secoli e secoli, contro bombardamenti e guerre eppure all’impatto con il rimorchio non è riuscita a resistere.
Come accennato, i danni causati dall’impatto sono stati notevoli. Come si può evincere dalle foto scattate dopo l’accaduto, si è verificato il crollo di metà facciata, di una porzione di parete laterale, con l’aggiunta di una parte del timpano. Dovuto al forte scontro ne ha risentito anche il vetro della porta principale d’ingresso della chiesa.
Subito dopo l’accaduto, l’agricoltore incredulo e spaventato ha raccontato tutto alle prime persone giunte sul luogo dopo l’impatto, che come si può evincere ha provocato un grande rumore.
È stato proprio il figlio del proprietario dell’oratorio il primo a rendersi conto di quanto accaduto. Il giovane ha subito chiamato la madre, che non si era resa conto di nulla poiché era intenta a fare le faccende domestiche e il rumore dell’aspirapolvere ha sovrastato quello dovuto dall’impatto del rimorchio. La donna appena appresa la notizia è corsa fuori non potendo credere ai propri occhi.
Una parte di chiesetta completamente a terra insieme a un ammasso di pietre, questo era lo scenario, afferma la donna testimone, Silvia. Proprio dal suo racconto, si evince che l’agricoltore si era subito reso conto della gravità del danno, mostrandosi fin da subito molto dispiaciuto e rammaricato.
Dopo poco sono giunti sul luogo anche polizia e vigili del fuoco per verificare le condizioni di sicurezze dello stabile e dell’area adiacente. Gli ispettori del comune hanno transennato subito la zona, in modo da impedire l’avvicinamento di persone e di mezzi.
Circa otto anni fa, la struttura era stata sottoposta a dei lavori di risanamento, dopo anni di abbandono e di saccheggi. Oggi, dopo lo sfortunato incidente, ciò che si vede dalla strada principale è la chiesetta frantumata con tutte le transenne attorno.
Intanto, dalla giunta comunale fanno sapere che al più presto partiranno i lavori di ristrutturazione in modo che da qui a poco si potrà di nuovo visitare la tradizionale e secolare chiesa. Proprio i proprietari dell’oratorio, hanno ricreato la tradizionale messa in onore di Sant’Antonio, che si celebra appunto ogni 13 giugno. Con la speranza che per Giugno 2018 la chiesetta sia ultimata e pronta per la consueta celebrazione.
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