Quali sono le ragioni dietro le rose con foglie bucate?
Se siete amanti del giardinaggio, o semplicemente vi prendete cura di un piccolo spazio verde nel vostro tempo libero, certamente vi sarà capitato di verificare che, a volte, le foglie delle piante di rose possono presentarsi danneggiate, in maniera apparentemente inspiegabile.
Infatti, anche senza osservare la presenza di veri e propri parassiti, può succedere di notare che le foglie sono bucate, e la loro superficie non è liscia e compatta come invece dovrebbe.
Indice
Rose con foglie bucate: per quali ragioni può verificarsi questo tipo di fenomeno?
I motivi possono essere veramente numerosi, cerchiamo ora di capire insieme quali siano i più seri e frequenti, e come sia possibile porvi rimedio, per riportare la pianta di rose in condizioni di salute ottimali più rapidamente possibile.
La prima ragione di buchi nelle foglie potrebbe essere, molto semplicemente, la grandine.
Per comprendere che è questa la causa non è certamente necessario essere degli esperti di botanica né dei professionisti del settore giardinaggio: se si sono da poco verificate condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate da precipitazioni violente con anche la presenza di grandine, con un margine di certezza quasi totale sarà questa la ragione del problema.
Secondo possibile motivo di questo tipo di problematica potrebbe essere un altro fenomeno meteorologico, il vento.
In periodi caratterizzati da forti raffiche di vento, può accadere con una certa frequenza che i rami delle piante di rose vengano agitati in maniera talmente forte per cui le foglie degli uni vadano a sbattere ripetutamente contro le spine degli altri, producendo lacerazioni a carico delle foglie.
La causa più frequente della formazioni di buchi nelle foglie delle piante di rose sono però le aggressioni da parte degli insetti.
Ne esistono di diverse specie che possono attaccare le nostre piante provocando danni anche abbastanza gravi, non solo sul piano estetico, ma proprio a livello dello stato di salute complessivo del vegetale.
Tuttavia, intervenendo tempestivamente in maniera adeguata, con trattamenti mirati ad estirpare radicalmente i parassiti e a rinforzare la pianta nel suo complesso, è possibile riportare le nostre rose in condizioni di salute ottimali, garantendo loro una lunga vita e a noi la possibilità di ammirare pienamente la loro elegante bellezza.
Tipologie di parassiti e possibili interventi
Tentredini nere della rosa
Tra le più comuni specie di parassiti che possono andare ad attaccare le foglie delle piante di rosa, determinando la formazione di buchi, troviamo la tentredine nera della rosa.
Il suo nome scientifico è Cladius pectinicornis e si tratta di un insetto che genera mediamente due o tre generazioni ogni anno.
Le sue larve sono individuabili in maniera abbastanza semplice e rapida perché si installano sulle pagine inferiori delle foglie (cioè sui lati inferiori) e si caratterizzano per il loro tipico colore vivace, tra il giallo intenso ed il verde.
Queste larve si presentano soprattutto durante il periodo primaverile: durante la stagione estiva, infatti, iniziano a trasferirsi nel terreno, dove poi trascorreranno l’intero inverno. Si tratta di insetti che si riproducono in maniera molto rapida, arrivando a generare colonie numerosissime.
Se riescono ad infestare la totalità della pianta, possono mangiarle tutte le foglie, spogliandola completamente come fosse pieno inverno.
Per evitare che ciò si verifichi, è opportuno controllare regolarmente e con attenzione lo stato di salute del vegetale, per accertarsi che non si siano insediate larve da nessuna parte. Se si osservano larve anche di dimensioni minime, generalmente sul dorso delle foglie, è opportuno effettuare un intervento tempestivo.
Si possono rimuovere (trattandosi ancora di insetti ad uno stadio davvero piccolo) semplicemente grazie all’utilizzo di un panno umido, per asportarle fisicamente dalla sede in cui si sono installate.
Se si pensa, o si teme, che questo intervento potrebbe non essere sufficientemente efficace, è possibile avvalersi anche di un prodotto a base di piretro, in grado di estirparle a fondo nell’arco di breve tempo. Il momento migliore per effettuare il trattamento insetticida è alla sera dopo il tramonto, è comunque sempre consigliabile scegliere gli orari più freschi della giornata, quando le piante non sono illuminate e riscaldate dai raggi solari.
L’applicazione di un insetticida durante le ore caratterizzate da maggiore insolazione potrebbe diminuire l’efficacia complessiva del prodotto, nonché, nei casi peggiori, produrre bruciature a livello della superficie delle foglie.
Argidi
Durante la stagione estiva, quando il numero di ore di luce è notevolmente maggiore e le temperature sono più elevate, la salute delle nostre piante di rose può essere messa a repentaglio dai cosiddetti bruchi delle rose, scientificamente denominati argidi.
Si tratta di una specie di insetti che manifesta la sua maggiore aggressività durante la fase larvale della vita, quando si nutrono delle foglie delle piante per crescere e svilupparsi, provocando però notevoli danni alla salute del vegetale.
Se non si interviene in maniera tempestiva e radicale, possono riprodursi molto rapidamente e causare danni enormi: le colonie più numerose sono in grado di sfogliare un’intera pianta nell’arco di una singola giornata!
Per questo è opportuno controllare attentamente e con regolarità lo stato di salute della pianta, in maniera tale da accorgersi della loro eventuale presenza quando ancora si trovano agli stadi iniziali.
È possibile estirparli completamente grazie ad insetticidi chimici, ma questa non è ritenuta la soluzione ideale, nella maggior parte dei casi. I prodotti chimici possono infatti determinare effetti collaterali notevoli sia a danno della salute della pianta stessa, sia di quella umana, sia del terreno sul quale la pianta è radicata.
Decisamente preferibile è un trattamento a base di piretro, oppure di preparati artigianali, non necessariamente meno efficaci, a dispetto di quanto molti credono.
Ad esempio, tritando una decina (anche quindici) grani di pepe nero e mescolandoli con mezzo litro di acqua naturale, lasciandoli riposare un’oretta almeno all’ombra e spruzzando questo composto sulle foglie, si ottengono risultati apprezzabili e duraturi, senza rischiare di compromettere l’integrità della salute di nessuna specie: né vegetale, né animale, né umana.
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