Le rose rampicanti rifiorenti sono delle tipologie di colture, proprio come suggerisce il nome, fioriscono svariate volte l’anno e hanno bisogno di un adeguato sostegno per svilupparsi e crescere.
Proprio per questo motivo, per questa loro intrinseca e innata flessibilità, i fusti di questo genere di rose sono semilegnosi e leggeri, fatto quindi per arrampicarsi sui muri, sulle tettoie e sui pergolati, creando dei bellissimi effetti cromatici in qualsiasi ambiente.
In genere, le rose rampicanti rifiorenti crescono in montagna sia in variante singola, sia come grandi cespugli colorati, fiorendo in praticamente tutti i mesi tranne che in inverno.
Sebbene esistano tanti tipi di rose, esistono solo due tipologie di rose rampicanti rifiorenti:
- le climber
- le rambler
La prima tipologia presenta dei fiori effettivamente grandi, con una pianta che arriva a svilupparsi fino anche a 10 metri di altezza. In genere, le climber hanno bisogno di tante cure, come un sostegno e una potatura frequente.
Le rambler, le seconde, invece, produce dei fiori più piccoli sia in primavera che in estate e sono adatte ad aree effettivamente piccole e non necessitano potature eccessive.
In questo articolo, vedremo quali sono le caratteristiche di queste piante e come curarle al meglio.
Indice
Come si coltivano le rose rampicanti rifiorenti?
Per coltivare le rose rampicanti rifiorenti e quindi riempirsi gli occhi di bellissimi fiori, ricchi di petali e con un fogliame seghettato di contorno, le cose da sapere sono poche, ma essenziali.
Esistono davvero tante tipologie diverse di colture che fanno riferimento a questa categoria e, in genere, la distinzione va effettuata in base al colore dei fiori che può essere vario:
- rosa
- rosso
- bianco
Il clima che prediligono è sicuramente quello mite, anche se si tratta di colture che tollerano bene un po’ tutte le condizioni climatiche, sia quelle più calde che quelle più fredde.
Quando le rose hanno dei fiori di colore chiaro (bianco o giallo), è bene sapere che in termini di esposizione al sole, queste dovranno essere sistemate in zone ombreggiate, mentre quando presentano colori più accesi (rosse) hanno necessità di essere illuminate dalla luce del sole.
Per quanto riguarda il terreno, una rosa rampicante rifiorente ha bisogno di un suolo calcareo, ricco di nutrienti organici, ben drenanti e sufficientemente acido (qui la nostra guida per la misurazione del pH).
Qualora si decida di coltivare queste piante in vaso, il nostro consiglio è quello di scegliere un contenitore abbastanza capienti e di riempirlo con un mix di terriccio, torba e argilla.
Quali sono le cure periodiche?
Per prima cosa, partiamo dalla messa a dimora delle rose rampicanti rifiorenti.
Queste, infatti, vanno piantate nel periodo dell’anno che va da ottobre ad aprile; una volta scelto il mese giusto, ciò che bisogna fare è predisporre il terreno arricchendolo con del concime ricco di humus o del letame.
A questo punto, dovrete occuparvi di scavare una buca profonda almeno cinquanta centimetri, sul cui fondo andrà sparso del concime organico.
Una volta eseguite queste operazioni, la zolla che contiene le radici può essere adagiata nella buca e, fatto ciò, tutto dovrà essere ricoperto con il terreno tolto in precedenza e irrigato con abbondanza fino a quando l’acqua non viene assorbita completamente dal substrato.
Dopo essere state messe a dimora, le rose rampicanti rifiorenti necessita di essere irrigata almeno due volte a settimana, ma sempre e solo con moderazione: troppa acqua, infatti, può comportare la formazione di funghi e di marciume radicale.
Un consiglio: è meglio annaffiare le rose nelle prime ore del mattino, quando il clima non è ancora eccessivamente caldo.
Concimazione, potatura e parassiti delle rose rampicanti rifiorenti
Una volta messe a dimora, le rose rampicanti rifiorenti necessitano soltanto di una cosa: un’irrigazione regolare e abbastanza contenuta.
Per quanto riguarda la concimazione, invece, si tratta di una questione di tempismo, tanto che bisogna aspettare la comparsa dei primi boccioli: quando spunteranno i primi fiori, vuol dire che il momento di usare un concime ricco di fosforo e potassio è arrivato.
Trattandosi di piante rampicanti, queste rose hanno bisogno di una potatura attenta che, comunque, varia in base al tipo di fiore che si sta coltivando.
Per quanto riguarda le rambler, per esempio, il tutto si limita all’eliminazione delle parti secche, danneggiate o appassite della pianta; per le climber, invece, la potatura è un po’ più complessa e va eseguita periodicamente con un opera mirata ad accorciare i rami più esterni, cosa che aiuterà a dare una forma davvero armoniosa alla pianta e a mantenerla in salute.
Per eseguire questo tipo di operazioni assicuratevi sempre di:
- indossare dei guanti che vi proteggano dalle spine delle rose
- usare degli strumenti puliti
Infine, ricordiamo che la rosa, anche nella sua forma rampicante e rifiorente, è una pianta molto delicata e che teme tantissimi nemici, come la ruggine, i marciumi vari, gli afidi e la cocciniglia.
Per prevenirli, il trucco è semplice: controllate periodicamente la pianta e, nel caso notiate qualcosa di strano, intervenire tempestivamente con il prodotto giusto.
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