Maxi sequestro di prosciutti San Daniele Dop a Pordenone.
C’è l’intera filiera produttivo-commerciale indagata nella maxi inchiesta contro il grande business redditizio che ruota attorno alla produzione del prosciutti di San Daniele con Denominazione di Origine protetta, richiesti e conosciuti in tutto il mondo.
Nella maxi inchiesta, sono indagati allevatori, proprietari di prosciuttifici, addetti del macello e gli ispettori del Consorzio di tutela. In totale sono indagate 103 persone dalla Procura nell’ambito del sequestro di prosciutti San Daniele Dop.
Ciò che viene messo sott’occhio è la qualità stessa del prodotto in quesitone.
Stando alle prime indagini i prosciutti a marchio San Daniele, venivano venduti come Dop ma in realtà non rispettavano i requisiti basilari fondamentali e richiesti.
Erano di fatto prosciutti di buona qualità ma non rispettavano le normative per essere qualificati con Denominazione di Origine Protetta (Dop) richiesta dalla legge.
La procura coinvolta nelle indagini dichiara esattamente: “Si sono chiuse le indagini preliminari riguardo il sequestro di prosciutti San Daniele Dop ipotizzando una associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio di prodotti agroalimentari contraffatti.”
Stando a quanto dichiarato dagli inquirenti la maxi truffa sarebbe cominciata circa 10 anni fa.
Nonostante le varie denunce ed indagini a riguardo, le truffe e contraffazioni sarebbero continuate fino alle attuali ed approfondite indagini.
Si è arrivati ad oggi di fatto al sequestro di 207 mila prosciutti di San Daniele. Il valore di mercato in totale corrisponde a circa 27 milioni di euro.
Tra le 103 persone indagate nella truffa ci sono 16 posizioni stralciate ad altre procure. Queste sono accusati di truffe, poiché hanno cercato di ottenere un falso contributo previsto dalla Comunità Europea per lo sviluppo rurale, pari a 400 mila euro.
In aggiunta a questi ci sarebbe stato un ulteriore contributo di 520 mila euro. Ad aggravare la posizione degli indagati ci sono i reati di natura fiscale ed ambientale.
I 207 mila prosciutti sequestrati corrispondono al 10% del totale della produzione dei prosciutti San Daniele.
La maggior parte dei prodotti da sequestrare all’atto dell’esecuzione dei provvedimenti cautelari era già in commercio. Per questo la cifra totale corrispondente al sequestro è di 80 mila prosciutti.
Non dimentichiamoci che il Prosciutto San Daniele è una consolidata realtà e un simbolo dell’Italia all’estero.
I prosciutti San Daniele arrivano a fatturare all’anno oltre 800 milioni di euro tra il nostro paese e la filiera estera.
“Un episodio di questo tipo non può cancellare la tradizione di questa produzione di prosciutti”. Sono queste le parole del presidente Coldiretti Fvg, Michele Pavan.
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