di Dott. Giuseppe Pepe
In questo articolo vi parleremo del sigaraio del pero.
Dopo aver parlato, precisamente ieri, del sigaraio del pioppo, oggi vi parleremo del sigaraio del pero ovvero lo stesso insetto comunemente chiamato sigaraio della vite, quando appunto presente sulla vite.
Questi due insetti, seppur di specie diverse appartengono allo stesso genere e condividono tra loro con il molte cose, tra cui l’abitudine di accartocciare le foglie della pianta ospite.
In questo breve articolo quindi, andremo a elencare le abitudini e le caratteristiche morfologiche del sigaraio del pero.
Buona lettura!
Indice
Il sigaraio del pero, ovvero il sigaraio della vite, ovvero …
Come già accennato in premessa, il sigaraio del pero altri non è che il sigaraio della vite, cioè un piccolo coleottero appartenente alla famiglia Attelabidae.
In realtà però quando parliamo di sigaraio del pero, ovvero sigaraio della vite, stiamo parlando in realtà del sigaraio della betulla.
Tutto questo giro di sigarai per dire che l’ospite principale di questa specie di insetto è l’albero di betulla e il nome scientifico completo del sigaraio del pero è Byctiscus betulae (Linnaeus, 1758).
A differenza del parente sigaraio del pioppo, il sigaraio del pero è di misure maggiori, maggiormente presente e con livelli di popolazioni capaci di creare maggiori problemi.
Come facilmente intuibile sono animali molto polifagi, ovvero attaccano numerose piante, oltre la citata betulla attaccano anche la vite, il pero e un gran numero di fruttiferi e molte essenze arboree ornamentali e forestali.
Come riconoscere il sigaraio del pero
Da adulto, il sigaraio del pero misura circa 6-9 mm di lunghezza, presenta una colorazione metallica del tipo blu o verde, generalmente con riflessi di tipo rameici e/o di tipo dorati, molto raramente si presentano anche totalmente neri.
In genere sono comunque di colorazione verde in quanto aiuta facilmente a mimetizzarsi tra il verde del fogliame delle piante ospiti.
Gli adulti presentano un paio di ali a “corazza”, dicesi sclerificate, indurite per diventare astuccio di protezione del secondo paia di ali, questa volta membranoso, utilizzato per il volo.
Il primo paia di ali, chiamate elitre, non è quindi utili al volo.
Le larve, biancastre e prive di zampe, sono curvate a C, fuoriescono in estate da caratteristici rifugi fatti di foglie secche, detti sigari, appunto per la loro forma a sigaro creata con foglie arrotolate.
Ciclo biologico
Il sigaraio del pero sverna da adulto, superando l’inverno nel terreno oppure in luoghi riparati.
Arrivata la primavera iniziano a muoversi e risalire la pianta spingendosi fin sopra le chiome, portandosi sulle foglie per nutrirsi e deporre le uova.
Le foglie vengono attaccate e bucherellate durante la nutrizione mediante l’apparato boccale, mentre le uova vengono deposte in un modo molto caratteristico all’interno di sigari di foglie arrotolate.
Come intuibile dal nome sigaraio del pero, infatti, il nostro esemplare femmina di coleottero, arrotola il lembo fogliare di una singola foglia, per creare il luogo riparato idoneo ad accogliere le uova.
Tale operazione però viene messa in pratica dopo aver inciso il picciolo della foglia in modo da far calare la resistenza fogliare all’arrotolamento.
La femmina infatti, raggiunge il maschio e pratica il foro all’interno del picciolo; questa operazione diminuisce il turgore fogliare provocando anche il disseccamento della foglia.
Una volta seccata la foglia, il maschio comincia ad arrotolarla a forma di sigaro, lasciando alla femmina l’onere di sigillare il tutto con una sostanza collosa da essa prodotta.
Una volta deposte le uova, queste cominciano a schiudersi dopo circa due settimane; le larve trovano immediatamente nutrimento e rifugio nei sigari in cui nascono e in cui erano state lasciate le uova.
In estate, con la caduta delle foglie secche arrotolate a sigaro, le larve completano la metamorfosi in adulti, portandosi poi a circa 20 cm di profondità nel terreno per trovare un rifugio abbastanza caldo e riparato in cui passare l’inverno.
Una volta passato l’inverno, il sigaraio del pero adulto risale il terreno per riprendere il ciclo.
Il sigaraio del pero adulto compare a maggio e la progenie adulta si rifugia nel terreno a fine estate o inizio autunno, pertanto l’insetto compie una sola generazione all’anno.
Danni del sigaraio del pero
I danni del sigaraio del pero sono simili a quello della pioppo ma maggiormente ingenti per due motivi.
Il primo è che le popolazioni sono mediamente maggiormente diffuse, essendo questa specie molto polifaga e due perché sono più grossi e usano un maggior quantitativo di foglie da arrotolare in sigari.
I danni del sigaraio del pero sono di due tipi: un primo tipo di danno, diretto, dovuto all’alimentazione a scapito delle foglie che vanno quindi a presentarsi più o meno bucherellate; un secondo tipo di danno, diciamo indiretto, dovuto all’utilizzo delle foglie per crearsi il riparo utile a riprodursi e proteggere le uova e i primi stadi larvali.
In tutti e due i casi si ha una diminuzione della superficie fogliare fotosintetica con conseguente possibile deperimento della pianta.
Controllo e difesa
Il sigaraio del pero, generalmente non causa grandi danni, per questo motivo la difesa chimica è qualche cosa da prendere in considerazione solamente nel caso di infestazioni di altri insetti, mentre quella diretta a questo coleottero è pressoché più unica che rara.
Un intervento utile, di tipo preventivo, consiste nell’allontanare e procedere alla distruzione dei sigari caduti al suolo, anche mediante le lavorazioni del terreno, ai fini di limitare la diffusione delle larve e le future infestazioni degli adulti.
In caso di rarissime infestazioni, è giustificabile intervenire sugli adulti con prodotti a base di spinosad oppure piretroidi, entrambi insetticidi ammessi anche in biologico, poco tossici e a basso tempo di persistenza nell’ambiente.
Seppur di origine naturale e poco tossica, queste sostanze attive contro il sigaraio del pero possiedono un più o meno ampio spettro d’azione, riuscendo ad essere attive nei confronti di diverse specie di insetti.
Visto il largo spettro di azione verso numerosi insetti, con la possibilità di colpire anche specie utili e alterare l’equilibrio delle popolazioni caratterizzanti l’agrosistema.
Il ricorso a insetticidi quindi, anche se naturali, è da ipotizzare solo nel caso, di forti infestazioni di sigaraio del pero, oppure nel caso di infestazioni concomitanti anche di altri insetti più importanti da un punto di vista della pericolosità.
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