Il triticale (Triticosecale) è un cereale che, di base, non esiste in natura poiché si tratta di un ibrido creato dall’incontro tra frumento e segale, tanto che anche il suo nome è il frutto dell’unione delle due parole latine Triticum, frumento, e Secale, segale.
Questo venne creato nella seconda metà dell’Ottocento e solo in tempi relativamente recenti viene coltivato su larga scala. Questo mix di cereali, ovviamente, è stato studiato affinché le caratteristiche migliori delle colture mischiate venissero rinforzate ed è proprio per questo motivo che il tirticale unisce la resistenza al freddo della segale e l’attitudine alla panificazione del frumento, risultando una valida alternativa alla segale, per quanto riguarda le condizioni climatiche, e al frumento per altitudine e acidità del terreno.
In questo articolo scopriremo insieme come coltivarla e quali siano le sue proprietà.
Indice
Triticale, diffusione e caratteristiche
Come abbiamo scritto in apertura, il triticale ha trovato un certo prestigio solo di recente e, grazie alle sue particolari caratteristiche, riesce a essere coltivato in numerose parti del mondo.
Nelle zone dell’Europa dell’est, si ricercano triticali che si avvicinano alla segale, mentre nel continente americano si sfruttano maggiormente le varietà che ricordano il frumento.
Seppur poco coltivata in Italia, a livello mondiale i maggiori produttori sono Russia, Stati Uniti e Australia.
Caratteristiche morfologiche della triticale
Questa coltura risulta particolarmente versatile proprio perché le sue caratteristiche sono variabili e dipendono dalle caratteristiche di ibridazione delle piante genitori.
In generale, possiamo dire che il triticale ha un apparato radicale composto da 3/5 radici seminali, mentre le sue foglie sono più larghe e più ricche di stomi rispetto al comune frumento.
Le spighe, di notevoli dimensioni, producono da 60 a 150 cariossidi.
Necessità ambientali del triticale
Il triticale, nonostante abbia forme e aspetti non univoci, sembra avere caratteristiche ambientali abbastanza specifiche: il suo habitat ideale, infatti, è quello caratterizzato da temperature piuttosto basse (nonostante non raggiunga la resistenza della segale) e altitudini elevate.
Proprio come la segale, si adatta bene ai terreni sabbiosi e non troppo fertili, risultando più resiste alla salinità se comparato ad altri cereali (un esempio è l’orzo).
Dal punto di vista idrico risulta piuttosto modesto, tanto che non richiede troppa irrigazione poiché capace di sfruttare bene l’acqua presente nel terreno.
Come si coltiva il triticale?
Sebbene la coltivazione del triticale sia particolarmente simile a quella di molti altri cereali, bisogna mettere in evidenza alcune differenze e tenerle a mente quando ci si appresta a piantarlo e curarlo.
Si tratta di una pianta che non è troppo esigente in materia di terreno e che quindi è coltivabile più o meno ovunque (fatta eccezione di zone con sabbie mobili); tuttavia esistono delle caratteristiche che possono rendere questa pianta maggiormente produttiva, come per esempio essere piantata in terreni sabbiosi.
Il pH ottimale, quando si tratta di cereali si aggira intorno al 5, quindi quando ci appresta a piantare il triticale sarà meglio avere un terreno con una reazione alcalina debolmente acida e neutra; aumentando il pH a 6, la resa della pianta aumenterà anche del 25%.
Parlando, invece, di alternanza di colture sullo stesso terreno, degli utili predecessori sono:
Mentre da evitare assolutamente saranno altre tipologie di cereale.
Per quanto riguarda le tempistiche di semina, queste variano da regione a regione e per individuare il periodo maggiormente propizio, bisognerà fare affidamento sul periodo di semina del grano invernale.
Qualche accenno sulla semina
Seminare il triticale è abbastanza semplice: bastare sfruttare una seminatrice in linea e accomodare il seme a una profondità di 5 cm in file distanti circa 20/30 cm l’una dall’altra.
La temperatura ottimale per la germinazione dei semi è +20 ° C, la temperatura minima è +5 ° C, la temperatura massima è +35 ° С.
I germi dovrebbero apparire entro una settimana dalla semina.
Le indicazioni sul tipo di concime e sull’epoca di distribuzione sono simili a quelle del frumento, mentre per l’azoto bisogna fare attenzione perché elevate quantità potrebbero aumentare il fenomeno dell’allettamento.
Pur avendo un una buona capacità di resistenza nei confronti delle piante infestanti, è sempre meglio affidarsi al diserbo chimico per ottenere adeguate produzioni.
Parassiti
I parassiti che colpiscono il triticale sono praticamente gli stessi che colpiscono il frumento e la segale.
Tra queste vanno sicuramente menzionate:
- Le malattie fungine: segale cornuta (Claviceps purpurea), ruggini (Puccinia recondita, Puccinia graminis, Puccinia glumarum), muffa della neve (Fusarium nivale), oidio (Erisyphe graminis), carbone (Ustilago spp.)
- Gli insetti: afidi (Ropalosiphon maydis, Macrosiphum granarium, Anuraphis maidiradicis), cecidomia del frumento (Contarinia tritici)
Proprietà importanti del triticale
Il triticale è un cereale particolarmente apprezzato per le sue proprietà benefiche.
Si tratta, infatti, di un cereale ricco di fibre che hanno un effetto regolatore sul nostro organismo: queste agevolano la digestione e aiutano a prevenire fastidi come la stitichezza e la diverticolite.
In più, è ricco di magnesio, cosa che cosa che agevola la produzione di energia e migliora la salute dei muscoli, del cuore e dei vasi sanguigni, migliorando anche la pressione arteriosa.
Altri benefici che appartengono a questo alimento sono la sua capacità di prevenire e gestire il diabete, proteggere dall’asma e rafforzare le ossa.
Triticale e diabete
Il triticale può essere un alimento effettivamente utile per chi soffre di diabete di tipo 2: grazie all’elevato contenuto di fibre e alla sua capacità di bilanciare i livelli di zucchero nel sangue, può essere considerato un buon alleato per evitare un peggioramento della propria condizione.
Anche il contenuto di manganese ha un ruolo fondamentale contro il diabete, poiché parte funzionale di vari processi enzimatici nella gluconeogenesi, ovvero il processo tramite cui il nostro corpo converte gli zuccheri in energia, evitando che questi vengano assorbiti dal sangue.
Facile da coltivare e davvero utile al nostro organismo: non perdere tempo, il triticale ti aspetta!
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