Le mucche sono in rivolta, o meglio, in sciopero!
È questa la straziante sentenza che circola ormai in tutta Italia e in alcune zona d’Europa, come Francia e Spagna in primis.
Il motivo scatenante per cui le nostre ruminanti hanno deciso di “chiudere bottega” è uno solo: sono stufe di essere violate sessualmente sul luogo di lavoro.
Portavoce di questa rivoluzione è la presidentessa del M4C (Movimento 4 Capezzoli) Bianchina, che spiega le ragioni della protesta in una lunga intervista a Porta a Porta, andata in onda mercoledì scorso, dove abbiamo visto un Bruno Vespa decisamente allibito.
Bianchina si concentra e a grande voce spiega il motivo del loro status: “Noi mucche, e sono orgogliosa di far parte di questa categoria, siamo costantemente molestate durante la giornata di lavoro. Gli umani sembrano trovarci irresistibili e continuano a palpare i nostri capezzoli.”
Le pungenti domande di Vespa, colpiscono Bianchina che ha parlato anche delle macchine mungitrici, confidando: “Non cambia niente. Anzi, in quei casi abbiamo ancora più paura. Sembra che l’essere umano si ecciti troppo a mungerci con i suoi aggeggi demoniaci e freddi. Ho visto gli sguardi di certi uomini che… Non posso dirlo.. Non posso…”.
È stata questa la clamorosa affermazione di Bianchina, ospite in diretta di Rai1, che ha lasciato sconcertati tutti i presenti e sicuramente anche gli spettatori in collegamento da casa.
“Volevo presentarmi anche con le altre mie colleghe, ma sconfortate ed imbarazzate non hanno voluto partecipare”.
In questo modo Bianchina saluta lo studio e invita tutte le altre mucche, anche di altri paesi ad iniziare la rivolta.
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