L’esenzione Imu per i terreni agricoli è un argomento di fondamentale importanza per capire se puoi coltivare il tuo orto risparmiando qualcosina.
Le tasse e la burocrazia sono famose per essere complicate e di difficile comprensione. Per questa ragione, in questo articolo vogliamo cercare di semplificarti le cose e aiutarti a capire se hai tutte le carte in regola per beneficiare di questa esenzione.
Consideralo un po’ come il nostro regalo di Natale sotto l’albero.
Iniziamo!
Indice
Esenzione Imu: una prima distinzione
Prima di procedere è necessario introdurre due prime definizioni: quella di coltivatore diretto e quella di imprenditore agricolo professionale.
Sei un coltivatore diretto se abitualmente e personalmente ti dedichi al tuo terreno. Insomma, il terreno può essere lavorato da te o dalla tua famiglia, ma solo con una forza lavorativa inferiore a un terzo di quella complessiva richiesta dal tuo fondo.
Sei invece un imprenditore agricolo professionale se hai competenze e conoscenze professionali e se a queste attività agricole dedichi almeno il 50% del tuo tempo lavorativo; da queste attività, inoltre, devi ricavare almeno il 50% del tuo reddito totale. Ci sono tuttavia dei redditi che rimangono esclusi dal conteggio globale:
- le pensioni (di ogni genere) e gli assegni equiparabili
- le indennità
- i redditi percepiti a seguito dell’espletamento di cariche pubbliche
- i redditi percepiti a seguito di lavori portati avanti nelle associazioni
- i redditi percepiti a seguito di lavori compiuti all’interno di enti del settore agricolo
Esenzione Imu: quali requisiti
L’esenzione dal pagamento dell’Imu è una misura volta a favorire le categorie che abbiamo appena visto: i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP). Questa misura è applicabile anche ai CD o agli IAP pensionati, a patto che:
- siano iscritti alla previdenza agricola
- continuino a condurre i propri terreni
Ma andiamo a scoprire quali sono i criteri da soddisfare per poter godere di questa agevolazione.
Innanzitutto, devi essere possessore del terreno.
Deve inoltre esserci la persistenza dell’utilizzazione agro-silvo-pastorale, che puoi ottenere esercitando attività dirette alla coltivazione del fondo.
Sei esentato dal pagamento se il tuo terreno si trova in un Comune montano o parzialmente montano (come riportato dalla Circolare del Ministero delle Finanze n.9/1993).
In terzo luogo, devi naturalmente avere la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale.
In ultimo, devi essere iscritto alla previdenza agricola.
In altre parole, sono esenti dal pagamento dell’Imu tutti i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, anche se pensionati: l’importante è che tu sia iscritto alla previdenza agricola. Non importa l’ubicazione del fondo e ricorda che i terreni su cui persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale sono considerati non fabbricabili.
Ma cosa si intende con utilizzazione agro-silvo-pastorale?
- le attività dirette alla coltivazione del fondo
- la silvicoltura
- la funghicoltura
- l’allevamento di animali
Ma ora vediamo cosa succede se dovessi possedere un terreno incolto o un orto.
Esenzione Imu: terreni incolti e orti
Anche i terreni incolti e gli orti vengono considerati terreni agricoli e sono dunque soggetti all’esenzione del pagamento dell’Imu.
Per quanto riguarda gli orti, infatti, ti ricordiamo che l’esenzione riguarda tutti i terreni agricoli indipendentemente dalla loro coltivazione. Quindi tu, in quanto possessore di orto, puoi ritenerti fortunato e rimettere il tuo portafoglio in tasca.
Per quanto riguarda invece i terreni incolti, esiste una sentenza della Corte di Cassazione (la 7369/2012) che definisce come agricolo qualunque terreno che potrebbe essere utilizzato per tale scopo, senza che questo sia oggetto di effettiva pratica agricola.
C’è però una piccola precisazione da fare:
- nei Comuni montani (il cui elenco è consultabile sul sito dell’ISTAT) l’Imu non viene pagata su tutti gli orti e i terreni incolti
- nei Comuni di pianura, invece, possono godere delle esenzioni solo i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionisti
Imu: come calcolarla
Se purtroppo non fai parte del gruppo che può contare su quest’esenzione, ecco qualche linea guida che può aiutarti nel calcolo di questa imposta. Questi sono i parametri di calcolo di cui avrai bisogno (prima di affidarti anche a qualche pagina web che farà questo calcolo al posto tuo):
- il tuo reddito dominicale non rivalutato, elaborato dal tuo Comune in base alle tariffe d’estimo
- l’aliquota Imu deliberata anch’essa dal Comune in cui si trova il terreno
- la tua percentuale di possesso del terreno
- da quanti mesi sei proprietario del terreno (ricorda che un periodo maggiore o uguale a 15 giorni deve essere conteggiato come un’intera mensilità)
Se vuoi cimentarti tu stesso con il calcolo, ricorda che avrai bisogno del reddito dominicale (in questo caso però rivalutato del 25%) moltiplicato con il moltiplicatore catastale 135: così facendo avrai il valore catastale del terreno stesso.
Insomma, cercare di districarsi nella palude delle tasse italiane è sempre esercizio complesso. Noi speriamo di averti dato una mano a capirci qualcosina in più.
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